Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

In Italia sono circa 200.000 le persone con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali. Per ogni singolo paziente, si calcola una spesa sanitaria annua che si aggira intorno ai 20.000 euro

L'Istituto Giapponese di Cultura, a Roma, ha recentemente ospitato il Convegno 'Malattia di Crohn e colite ulcerosa: nuove soluzioni terapeutiche per due patologie croniche e invalidanti', un incontro, organizzato con il contributo non condizionato di Takeda, in cui istituzioni, clinici, sanitari, pazienti ed economisti hanno aperto un confronto reciproco per analizzare le criticità e valutare i modelli virtuosi di gestione di queste due patologie infiammatorie, allo scopo di individuare il migliore e più appropriato percorso terapeutico.

Bologna – Sono stati celebrati nei giorni scorsi (il 2 marzo) i 200 anni dalla pubblicazione del celebre trattato "Essay on the Shalking Palsy" di James Parkinson, un giovane medico di famiglia che nel 1817 ha descritto per la prima volta una malattia che, qualche anno dopo, avrebbe preso il suo nome. Si riconosce infatti a lui il merito di aver descritto nella sua opera i sintomi più importanti del Parkinson. Di questo e di tutte le tappe fondamentali percorse in questi due secoli dalla scoperta della malattia, ai progressi fatti in campo scientifico passando dalla gestione della stessa, si è parlato a Bologna (Aula Montagna, Ex Clinica Neurologica-Università di Bologna - Via Ugo Foscolo 7) in occasione dell’evento “I 200 anni di James Parkinson” che ha visto riuniti i maggiori esperti di Neurologia, organizzato dall’Accademia Limpe-Dismov, con il contributo non condizionato di AbbVie.

Milano – Contenere la spesa pubblica, assicurando comunque ad ogni paziente le cure più efficaci, è una delle grandi sfide che la sanità pubblica oggi deve affrontare: una sfida che coinvolge anche le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), la cui incidenza e prevalenza nel mondo è aumentata di circa 20 volte negli ultimi 10 anni. Il ricorso ai farmaci biosimilari può rappresentare un’opzione “cost-effective”, in grado di contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario senza rinunciare alla qualità delle terapie.

Darmstadt (GERMANIA) – Merck ha annunciato la pubblicazione sul Multiple Sclerosis Journal dei risultati di un’analisi post-hoc dello studio di Fase III CLARITY. L’analisi ha mostrato che cladribina compresse ha ridotto il tasso annualizzato di perdita di volume cerebrale – conosciuta anche come atrofia cerebrale – rispetto al placebo nei pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR).

Milano - IBSA annuncia la concessione da parte dell’FDA, l’agenzia regolatoria americana per i farmaci, dell’autorizzazione all’immissione in commercio (NDA, New Drug Application) della levotiroxina in formulazione liquida per il trattamento dell’ipotiroidismo. La levotiroxina è la forma sintetica dell’ormone tiroideo tiroxina (T4), impiegata in tutti i casi di deficit dell’ormone. È sulla lista dei farmaci essenziali dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, tra i più efficaci, sicuri, fondamentali e tra i tre farmaci più prescritti al mondo. È indicato anche nei bambini in caso di ipotiroidismo congenito ed è importante valutarne la necessità in gravidanza quando la tiroide della mamma deve lavorare per due e una sua carenza può causare abortività e influire negativamente sullo sviluppo neurologico del bambino.

Roma – Il “trapianto” di flora intestinale da un individuo sano è molto importante ed efficace per il trattamento dell’infezione da Clostridium difficile (una grave infezione che può dare ricadute ed essere ingestibile con gli antibiotici a causa delle resistenze ai farmaci). Tale opzione terapeutica andrebbe implementata e resa disponibile, ma barriere istituzionali relative soprattutto all’assenza di una regolamentazione appropriata ne impediscono l’adozione nella pratica clinica.

I risultati di una ricerca svolta presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Policlinico A. Gemelli di Roma, appena pubblicata su Annals Rheumatic Diseases, fanno chiarezza sui segni di remissione e consentono un approccio mirato alle cure, con possibili risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale

Roma – Artrite reumatoide e artrite psoriasica: grazie alla ricerca di esperti della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma è stato definito un modo sicuro di sospendere i farmaci biologici, senza rischio di ricadute per i pazienti. Per l’artrite reumatoide si può decidere di sospendere la terapia se il paziente non presenta più i sintomi e se l’ecografia non evidenzia danni alle articolazioni. Per l’artrite psoriasica è necessario invece eseguire una biopsia della membrana interna alle articolazioni per capire se il paziente è davvero in remissione.

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