La distrofia muscolare di Duchenne o DMD è una patologia neuromuscolare a trasmissione recessiva legata al cromosoma X, ed è caratterizzata da una degenerazione progressiva dei muscoli scheletrici, lisci e cardiaci, che genera debolezza muscolare diffusa. Colpisce prevalentemente i maschi mentre le femmine sono di solito asintomatiche (dette portatrici sane). Si manifesta nella prima infanzia con problemi nella deambulazione che progrediscono fino alla perdita dell’autonomia. È la più grave tra le distrofie muscolari: conduce alla completa immobilità e l’aspettativa di vita, pur raddoppiata negli ultimi anni, non supera il terzo decennio. La DMD colpisce infatti in modo specifico il tessuto muscolare scheletrico, compresi i muscoli respiratori e il cuore, ed è caratterizzata da una progressiva distruzione del tessuto muscolare che viene progressivamente sostituito da tessuto fibrotico e adiposo. Attualmente, ancora non esiste una cura, ma la presa in carico, dalla dalla diagnosi alle Raccomandazioni Cliniche di trattamento, permette di raddoppiare l'aspettativa di vita.

Il codice di esenzione della distrofia muscolare di Duchenne è RFG080 (afferisce al gruppo "Distrofie muscolari").

La sezione Distrofia Muscolare di Duchenne è realizzata grazie al contributo non condizionante di PTC Therapeutics.

PTC Therapeutics

I primi sintomi della patologia si manifestano intorno ai tre anni: il bambino ha difficoltà nel correre, salire le scale, saltare, e mostra il cosiddetto “segno di Gowers”, un modo particolare di utilizzare le mani poggiate sulle cosce per alzarsi da terra o dalla posizione seduta. Con il progredire dell’età, le difficoltà motorie diventano evidenti e al momento dell’ingresso nella scuola elementare il quadro clinico è chiaro: l’andatura è oramai anomala e con frequenti cadute, la camminata avviene spesso in punta di piedi. La capacità di camminare viene mantenuta solitamente fino ai 10-14 anni, dopo di che si ha il passaggio alla sedia a rotelle che diverrà l’unico mezzo per la deambulazione. Da questo momento il bambino comincia a fare un uso intensivo dei muscoli degli arti superiori con una conseguente accelerazione della degenerazione di queste fasce muscolari. I ragazzi perdono cosi l’uso delle braccia prima dei venti anni. La Duchenne colpisce tutti i muscoli scheletrici, i muscoli respiratori (diaframma e muscoli intercostali) e il cuore che con il tempo si indeboliscono. Fin da piccoli, i pazienti Duchenne devono effettuare periodici monitoraggi; con l’avanzare dell’adolescenza la funzionalità respiratoria e quella cardiaca vengono compromesse e diventa necessario ricorrere ad apparecchi di ventilazione assistita e a farmaci per il trattamento degli scompensi cardiaci.

Fino a qualche anno fa era molto frequente che la morte sopraggiungesse entro i venti anni di età. Ad oggi non esiste ancora una cura risolutiva per la distrofia di Duchenne, ma la messa a punto di un approccio multidisciplinare, che comprende la farmacologia, la fisioterapia, la chirurgia ortopedica, la prevenzione cardiologia e l’assistenza respiratoria, ha permesso di limitare gli effetti della malattia e di migliorare le condizioni di vita. In un decennio, le aspettative di vita sono raddoppiate.

Per saperne di più sulle basi genetiche della malattia, la diagnosi e le terapie in via di sviluppo clicca qui.

Consulta il nostro servizio L'ESPERTO RISPONDE dedicato alla distrofia muscolare di Duchenne: clicca QUI per accedere alla sezione per pazienti giovani e adulti e QUI per accedere alla sezione per pazienti pediatrici.

Scarica la Guida per le famiglie dedicata alla diagnosi e all'assistenza a cura di Parent Project Onlus (Febbraio 2019).

