Il trattamento con ponatinib nei pazienti con leucemia mieloide cronica, porterebbe a una sopravvivenza globale (OS) superiore rispetto al trapianto allogenico di cellule staminali, secondo i risultati combinati di un’analisi di due coorti presentati di recente a Orlando, al congresso dell’American Society of Hematology (ASH). Il farmaco non sembra invece dare risultati migliori nei pazienti con leucemia mieloide cronica in fase accelerata o in crisi blastica.

CAMBRIDGE, Mass., e LOSANNA, Svizzera - ARIAD Pharmaceuticals, Inc. ha oggi in questi giorni l'inizio di uno studio clinico randomizzato di fase 3 su Iclusig (ponatinib) nei pazienti di seconda linea affetti da leucemia mieloide cronica (LMC) in fase cronica (FC).

Secondo quanto emerso da uno studio prospettico recentemente pubblicato sulla rivista Leukemia, il ricorso al trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche per il trattamento di pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (CML), ha ottenuto risultati di sopravvivenza a 10 anni simili a quelli raggiunti mediante le attuali terapie farmacologiche.

Grazie al Progetto Euriclea, nato lo scorso marzo, i pazienti affetti da Leucemia mieloide cronica (LMC) possono contare in una nuova figura infermieristica specializzata e costruita ad hoc per loro. Il progetto è frutto di una collaborazione tra il Gruppo Ail Pazienti Lmc (un gruppo di auto e mutuo aiuto formato da pazienti e famigliari costituito in seno all'Ail - Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma Onlus), la Società Italiana di Ematologia (Sie) e la Federazione Ipasvi ed è stato sostenuto da un contributo non condizionato dell'azienda farmaceutica Ariad Pharmaceuticals.

Uno studio italiano multicentrico, pubblicato sul Blood Cancer Journal, dimostrerebbe che il trattamento intermittente con imatinib nel pazienti anziani con leucemia mieloide cronica possa essere una buona soluzione. Secondo gli autori infatti i pazienti anziani che sono responder stabili a imatinib possono avere una risposta stabile anche con un trattamento intermittente.

Un recente studio di fase II, condotto presso l’MD Anderson Cancer Center di Houston e pubblicato il mese scorso su The Lancet Oncology, suggerisce cautela nell’uso di ponatinib per il trattamento dei pazienti con leucemia mieloide cronica, a causa del rischio di eventi trombotici vascolari.

E’ stato presentato a Bologna nei giorni scorsi NEXT-IN-CML, un progetto dedicato all’identificazione delle mutazioni genetiche e alla rilevazione delle farmacoresistenze nelle leucemie Philadelphia positive, tra i primi al mondo con l’ambizione d’introdurre test ematologici all’avanguardia nella pratica clinica dei nostri ospedali.

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