Una malattia dalla diagnosi difficile, ci sono molte terapie ma non c’è una cura definitiva.
Attualmente in Italia ci sono trial clinici aperti per un nuovo farmaco orale
Ipertensione Arteriosa Polmonare, una malattia dalla diagnosi difficile – poiché i sintomi sono comuni a molte alte malattie respiratorie e all’inizio la sensazione di affanno provocata dalla malattia viene spesso sottovalutata. Sky Tg 24 ha dedicato, nella puntata del 13 giugno scorso, un approfondimento alla malattia raccontando brevemente le storie di due fratellini, Claudia e Federico, affetti da questa patologia, e la storia di Maria Pia, colpita in età adulta da una forma grave della malattia, è lei a spiegare, nel servizio di Helga Cossu, cosa vuol dire vivere con l’Ipertesione Arteriosa Polmonare. Nel servizio intervista al prof. Visca del Policlinico Umberto I di Roma.
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Attualmente per la malattia esistono numerosi farmaci orfani, molti di questi sono nati per altre patologie e sono poi stati adattati alle necessità delle persone affette da Ipertensione Arteriosa Polmonare. Attualmente si continuano a studiare nuovi farmaci per aumentare la sopravvivenza e la qualità della vita di questi pazienti, la cui speranza ultima rimane però sempre quella del trapianto.
Anche in Italia ci sono sperimentazioni in differenti centri che si occupano della malattia, una delle ricerche aperte più di recente è quella sul farmaco orale Riociuguat di Bayer, che viene provato tanto per la forma PAH l’ipertensione arteriosa polmonare, quanto per la forma chiamata tromboembolica cronica (CTEPH).
Al trial per la forma PAH partecipano i centri di Bologna, Pavia, Roma, Trieste, Milano, Orbassano, mentre allo studio per la forma CTEPH i centri di Pavia e Roma.
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