Roma - Il governo Letta si impegnerà per migliorare la qualità del sistema sanitario nazionale, tagli ed austerità non potranno riguardare ospedali e ricerca scientifica. “Stiamo lavorando insieme al ministro Saccomanni e con il presidente del Consiglio per trovare una nuova strategia per quanto riguarda il sistema sanità che abbia come obiettivo quello di poter costruire un Patto per la salute che sia capace, da una parte di dare servizi a tutti i cittadini sul territorio nazionale e, dall'altra, di rendere sempre più efficiente il margine di recupero degli sprechi”, ha spiegato giovedì scorso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine di un convegno organizzato a Roma.

Il Ministero ha confermato di aver intrapreso un'interlocuzione con le Regioni italiane e con la Conferenza Stato-Regioni, momento di confronto fondamentale. La buona volontà di Palazzo Chigi non servirà a nulla se i Governatori non si mostreranno aperti al dialogo ed ai progetti di riforma di cui ha parlato il giovane Ministro.
Intanto, il Pd si è concentrato sulla spesa sanitaria e sui cittadini impossibilitati ad accedere alle cure per motivi economici.

“I ticket di 10 euro sulle ricette per l'assistenza specialistica ambulatoriale e i ticket introdotti nelle regioni sottoposte a Piano di rientro, stanno peggiorando significativamente le condizioni di accesso economico alle cure, soprattutto fra le fasce più deboli della popolazione e in una situazione già fortemente compromessa dalle continue restrizioni imposte negli ultimi anni alla spesa sanitaria e sociale e dal contenimento dell'offerta di servizi” ha spiegato in una nota ufficiale Nerina Dirindin, capogruppo del Pd in Commissione Sanità del Senato ed esperta nella gestione dei sistemi sanitari.

Il centrosinistra ha annunciato di aver depositato un'interpellanza in cui si chiede al Ministero di spiegare come si intenda rispondere alla grave situazione creata dalla compartecipazione del cittadino-malato al costo delle prestazioni sanitarie. “È urgente un intervento del Governo – rimarca la senatrice piemontese –  che superi una situazione divenuta ormai insostenibile per i cittadini, che eviti il progressivo implicito ridimensionamento dei livelli essenziali di assistenza, e che preveda invece interventi volti a ricondurre l'assistenza specialistica, in analogia con quanto previsto per altri comparti della sanità, entro più rigorosi criteri di appropriatezza, efficacia ed efficienza e a salvaguardare il sistema sanitario pubblico, universalistico e solidale”.

Il partito di Epifani ha anche una propria ricetta per recuperare la copertura finanziaria necessaria a garantire interventi di miglioramento effettivi. La Dirindin propone di realizzare dei risparmi grazie ad una seria riorganizzazione del settore dell'assistenza specialistica ambulatoriale, la fissazione di un prelievo sulle vincite derivanti dalle lotterie e la riduzione delle consulenze esterne nel settore sanitario che, nell'opinione della Corte dei conti, “è fenomeno da perseguire e condannare, in quanto foriero di sprechi di risorse”.

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