Caregiver Lazio ecco la normativa che introduce il riconoscimento della figura giuridica

La regione prevede azioni dirette a supporto di questa figura sul fronte informativo e formativo, sul fronte dei reinserimento lavorativo, ma anche tutele in ambito lavorativo (flessibilità) e un sistema di tutela assicurativa 

È il Lazio la prima Regione italiana che si occupa seriamente del tema dei caregiver familiari riconoscendo loro dignità di cittadini con diritti soggettivi. L’abbiamo ricordato di recente, quel che manca nel nostro paese è una legge di valenza nazionale, capace di riconoscere prima di tutto il ruolo di queste figure assistenziali e poi di coordinare le singole iniziative regionali.

Il riconoscimento avviene attraverso l’Art. 18 del Collegato alla legge di stabilità 2022, approvato pochi giorni fa dall’Aula del Consiglio regionale del Lazio, di cui tuttavia manca ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, rallentata probabilmente dallo scioglimento del Consiglio regionale (la Regione Lazio andrà a elezioni regionali nel febbraio 2023).

 All’articolo 26 della legge regionale n. 11/2016 – si legge nel testo dell’Art. 18 sottoposto all’esame del Consiglio – sono apportate le seguenti modifiche: a) il comma 8 è sostituito dai seguenti: “8. Il caregiver familiare è la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto […], di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18. La Regione ne riconosce il valore sociale ed economico, quale componente della rete di assistenza del sistema integrato dei servizi socio-assistenziali, e ne favorisce la partecipazione alla programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria”. 8-bis. La Regione, nell’ambito della propria programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria, prevede azioni dirette a supporto del caregiver familiare e, in particolare, promuove la realizzazione di: a) percorsi informativi diretti ad acquisire informazioni puntuali sulle problematiche, sui bisogni assistenziali e sulle cure necessarie della persona assistita; b) politiche attive mirate all’inserimento ed al reinserimento lavorativo dei caregiver familiari, riconoscendo e valorizzando le competenze e l’esperienza globalmente maturate nell’esercizio dell’attività assistenziale; c) intese e accordi con le associazioni datoriali per favorire la conciliazione della vita lavorativa con le esigenze di cura, mediante forme di maggiore flessibilità̀ dell’orario lavorativo; d) programmi di aggiornamento degli operatori sociali, socio-sanitari e sanitari sui temi legati alla valorizzazione dei caregiver familiari e sulla relazione e comunicazione dovuta con gli stessi, in accordo con i comuni e con il coinvolgimento dei soggetti gestori ed erogatori di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari; e) un sistema di tutela assicurativa per i caregiver familiari.

È grande la soddisfazione espressa sul punto, tramite una nota, dai Caregiver Familiari Comma 255, un Gruppo attivo su Facebook e nato dalla volontà di numerosi caregiver familiari, genitori e congiunti di persone con disabilità grave, allo scopo di dare piena attuazione al riconoscimento di tale figura giuridica – quella del caregiver familiare, appunto – introdotta nell’ordinamento italiano dall’articolo 1, comma 255 della Legge 205/17 (Legge di Bilancio per il 2018).

“Ringraziamo il Presidente uscente Nicola Zingaretti – si legge nella nota del Gruppo – che ha mantenuto la promessa fatta in campagna elettorale di intervenire sulla normativa regionale sui caregiver familiari. Come è nostro uso, abbiamo interloquito con tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale del Lazio, nella convinzione che i nostri temi siano trasversali e che le organizzazioni portatrici d’interesse, come noi, debbano rimanere equidistanti dalla politica degli schieramenti. Ringraziamo quanti, anche dai banchi dell’opposizione, hanno compreso e rispettato questo nostro agire, sostenendoci”.

La Regione Lazio sarà la prima in Italia a riconoscere i caregiver familiari come persone distinte sia dai loro congiunti con disabilità che dagli operatori professionali stipendiati per svolgere il proprio ruolo di cura.

Con la modifica dell’art. 26 della legge regionale 11/2016, partendo dalla definizione nazionale (art. 1 comma 255 L. 205/2017), l’amministrazione regionale getta le basi per un riconoscimento dei caregiver familiari che, incentrato sulle esigenze specifiche di questi, restituisca loro la dignità di cittadini con i propri diritti soggettivi.

Uscendo dall’accusa strisciante che vede i caregiver familiari richiedenti assistenzialismo, la Regione Lazio pone le basi per affrontare la questione lavoro, inserimento e reinserimento lavorativo, “valorizzando le competenze e l’esperienza globalmente maturate nell’esercizio dell’attività assistenziale” e la loro sussistenza quotidiana con “misure per la tutela dei diritti e interventi economici per il sostegno dei bisogni dei caregiver familiari”.

“Consapevoli del lungo lavoro che ci attende, – spiegano ancora i Caregiver Familiari Comma 255 – siamo soddisfatti di quanto apportato su questo tema dal Collegato al Bilancio che Regione Lazio ha approvato la notte scorsa. Non rimane che attendere l’insediamento di una nuova Giunta Regionale per chiedere che questi principi fondamentali si tramutino in una vera politica di valorizzazione dei caregiver familiari, che promuova la loro emancipazione dal lavoro di cura che responsabilmente e necessariamente portano avanti e, con supporti economici diretti e adeguate politiche del lavoro, restituiscano loro dignità di cittadini.

Auspichiamo che le maggioranze, – concludono – nazionali e regionali, presenti e future, non continuino a demandare il tema dei caregiver familiari alle opposizioni. Siamo un popolo che lotta e vuole dignità”.

 

Articoli correlati

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni