Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Secondo i risultati dello studio PRESTA (Psoriasis Randomized Etanercept Study in Patients with Psoriatic Arthritis) pubblicati su Clinical and Experimental Rheumatology, i pazienti con artrite psoriasica e psoriasi mostrano una migliore risposta al farmaco etanercept se trattati precocemente.
Secondo quanto spiegato dagli autori dello studio, i soggetti che presentavano la patologia da minor tempo mostravano outcome migliori rispetti a coloro  che invece ne soffrivano da tempo maggiore. Questo dato indica che iniziare precocemente il trattamento con etanercept porta a maggiori vantaggi per i pazienti affetti da artrite psoriasica o psoriasi.

Secondo l'annuncio dato dalla società stessa, Janssen ha firmato un accordo con la biotech svizzera AC Immune al fine di mettere a punto un vaccino anti-proteina TAU contro la malattia di Alzheimer.
La proteina TAU, infatti, ha la funzione di stabilizzare i microtubuli e nel caso in cui si verifichino delle deformazioni, si possono formare grovigli neurofibrillari che si depositano a livello cerebrale e causano gravi malattie neurodegenerative. I grovigli di proteina TAU, insieme alle placche di beta-amiloide, sembrano rappresentare una delle cause di comparsa della malattia di Alzheimer.

Grazie all'accordo raggiunto con l'aziende biofarmaceutica Convergence Pharmaceuticals, da ora Biogen si occuperà della ricerca nel campo del dolore cronico neuropatico, allargando il suo campo d'azione oltre la Sclerosi Multipla (SM). L’azienda americana ha, infatti, annunciato di aver concluso l’accordo per l’acquisizione del portfolio di farmaci sperimentali per il dolore cronico neuropatico di Convergence Pharmaceuticals. Tale azienda vanta, infatti, un portfolio innovativo di prodotti sperimentali in grado di modulare l’attività dei canali ionici per il dolore neuropatico.

Arriva un nuovo farmaco per combattere l'epatite C. Le autorità dell'Unione europea hanno infatti dato il via libera a un trattamento sperimentato dalla AbbVie, ad annunciarlo è stata la stessa casa farmaceutica. Si tratta di una terapia completamente orale, priva di interferone e di breve durata per il trattamento dell'epatite C di genotipo 1, il tipo più diffuso in Usa e in Europa occidentale. Sperimentazioni cliniche di fase 3 su 2.300 pazienti hanno dimostrato la capacità del farmaco di curare il 95%-100% dei pazienti affetti da epatite cronica di genotipo 1. Il nuovo prodotto ha avuto buoni risultati anche nei soggetti affetti da HIV, casi molto numerosi per questa patologia che solo in Italia colpisce oltre un milione di cittadini.

Novartis ha annunciato che la Commissione Europea (CE) ha approvato Secukinumab come trattamento sistemico di prima linea della psoriasi a placche da moderata a severa negli adulti candidati alla terapia sistemica. Secukinumab (a un dosaggio di 300 mg) è il primo inibitore di interleuchina 17A (IL-17A) a essere approvato in Europa come terapia di prima linea e questa approvazione rappresenta una svolta decisiva nel trattamento della psoriasi, poiché fornisce ai pazienti una nuova opzione terapeutica. Attualmente in Europa tutti i farmaci biologici per la psoriasi, ivi incluse le terapie anti-fattore di necrosi tumorale (anti-TNF) e Ustekinumab, sono raccomandati come terapia sistemica di seconda linea.

Mantova – Viene dalla ex miss di Mantova Leila Cattalini un messaggio di coraggio rivolto a tutte le persone affette da Sclerosi Multipla. La  Cattalini, colpita anch’essa dalla patologia, ha scritto il libro “La primaVera Leila”, che è stato presentato in questi giorni. Con la sclerosi, Leila convive da 21 anni ma non si è mai data per vinta. Oggi collabora con l’Aism, l’associazione italiana sclerosi multipla per fondare un punto di riferimento a Mantova.

Un recente studio pubblicato su JAMA nega la correlazione tra vaccini e sclerosi multipla

Negli ultimi tempi si discute molto sull’ipotetica pericolosità dei vaccini il cui uso è, sempre più di frequente, messo in correlazione con l’insorgenza di alcune patologie, come la Sclerosi Multipla (SM) o  altre sindromi demielinizzanti acquisite del sistema nervoso centrale (SNC ADS).
E’ così che un gruppo di studiosi americani ha deciso, e portato a termine, uno studio volto a determinare se i vaccini, in particolare quelli per l’Epatite B (HepB) e il Papillomavirus Umano (HPV), aumentano il rischio di SM o altri ADS SNC.

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