Con il termine malattia di Niemann-Pick (NP) si fa riferimento a un gruppo di disturbi metabolici ereditari in cui si verifica un eccessivo e dannoso accumulo di lipidi (grassi) a carico di diversi organi, in particolare di cervello, milza, fegato, polmoni e midollo osseo. I sintomi neurologici della malattia di Niemann-Pick possono includere atassia (mancanza di controllo muscolare durante movimenti volontari come la deambulazione), perdita di tono muscolare, spasticità (muscoli rigidi e difficoltà di movimento) degenerazione cerebrale e problemi di articolazione del linguaggio. Altre manifestazioni della patologia possono comprendere epatosplenomegalia (ingrossamento di fegato e milza), difficoltà di alimentazione e deglutizione, paralisi oculare e problemi di apprendimento. La malattia di Niemann-Pick viene classificata in tre forme principali: tipo A, tipo B (entrambe definite anche come deficit di sfingomielinasi acida, ASMD) e tipo C.

Il codice di esenzione della malattia di Niemann-Pick è RCG080 (afferisce al gruppo “Difetti da accumulo di lipidi”)

La sezione Malattia di Niemann-Pick è realizzata grazie al contributo non condizionante di Sanofi.

Malattia di Niemann-Pick, Sanofi

Le malattie di Niemann-Pick di tipo A (NPA) e di tipo B (NPB) sono entrambe causate da mutazioni nel gene SMPD1. Questo difetto genetico è alla base della carenza di un enzima, la sfingomielinasi acida (ASM), necessario per il metabolismo di un lipide chiamato sfingomielina. Per questo motivo, le due forme della patologia sono conosciute anche con il nome di deficit di sfingomielinasi acida (ASMD). Se l'ASM è assente o non funziona correttamente, la sfingomielina si accumula in maniera dannosa all'interno delle cellule causando il malfunzionamento di diversi organi, principalmente fegato, milza e cervello.
La malattia di Niemann-Pick di tipo A (NPA) si manifesta nella prima infanzia ed è la forma più severa (nei pazienti, la produzione di ASM risulta essere meno dell'1% del normale). La NPA, infatti, comporta una grave compromissione cerebrale che conduce a morte precoce, di solito intorno ai 2-4 anni di età. Sintomi addizionali includono epatosplenomegalia, debolezza e linfonodi ingrossati.
La malattia di Niemann-Pick di tipo B (NPB) compare in età pre-adolescenziale, con sintomi che comprendono atassia e neuropatia periferica. La patologia può provocare epatosplenomegalia e problemi respiratori, con conseguente rischio di malattie cardiache. Generalmente, i pazienti non mostrano coinvolgimento cerebrale e possono sopravvivere fino all'età adulta, sebbene con possibili complicazioni di salute.
Vi sono prove crescenti che NPA e NPB rappresentino, in realtà, i due estremi opposti di un continuum clinico: molti pazienti, infatti, manifestano forme intermedie di patologia che vengono definite come malattia di Niemann-Pick di tipo A/B (NPA/B), in cui i sintomi variano ampiamente, da persona a persona, sia per età d’insorgenza che per complessità e gravità.

La malattia di Niemann-Pick di tipo C (NPC) ha caratteristiche differenti dalle forme A e B e non rientra, perciò, nella definizione di deficit di sfingomielinasi acida (ASMD). La condizione è causata da mutazioni nel gene NPC1 (in circa il 95% dei casi) o nel gene NPC2 (nel restante 5% dei casi) e determina una compromissione del metabolismo cellulare del colesterolo e di altri lipidi, con il conseguente accumulo dannoso di queste sostanze in corrispondenza di fegato, milza e cervello. La patologia, inoltre, provoca una riduzione secondaria dell'attività dell’enzima ASM. La NPC è caratterizzata da segni clinici variabili che possono insorgere a partire dai primi mesi di vita fino all’età adulta, e che comprendono ittero neonatale o colestasi prolungata, splenomegalia ed epatomegalia, oltre a sintomi neurologici progressivi, spesso gravi, tra cui deterioramento cognitivo, atassia cerebellare, oftalmoplegia verticale sopranucleare (incapacità di muovere gli occhi in senso verticale), disfagia, distonia e crisi epilettiche. Generalmente, più tardiva è l’insorgenza dei sintomi neurologici, più lenta è la progressione della malattia. Nella maggior parte dei casi, i pazienti con NPC non riescono a raggiungere i 20 anni di vita. La patologia viene classificata in due forme principali: malattia di Niemann-Pick di tipo C1 (NPC1), causata da mutazioni nel gene NPC1, e malattia di Niemann-Pick di tipo C2 (NPC2), dovuta a mutazioni nel gene NPC2. La malattia di Niemann-Pick di tipo D, causata da mutazioni nel gene NPC1, viene oggi considerata come una forma di NPC1.

