Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Sangue

Il risultato si deve a nuovi test e procedure, ma anche alla scelta della donazione volontaria e anonima

Contrarre un’infezione da HIV, ma anche da epatite, tramite una trasfusione di sangue in Italia è una possibilità remota, di molto inferiore a quella di rimanere coinvolti in un incidente aereo, grazie ai nuovi test, sempre più sensibili, e alle altre misure adottate per garantire la sicurezza. Lo ha dimostrato uno studio coordinato dal Centro Nazionale Sangue (CNS) e diffuso in occasione Giornata Mondiale contro l'AIDS, indetta ogni anno il 1° dicembre, secondo cui le probabilità di infezione da HIV sono comprese tra 1 su due milioni e uno su 45 milioni, a seconda del metodo di calcolo usato.

Logo ALICe

Coinvolge tre regioni il "Progetto counseling post ictus. Tra riabilitazione e supporto consapevole”, promosso da ALICe Italia

Le persone colpite da ictus e i loro familiari non sempre ricevono un adeguato supporto informativo su quanto accaduto e su come possa cambiare la propria vita nei mesi e negli anni successivi. Altrettanto rara è la possibilità per loro di ricevere appropriate risposte e supporto psicologico nel momento in cui devono affrontare una nuova condizione di vita, talora completamente stravolta dall’evento ictus, una volta che rientrano a casa.

Ovulo e spermatozoi

Grazie alle nuove terapie, per le persone con HIV è possibile avere figli senza alcuna trasmissione del virus

In Nuova Zelanda nasce “Sperm Positive”, la prima banca dello sperma da donatori sieropositivi all'HIV in cura con farmaci anti-retrovirali e quindi con carica virale talmente bassa da risultare ininfluente per un'eventuale trasmissione del virus. La notizia, uscita tra l’altro su Newsweek e sul sito della BBC, rappresenta, secondo i promotori del progetto, un passo avanti contro lo stigma subito dalle persone HIV-positive negli ultimi decenni.

HIV

La casa farmaceutica Abbott, autrice della scoperta, sta rendendo accessibile questo nuovo ceppo alla comunità scientifica

Roma – Abbott ha annunciato che un team di suoi scienziati ha identificato un nuovo sottotipo del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), denominato HIV-1 Gruppo M, sottotipo L. I risultati, pubblicati sul Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes (JAIDS), dimostrano il ruolo del sequenziamento genetico di nuova generazione nell’aiutare i ricercatori a restare un passo avanti rispetto alle mutazioni del virus e nell’evitare nuove pandemie.

Professoressa Antonella D’Arminio Monforte

La scoperta giunge da due studi che sono stati presentati all’ultimo congresso mondiale sull’AIDS

Tra scienza, cronaca e futuro per capire come cambia nella pratica l'approccio all'HIV: si è tenuta qualche giorno fa a Roma, presso l’Auditorium della sede del Ministero della Salute di Via Ribotta, la Consensus Conference su U=U (U=U, letteralmente undetectable=untransmittable, cioè non rilevabile=non trasmissibile). I risultati degli studi PARTNER-1 e PARTNER-2, presentati al congresso mondiale sull’AIDS del 2018, hanno dimostrato in maniera inequivocabile che l’HIV non viene trasmesso all’interno di coppie in cui un partner è HIV positivo e uno HIV negativo se la viremia del partner HIV positivo non è più determinabile nel sangue, grazie alla corretta assunzione di una efficace terapia antiretrovirale.

Salvatore Petta

Da medici e pazienti un appello alle istituzioni, per una rete che favorisca un accesso più rapido ai trattamenti

Eliminare l’epatite C dal nostro Paese è l’obiettivo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2030. Esistono terapie in grado di eradicare il virus in poche settimane, efficaci nel 98% dei casi, senza effetti collaterali. Ad oggi, sono stati affrontati con successo 196 mila casi, ma i pazienti ancora da trattare, secondo le ultime stime, sarebbero almeno 200mila, di cui molti ancora da diagnosticare. Specialisti e pazienti sono attualmente focalizzati sull’emersione del “fisiologico” sommerso e sull’identificazione dei più idonei e funzionali modelli di screening, fondamentali anche per la definizione degli adeguati budget specifici da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Inalatore per l'asma

Il dato emerge da una ricerca condotta in Italia dalla testata 'Italian health policy brief'

Roma – L’asma grave è una patologia fortemente invalidante che rimane spesso a lungo priva di un corretto inquadramento diagnostico. In Italia l’incidenza dell’asma è pari al 4,5% della popolazione, ossia circa 2,8 milioni di persone, mentre l’asma grave riguarda invece circa il 5-10% della popolazione complessiva di asmatici. Per offrire una fotografia fedele del setting del paziente con asma grave nel suo percorso di accesso, presa in carico e dimissione dal Pronto Soccorso (PS) nel nostro Paese, la testata “Italian health policy brief” ha sviluppato una ricerca basata su interviste ‘face to face’ realizzate con 71 medici di Pronto Soccorso di tutto il territorio nazionale.

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