Solo in 15 casi il sangue così conservato è stato usato, mai nessun cordone conservato privatamente è rientrato in Italia
Attesa e inevitabile è arrivata la presa di posizione di Adoces - Associazioni donatori cellule staminali emopoietiche, sul caso della bimba italiana che negli Usa ha ricevuto un trapianto con staminali cordonali conservate privatamente (leggi qui). La posizione, oggi ribadita dalla vicepresidente Alice Vendramin Bandiera all’AGI è quella tante volte espressa in passato dal Presidente Prof. Licino Contu (Vedi): la conservazione autologa – afferma l’associazione – è inutile per i pazienti e utile solo all’interesse economico di chi conserva privatamente i campioni.
Bandiera sottolinea, infatti, che negli ultimi 10 anni circa 70mila unità di sangue cordonale sono state destinate da chi ha partorito in Italia a banche estere, private, specializzate nella crioconservazione. Di tutte queste unità di sangue nessuna è stata riportata in Italia perché le staminali contenute potessero essere utilizzate sul ‘legittimo proprietario' .
Ma il mancato utilizzo dei cordoni conservati ad uso autologo non riguarderebbe solo il nostro paese. “Gli ultimi dati aggiornati – ha detto infatti Bandiera - indicano che in tutto il mondo sono state conservate (ad uso autologo) circa 1 milione e 250mila unità di sangue cordonale, di cui solo 15 utilizzate. Questo dimostra che la pratica di conservazione autologa, non solo è inutile, ma rappresenta un vero e proprio business per le banche private".
Non si può poi ignorare che tutte le unità di sangue cordonale messe da parte per un eventuale uso autologo, quanto mai raro, escono definitivamente dal network internazionale delle biobanche: in sostanza nessuno, qualora ne avesse bisogno, potrebbe accedervi mentre “Le banche pubbliche – ha infatti sottolineato la vicepresidente Adoces - hanno ricevuto in donazione e circa 650mila unità, di cui 30mila sono state utilizzate".
La polemica probabilmente è solo appena cominciata ed è prevedibile che troverà ulteriore spazio in occasione del congresso “Stato dell'arte sulle cellule staminali neonatali: gli operatori, gli utenti, i servizi", che comincerà domani a Martellago (Venezia)
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