Secondo i risultati dello studio RESTORE pubblicati sulla rivista on line Neurology la sospensione della terapia con natalizumab (per un periodo di 24 mesi) in individui affetti da sclerosi multipla (SM) causerebbe, in alcuni pazienti, la ripresa clinica e radiologica di attività della malattia, nonostante venga mantenuto l'impiego di altre terapie.

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