Scoperte interessanti per le malattie immuno-correlate
Nuovi passi avanti nell'indagine su una sottopopolazione di linfociti T umani, le cellule Th17 - oggetto da alcuni anni delle ricerche degli immunologi fiorentini e implicate in malattie immuno-correlate tra cui il morbo di Crohn, l'artrite idiopatica giovanile e l'asma bronchiale.
E' stato recentemente pubblicato su Immunity, una delle più prestigiose riviste internazionali del settore, uno studio svolto da ricercatori dell'Ateneo fiorentino, afferenti al Centro DENOTHE (direttore prof. Enrico Maggi), in collaborazione con il Dipartimento di Farmacologia, il Dipartimento di Pediatria, la Seconda Università di Napoli e l'Istituto "Mario Negri" di Milano. Il lavoro dimostra che le cellule Th17 umane, in conseguenza dell'aumento nell'espressione del gene IL4I1, sono incapaci di proliferare in risposta alla stimolazione sul proprio recettore per l'antigene. Tale caratteristica le distingue da tutte le altre popolazioni linfocitarie T. Tuttavia, in risposta a stimoli infiammatori, le cellule Th17 riducono l'espressione della molecola IL4I1 e acquisiscono una maggiore capacità proliferativa, virando verso un fenotipo maggiormente aggressivo che determina il danno dei tessuti.
"Nonostante il contributo dei linfociti Th17 allo sviluppo di alcune malattie infiammatorie croniche sia oggi un dato assodato - spiega il coordinatore della ricerca Francesco Annunziato - la loro rarità, anche nei tessuti infiammati, ha generato nel corso degli anni alcuni dubbi sulla loro reale potenzialità patogenetica. Per questo i risultati della nostra ricerca consentono un notevole progresso sulla conoscenza della fisiopatologia dei linfociti Th17 con potenziali implicazioni a livello clinico e terapeutico".
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