Michela Denti

L’obiettivo è quello di riuscire a sviluppare un approccio terapeutico per le patologie correlate alla proteina TAU

Trento – Come capita con le chiavi, dove soltanto quella giusta entra nella serratura e apre la porta, così accade con i filamenti di RNA utilizzati nei laboratori dell’Università di Trento: ogni tratto va a colpire soltanto quello corrispondente. E così l’RNA diventa, al tempo stesso, arma e bersaglio nella lotta ad alcune malattie neurodegenerative, diventate, con il progressivo invecchiamento della popolazione, una priorità per la salute pubblica a livello mondiale. Il meccanismo, che si inserisce nella vasta ricerca scientifica internazionale sulle terapie geniche, ha ottenuto la concessione di un brevetto valido in Europa e negli Stati Uniti d’America.

Brad Pitt

Il progetto di ricerca della Statale di Milano apre anche a nuovi orizzonti nella comprensione della biologia dei tumori

Il 13 aprile è stato pubblicato su Biophysical Journal un nuovo studio sulla progeria, o sindrome di Hutchinson–Gilford, che descrive con chiarezza l’alterazione della morfologia del nucleo cellulare nei pazienti affetti da questa malattia rara. I ricercatori del Centro per la Complessità e i Biosistemi dell’Università Statale di Milano hanno combinato la biologia cellulare quantitativa con le simulazioni di modelli computazionali per arrivare a descrivere gli effetti della progerina, proteina dalla forma alterata coinvolta sia nell’insorgenza della progeria, sia nello sviluppo di forme tumorali.

Logo Telethon

Oltre alle patologie genetiche rare, spazio anche a un’iniziativa speciale dedicata a COVID-19

Milano – L’attuale emergenza Coronavirus ha reso ancora più fragili le persone affette da una malattia genetica rara, aumentando le difficoltà che questi pazienti devono affrontare, ma ha fatto anche comprendere il valore universale e l’importanza della ricerca. Fondazione Telethon lavora da 30 anni al fianco di queste persone, per offrire loro una speranza grazie alla ricerca scientifica e annuncia che tra maggio e giugno lancerà tre bandi per selezionare i migliori progetti proposti da ricercatori di tutto il Paese.

Trapianto

Lo conferma uno studio dell’INT: i pazienti trapiantati non devono sospendere gli immunosoppressivi nel timore di ammalarsi

Milano - L’immunosoppressione non pare aumentare il rischio di COVID-19. Ad affermarlo è lo studio condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) su pazienti sottoposti a trapianto di fegato e pubblicato nei giorni scorsi sulla prestigiosa rivista Lancet Gastroenterology & Hepathology, dal titolo “COVID-19 in long-term liver transplant patients: preliminary experience from an Italian transplant centre in Lombardy”.

Città della Speranza

L’obiettivo: verificare la risposta immunitaria al SARS-CoV-2 nella popolazione

Fondazione Città della Speranza scende in campo contro il COVID-19 schierando l’Istituto di Ricerca Pediatrica per uno studio innovativo che contribuirà ad aggiungere conoscenze alla ricerca internazionale, suggerire nuovi approcci terapeutici e favorire lo sviluppo di un vaccino. Il progetto, per il quale la Fondazione ha concesso un finanziamento di 500mila euro, si pone l’obiettivo di verificare la “risposta immunitaria al SARS-CoV-2 nella popolazione veneta” per capire quali siano le difese immunitarie efficaci contro il virus e perché esse vengano meno in alcuni pazienti.

Ricerca

L’innovativa ricerca permetterà di isolare anticorpi da pazienti convalescenti, per lo sviluppo di una cura e di un futuro vaccino

Siena - Si chiama vAMRes Lab ed è il gruppo di ricercatori e ricercatrici presso Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) che, in questi giorni di emergenza globale legata al diffondersi del Coronavirus, ha avviato un progetto di ricerca per lo sviluppo di anticorpi monoclonali umani in risposta all’infezione da SARS-CoV-2, con l’intento di utilizzarli a scopo profilattico/terapeutico e come esca molecolare per la ricerca di antigeni per lo sviluppo di vaccini. La ricerca è condotta in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani INMI (Istituto Nazionale Malattie Infettive) di Roma con il quale la Fondazione ha recentemente siglato un accordo quadro biennale volto allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani che possano offrire una risposta rapida a malattie infettive emergenti.

Vaccino

Università, centri di ricerca e aziende sono al lavoro in tutto il globo; negli USA parte la prima sperimentazione sull’uomo

Nella lotta al Coronavirus SARS-CoV-2, se da un lato le speranze di milioni di persone sono riposte, nell’immediato, in farmaci come remdesivir e tocilizumab, dall’altro le maggiori aspettative a lungo termine provengono dallo sviluppo di un vaccino specifico contro il virus. Ad oggi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 41 i vaccini in via di studio ma solo uno ha finora superato la sperimentazione pre-clinica ed è entrato nella Fase I di sviluppo clinico.

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