Eppure solo il 22,9% dei medici consiglia il sale iodato alle gestanti

Lo iodio è un elemento essenziale per lo sviluppo del cervello nel feto e anche deficit lievi possono determinare effetti avversi nello sviluppo cognitivo e psicomotorio nei bambini. E’ stato il tema di una sessione del 70mo Congresso Nazionale di Pediatria conclusosi ieri, 14 giugno 2014, a Palermo.
“Uno studio del 2013 apparso su The Lancet ha misurato la concentrazione urinaria di iodio in 1040 donne gravide durante il primo trimestre di gestazione e valutato alcuni parametri intellettivi dei figli a 8 anni” ha spiegato il Professor Filippo De Luca, Ordinario di Pediatria. “Ne è risultato che i figli di quelle che, in occasione del controllo avevano dimostrato una carenza iodica lieve o moderata nel primo trimestre di gestazione avrebbero poi dimostrato all’età di 8 anni un rischio aumentato di punteggio basso nel QI per quanto riguarda le performances relative al linguaggio, alla lettura ed alla comprensione dei testi, rispetto ai coetanei di madri con livelli di iodio normali in gravidanza."

"Questi risultati sono stati confermati da numerose altre ricerche che hanno indagato gli effetti di questa carenza iodica in gravidanza sullo sviluppo psicomotorio dei bambini- ha aggiunto il Professore- Due meta-analisi hanno stimato che l’effetto di una severa carenza nei bambini possa essere responsabile di un QI più basso di circa 12-13 punti”.

Eppure secondo una recente (2 luglio 2012) indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, i medici di famiglia non sono molto preparati sulla problematica della carenza di iodio nell’alimentazione. Solo il 23% conosce la raccomandazione del Ministero della Salute sul sale iodato e la legge sulla iodoprofilassi, il 45,6% conosce solo la raccomandazione o solo la legge ed il 31,1% non conosce né la raccomandazione né la legge, in cui si fa riferimento alla necessità di avviare una iodo-profilassi su tutto il territorio nazionale attraverso l’impiego del sale iodato nella alimentazione quotidiana, particolarmente nelle gestanti.

"Solo il 22.9% dei medici consiglia il sale iodato al posto del sale comune a tutti gli assistiti e alle gestanti” - precisa De Luca-  “La legge 55/05 che ha deliberato interventi di iodoprofilassi in Italia risale al 2005 ed è stata ribadita dal decreto attuativo del 29 marzo 2006, ma rimane sostanzialmente disattesa nella popolazione generale mentre è emerso, comunque un trend in aumento delle vendite di sale iodato rispetto a quello non iodato presso la Grande Distribuzione (31% nel 2006, 53% nel 2011) e nella ristorazione collettiva (14% nel 2006, 25% nel 2011). Eppure nel nostro Paese esistono ancora sacche di carenza endemica di questo elemento: uno stato di carenza iodica lieve-moderata persisteva ancora nel 2011 in molte regioni italiane ed in particolare in quelle del Sud, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi”.

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