OLBIA – Riabilitazione negata a una ragazza di 17 anni affetta dalla nascita da neuropatia sensitiva, ipoacusia bilaterale profonda e doppia scoliosi convessa: lo denuncia la mamma, Monica Baldan, membro dell'A.C.A.A. ONLUS (Associazione Charcot, Atassia e Atrofia Muscolare).
“Nel dicembre 2015, con i nuovi tagli del ministro Lorenzin, a mia figlia è stata tolta, da parte della ASL di Olbia, tutta la riabilitazione (fisioterapia, logopedia, psicologia)”, racconta. “Ora, a distanza di quattro mesi, Ilaria è regredita nel camminare, accusa continui dolori alla schiena e il suo linguaggio è incomprensibile. La Neuropsichiatria di Olbia, con la quale Ilaria è in carico fino al compimento della maggiore età, scarica le proprie responsabilità alla Fisiatria, sempre della ASL di Olbia, e temporeggia nel darci almeno il mantenimento riabilitativo che spetta ai pazienti gravi”.
“Inoltre – continua Monica Baldan – Ilaria necessitava dell'ausilio di un computer da utilizzare a scuola per poter comprendere la didattica: pur essendo inserito nel nomenclatore tariffario sotto la voce riconducibile, la ASL di Olbia non lo fornisce.
Altre regioni come il Veneto, la Lombardia, l'Emilia Romagna, il Friuli e il Trentino garantiscono ai bambini protesizzati poiché audiolesi, sedute di logopedia A VITA, perché si tratta di una patologia invalidante. Penso sia un diritto inviolabile pretendere un supporto sanitario per un figlio malato”.
Ricordiamo la Legge 104/92 riconosce e tutela la partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, in particolare nei luoghi per essa fondamentali: la scuola, durante l’infanzia e l’adolescenza (artt. 12, 13, 14, 15, 16 e 17) e il lavoro, nell’età adulta (artt. 18, 19, 20, 21 e 22). Una ricostruzione dell’iter legislativo riguardante l’integrazione, e dei relativi principi, è presente nelle “Linee guida per l’integrazione degli alunni con disabilità”, diramate con nota del 4 agosto 2009. Per ulteriori informazioni clicca qui.
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