Duchenne: incontro tra pazienti e AIFA su ataluren

L'associazione Duchenne Research & Advocacy: “Ci aspettiamo che tutti gli Enti coinvolti collaborino per garantire la continuità terapeutica ai bambini e ragazzi affetti dalla patologia”

Lo scorso 18 luglio l'associazione Duchenne Research & Advocacy, fondata da un gruppo di mamme di bambini e ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne, ha incontrato l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per mettere in luce le problematiche nazionali sorte in merito all'accesso al farmaco ataluren successivamente alla Delibera recentemente emanata dalla stessa Agenzia per garantire la continuità terapeutica ai pazienti in trattamento con il medicinale. Mediante la Delibera, AIFA ha infatti stabilito che, in caso di necessità, le strutture sanitarie italiane interessate potranno procedere all’importazione di ataluren dall’estero e che la spesa relativa a tale procedura dovrà essere sostenuta dai Servizi sanitari regionali. La suddetta Delibera si è resa necessaria dopo la revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata del farmaco da parte della Commissione Europea.

“Ringraziamo AIFA per l'incontro avvenuto il 18 luglio. Siamo certe che questo dialogo costruttivo possa diventare prassi consolidata volta ad una tutela sempre più efficace dei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne”, dichiarano in un comunicato Elena Semenzato e Alice Cadalora (Duchenne Research & Advocacy). “Allo stesso tempo ci manteniamo fiduciose, sperando che la nota inoltrata da AIFA ai Responsabili dei servizi farmaceutici delle Regioni possa essere sufficiente a risolvere le varie problematiche burocratiche ed amministrative legate all'importazione di ataluren, problematiche che stanno impedendo una distribuzione omogenea del farmaco a tutti i pazienti precedentemente in trattamento”.

“Come Associazione abbiamo anche avallato la richiesta della casa farmaceutica ad AIFA di poter utilizzare le confezioni europee del farmaco, come già accordato in altri Paesi della Comunità Europea, ma tale proposta risolutiva purtroppo non sembra al momento legalmente praticabile in Italia, avendo AIFA applicato l’art. 5 al posto dell’art.117, che avrebbe garantito una procedura più snella e soprattutto uniformemente applicata a livello nazionale”.

“Auspichiamo che il continuo supporto di AIFA garantisca il diritto alla cura per tutti i pazienti privati di questo trattamento ad oggi disponibile in Italia, un farmaco sicuro e ad oggi senza sostituti che ha dimostrato di dare benefici ai pazienti. Ci aspettiamo - concludono Elena Semenzato e Alice Cadalora - che gli Enti coinvolti collaborino pienamente e con la consapevolezza della condizione di emergenza per i pazienti e le loro famiglie, che stanno letteralmente vivendo da mesi un'odissea per poter avere il farmaco ataluren nuovamente disponibile”.

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