Fonti principali:
- Orphanet
- Genetic and Rare Diseases Information Center (GARD)
- Online Mendelian Inheritance in Man (OMIM)
- National Niemann-Pick Disease Foundation
- Icahn School of Medicine at Mount Sinai

UDINE – Esiste oggi una nuova ed efficace modalità per studiare la malattia di Niemann Pick C, rara malattia da accumulo lipidico che comporta gravi disturbi epatici e neurologici. Si tratta del modello umano di malattia, realizzato dal lavoro congiunto dei team del Dottor Bruno Bembi e del Prof. Carlo Alberto Beltrami dell’Ospedale Universitario di Udine e pubblicato sulla rivista Orphanet Journal of Rare Disease. “Insieme i colleghi dell'Anatomia Patologica, abbiamo ricreato un modello umano della malattia partendo da cellule staminali cutanee, coltivate e indirizzate verso la linea neuronale. – spiega Bembi, che è anche direttore del Centro di Coordinamento Malattie Rare FVG, oltre che membro del comitato scientifico del nostro quotidiano - Abbiamo così ottenuto un modello di neurone umano malato, sul quale possiamo studiare approfonditamente la fisiopatologia della malattia e testare alcuni approcci terapeutici, senza dover ricorrere al modello animale”.

La sperimentazione sui pazienti è appena cominciata. Intanto si cercano test per lo screening neonatale: diagnosi precoce e terapia efficace cambierebbero la storia naturale della malattia

USA - Da una molecola utilizzata comunemente nella produzione di farmaci arriva una nuova speranza di cura per la malattia Niemann-Pick di tipo C, rarissima patologia neurodegenerativa che conta circa 500 bambini affetti nel mondo. Si tratta della ciclodestrina, zucchero a struttura circolare che viene usato come ingrediente di molti farmaci grazie alla sua capacità di renderli solubili in acqua.

Buoni risultati sugli animali, il limite è nel fare l’iniezione direttamente nel cervello

STATI UNITI - La malattia Niemann-Pick di tipo A rientra tra le malattie da accumulo lisosomiale ed è causata da un deficit di attività dell'enzima sfingomielinasi acida (ASM) che porta all'accumulo di sfingomielina (SPH) nel sistema nervoso centrale e nei visceri. Attualmente non esiste cura per questa patologia e uno degli ostacoli principali è rappresentato dalla barriera ematoencefalica, che impedisce l'accesso alle zone interessate.

La difficoltà a deglutire è un grande fattore di rischio per questi pazienti

Roma - Un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Orphanet Journal of Rare Diseases sostiene che l’incapacità di deglutizione (nota come disfagia orofaringea) causata dalla malattia di Niemann-Pick tipo C (NP-C), sia una delle principali cause di mortalità nelle persone affette da questa e altre patologie neurodegenerative.

Il centro del Santa Maria della Misericordia, diretto dal dott. Bruno Bembi, è uno dei 6 al mondo in cui sarà disponibile la sperimentazione

Una nuova speranza per la Niemann–Pick, rara malattia lisosomiale dovuta al deficit dell'attività della sfingomielinasi acida, arriva oggi da un nuovo farmaco, che sarà sperimentato in 6 centri in tutto il mondo.  Grazie all’impegno del dottor Bruno Bembi, una dei maggiori conoscitori in Italia delle malattie da accumulo lisosomiale, l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine parteciperà alla sperimentazione.

Dal ministero 400 mila euro per il progetto al centro per le malattie rare diretto da Bembi

Oggi per le persone affette dalla malattia di Niemann-Pick di tipo C non ci sono trattamenti specifici, si riesce oggi a diagnosticare la patologia, anche in fase prenatale, ma una cura o un modo per rallentare significativamente la neurodegenerazione non è ancora stato trovato. La ricerca però non si rassegna e il Centro di Coordinamento Regionale Malattie Rare del Friuli Venezia Giulia ha ottenuto dal Ministero della Salute un finanziamento di 400.000 euro, nell’ambito dei progetti del Bando per la Ricerca Finalizzata del 2009 e per i giovani ricercatori. Non è certo un caso che a dirigere questo centro sia il dottor Bruno Bembi, certamente uno dei massimi esperti nelle malattie lisosomiali. La malattia di Niemann-Pick tipo C (diversa dai tipi A e B) è infatti una lipidosi lisosomiale complessa con epato-splenomegalia e disturbi neurologici progressivi. Il progetto vincitore, “Role of protein misfolding in the pathogenesis of Niemann-Pick type C Disease: a possible therapeutic target”, verte sulla creazione di un modello neuronale della malattia di Niemann Pick di tipo C, partendo dalle cellule staminali dei malati. L’obiettivo del progetto è quello di studiare i meccanismi che sono alla base della neurodegenerazione propria di questa malattia, al fine di sperimentare nuove terapie.

La scoperta di questa attività potrebbe essere alla base di un futuro trattamento per la malattia

La notizia pubblicata lo scorso 21 marzo sugli Atti della National Academy of Sciences è di quelle che danno molte speranza, sia per la novità scientifica in sè che per la possibilità che le conseguenze di questo studio si traducano in terapie più velocemente che in altri casi. Si tratta dunque di una notizia che potrebbe dare qualche speranza in più a tutte quelle famiglie che combattono contro una malattia lisosomiale rara, geneticamente trasmissibile, e dagli effetti devastanti: la Niemann-Pick di tipo C (NPC) e in particolare la sua forma più diffusa, quella legata alla mutazione del gene NPC1. Stando allo studio - firmato da tre principali autori Paul Helquist Olaf Wiest e Frederick R. Maxfield, i primi due dell’università di Notre Dame e il terzo del Weill Cornell Medical College di New York – gli inibitori della deacetilasi degli istoni o inibitori dell’HDAC, sarebbero in grado, in questa forma di malattia, di correggere i danni dovuti all’accumulo lisosomiale di colesterolo e permettere alle cellule prima malate di tornare a funzionare normalmente.

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