Dalla riproduzione in laboratorio del glioblastoma, il più aggressivo tumore cerebrale, allo studio di cure personalizzate in grado di colpire selettivamente le cellule staminali tumorali che ne favoriscono la recidiva. È questo, in sintesi, il risultato dello studio italiano realizzato da una equipe multidisciplinare di ricercatori dell’Università Cattolica - Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma e dell’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Neuro-Oncology.

Uno studio condotto sul modello animale suggerisce che il trattamento con desametasone possa compromettere la sopravvivenza dei pazienti

NEW YORK (U.S.A.) – Il glioblastoma è il tumore primario del cervello più comune e più aggressivo. Lo standard di cura consiste nella resezione chirurgica seguita da radioterapia e temozolomide, sia concomitante che come terapia di mantenimento. I corticosteroidi sono comunemente usati nel periodo perioperatorio per controllare l'edema cerebrale, e la loro assunzione prosegue frequentemente anche nel corso del successivo trattamento, in particolare la radioterapia, per migliorare gli effetti collaterali.

USA – Il glioblastoma è il tumore maligno più frequente e letale che colpisce cervello, con meccanismi di proliferazione ancora scarsamente noti. Un team di ricercatori della Columbia University, guidato dagli scienziati italiani Antonio Iavarone e Anna Lasorella, ha però scoperto che come una proteina, chiamata ID2, svolga un ruolo importante nello sviluppo di questo cancro. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.

L'aggiunta del vaccino antitumorale rindopepimut a bevacizumab migliorerebbe la sopravvivenza a lungo termine nei pazienti con un glioblastoma EGFRvIII-positivo recidivato: lo dimostra uno studio di fase II ReACT, randomizzato e in doppio ciec di cui sono stati presentati nuovi risultati al 20° congresso annuale della Society for Neuro-Oncology, conclusosi da poco a San Antonio, in Texas.

Il talidomide può essere un valido trattamento palliativo per i pazienti con glioblastoma multiforme. Un gruppo di oncologi austriaci ha valutato retrospettivamente la prognosi dei pazienti con glioblastoma secondario trattati con talidomide nel loro centro presso la Medical University di Vienna, e ha pubblicato i risultati sulla rivista Oncology.

Un nuovo studio della Ohio State University ha identificato tre geni che insieme consentono ad una forma letale di cancro al cervello di ripetersi e progredire dopo la radioterapia. I risultati potrebbero portare a nuove terapie per i tumori del cervello che colpiscano le cellule staminali del cancro. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports, si è concentrato su una grave forma di tumore al cervello, il glioblastoma multiforme.

La sperimentazione è condotta dall'èquipe diretta dal dottor Michele Maio presso l'AOU Senese

Parte a Siena il primo studio al mondo per l'utilizzo dell'immunoterapia nella cura del glioblastoma, una grave forma di tumore al cervello. Lo studio è condotto dall'èquipe di Immunoterapia Oncologica dell'AOU Senese, diretta dal Dr. Michele Maio, l'unico reparto interamente dedicato all'onco-immunologia nella sanità pubblica italiana. “Abbiamo trattato i primi quattro pazienti a gennaio – spiega Maio – e ne inseriremo altri nei prossimi mesi. Si tratta di una sperimentazione di fase due, che prevede la somministrazione di una nuova molecola che agisce sul sistema immunitario, per renderlo fortemente reattivo contro il tumore. I pazienti che possono essere inseriti nella sperimentazione sono quelli che hanno già effettuato, senza successo,  il trattamento standard previsto per questa malattia e cioè una combinazione tra radioterapia e chemioterapia”.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni