Milano – Un paziente con colon irritabile su dieci soffre di depressione a e quattro su dieci sono colpiti da ansia: lo mostrano i primi dati di uno studio della Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri (AIGO) su oltre 500 pazienti affetti da questa sindrome e in cura presso 26 centri AIGO. Si conferma, quindi, quanto questa malattia abbia gravi ripercussioni sulla qualità di vita delle persone affette. Inoltre, emerge come ad ammalarsi di sindrome di colon irritabile siano in prevalenza donne, il 73%, con un’età media di circa 40 anni.

Qual è il ruolo dell’Italia nella cura dell’osteoporosi?

Un gruppo di ricercatori della University of British Columbia (Vancouver, Canada) ha condotto una revisione della letteratura per valutare gli effetti sulla salute e sulla risposta alle terapie di interventi atti a migliorare l’aderenza in pazienti con malattie reumatiche. La ricerca è stata di recente oggetto di pubblicazione sulla prestigiosa rivista Annals of the Rheumatic Diseases.

La tossina botulinica A (Onabotulinum toxinA - onabotA), ha dimostrato la sua efficacia rispetto al placebo in pazienti con emicrania cronica (EC) anche nel lungo periodo. Questi dati di efficacia e sicurezza son stati pubblicati sulla rivista Cephalalgia sulla base di uno sudio condotto da un gruppo di ricercatori spagnoli del servizio di Neurologia dell’Ospedale Universitario Central de Asturias di Oviedo, che si è spinto a valutare l’effetto di questa tossina fino a 5 anni.

E’ stato approvato in via definitiva dalla Commissione Europea liraglutide per il trattamento dell’obesità. L’indicazione approvata  si riferisce alla gestione cronica del peso corporeo in individui con un indice di massa corporea di 30 kg/m2 o superiore, o di 27kg/m2 o superiore in presenza di almeno una comorbidità correlata al peso corporeo.

Secondo uno studio pubblicato online sulla rivista Lupus Science and Medicine, l'impiego di dosi elevate di corticosteroidi (CS) sarebbe da annoverare tra le cause principali del danno d'organo in pazienti affetti da lupus sistemico eritematoso (LES).

L’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) conferma che nel 25% dei casi la sensibilità al glutine è la causa di disturbi sinora attribuiti alla sindrome del colon irritabile. Una buona notizia: se il medico curante è d’accordo, è possibile fare uno “strappo” alla dieta priva di glutine per le festività pasquali

Milano – Se interrompe l’assunzione di cibi con glutine un paziente su quattro non soffre più dei sintomi e dei disturbi sinora attribuiti alla sindrome del colon irritabile o ad altre alterazioni del funzionamento dell’apparato digerente. Lo mostra lo studio 'Glutox' dell’Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) che ha come obiettivo verificare la reale diffusione della sensibilità al glutine, patologia diversa dalla celiachia e caratterizzata dagli stessi sintomi.

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