Fonte principale:
- Orphanet

La prof.ssa Davies (Università di Oxford): “Nuovo trattamento potrebbe essere pronto in cinque anni”

REGNO UNITO – La prof.ssa Kay Davies lavora presso il Dipartimento di Fisiologia, Anatomia e Genetica dell'Università di Oxford e, da più di vent'anni, è impegnata nella ricerca di una terapia per la distrofia muscolare di Duchenne (DMD), una malattia rara, progressiva e fatale, che provoca la graduale perdita della deambulazione autonoma. Ospite dell'Oxfordshire Science Festival, l'esperta scienziata ha spiegato che entro la fine del 2016 sarà pronto a partire ufficialmente il trial clinico di un potenziale trattamento per questa grave patologia.

SVIZZERA – In un recente studio clinico di Fase III, denominato DELOS, il farmaco Raxone® (idebenone) ha dimostrato di poter ridurre, in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante, la perdita della funzionalità respiratoria in giovani pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne (DMD) non sottoposti a terapia concomitante con glucocorticoidi. In base a quanto emerso da un'ulteriore analisi dei dati ricavati da questa sperimentazione, i soggetti trattati mediante idebenone hanno manifestato anche un minor rischio di complicazioni broncopolmonari (BAEs). La notizia è stata resa nota da Santhera Pharmaceuticals, la società proprietaria del farmaco.

La terapia di 'salto dell'esone' rischia di fallire l'approvazione negli USA

Nello scorso mese di aprile, un comitato consultivo della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti si è riunito per valutare i risultati relativi alla sperimentazione clinica di eteplirsen, un farmaco sviluppato da Sarepta Therapeutics per il trattamento della rara distrofia muscolare di Duchenne (DMD). All'importante evento erano presenti anche le famiglie di numerosi pazienti, che hanno atteso per ore l'esito di un incontro che avrebbe potuto favorire l'autorizzazione alla vendita della prima terapia per questa grave patologia degenerativa. Nonostante le aspettative, il comitato di esperti ha deciso di non raccomandare l'approvazione di eteplirsen, dichiarando che i dati clinici presentati non sono sufficienti a dimostrare inequivocabilmente l'efficacia del farmaco.

Roma – PTC Therapeutics, Inc. ha annunciato che il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha espresso parere favorevole alla rimborsabilità di ataluren per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne conseguente a una mutazione nonsense nel gene della distrofina (nmDMD) nei pazienti deambulanti dai cinque anni di età. Tale parere è stato espresso a seguito di un accordo di Managed Access (Managed Access Agreement - MAA) tra la società PTC Therapeutics e la NHS inglese e l'accesso ai pazienti è soggetto alla finalizzazione delle linee guida NICE attesa per Maggio 2016.

In Italia il farmaco è già disponibile ed è stato posto a totale carico del Servizio sanitario nazionale

Buone notizie per le persone affette da distrofia di Duchenne. Il National Institute for Health and Care Excellence (Nice), l'ente britannico dedicato alla valutazione costi-benefici dei trattamenti, ha dato parere favorevole alla rimborsabilità di ataluren per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne conseguente a una mutazione nel gene della distrofina (nmDmd) nei pazienti deambulanti dai cinque anni di età. In Italia il prodotto è già disponibile ed è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. Qui vi avevamo già raccontato i benefici e gli effetti della molecola su questi malati rari.

USA - Catabasis Pharmaceuticals ha recentemente comunicato i dati positivi provenienti dalla parte A dello studio clinico MoveDMD, condotta con l'obiettivo di stabilire la sicurezza, la tollerabilità e la farmacocinetica del composto sperimentale CAT-1004 impiegato per il trattamento di un gruppo di bambini affetti da distrofia muscolare di Duchenne (DMD). Sulla base di questi risultati, entro la prima metà di quest'anno dovrebbe avere inizio la parte B dello studio, che avrà lo scopo di valutare l'efficacia di CAT-1004 sulla stessa tipologia di pazienti.

ReveraGen BioPharma ha annunciato di aver ricevuto un finanziamento di 3 milioni di dollari dal National Institute of Neurological Disorder and Stroke (NINDS) degli Stati Uniti per condurre uno studio clinico di Fase II su vamorolone, una terapia sperimentale, già nota col nome di VBP15, per il trattamento della distrofia muscolare di Duchenne (DMD). La notizia è stata resa nota da 'Parent Project Muscular Dystrophy' (PPMD), una delle principali associazioni di pazienti che supportano economicamente il programma di sviluppo di questo farmaco.

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