Un anziano su due oltre i 65 anni nel nostro Paese assume dai 5 ai 9 farmaci al giorno

Conclusa un’indagine a tappeto sull’appropriatezza prescrittiva per il paziente anziano sollecitata dal Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli e condotta dai componenti dal Geriatrics Working Group (GWG) dell’AIFA tra i quali Massimo Fini, Direttore scientifico dell’IRCCS San Raffaele Pisana che insieme al dott. Pietro Folino Gallo, Direttore dell’Ufficio Assessment europeo dell’AIFA, ha coordinato il Gruppo di lavoro e dal dott. Graziano Onder, geriatra del Centro di Medicina dell’Invecchiamento dell’Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma, primo autore della ricerca.
Lo studio è stato condotto analizzando i dati presenti nell’Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali dell’AIFA, che raccoglie i dati di tutti i farmaci rimborsati dal SSN, relativi all’intera popolazione italiana di 65 anni e oltre.

La compagnia farmaceutica Alize Pharma, specializzata nello sviluppo di terapie per disfunzioni metaboliche e malattie rare, ha annunciato l'imminente inizio, in Inghilterra, del primo studio clinico di Fase I per il proprio farmaco AZP-531, un analogo sintetico della grelina non acilata, utilizzato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2.

Si tratta della prima terapia autorizzata per il miglioramento della vista nei pazienti con riduzione della capacità visiva causata da neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (CNV miopica)

La Commissione Europea ha riconosciuto a Novartis una nuova indicazione per ranibizumab per il trattamento dei pazienti con compromissione della vista causata da neovascolarizzazione coroideale (CNV) secondaria a miopia patologica (CNV miopica). Questo rende ranibizumab la prima terapia anti-VEGF autorizzata per quattro indicazioni nell’Unione Europea. La miopia patologica colpisce spesso gli adulti in età lavorativa ed è una delle principali cause di perdita della vista in tutto il mondo: interessa, infatti, l’1-3% della popolazione1,2.

Il Comitato dell'Agenzia europea per i medicinali per uso umano (CHMP) ha consigliato la concessione delle autorizzazioni all'immissione in commercio per i primi due biosimilari di anticorpi monoclonali. Si tratta di Remsima e Inflectra entrambi contengono lo stesso principio attivo, infliximab, per il trattamento di malattie autoimmuni.
Questi principi attivi coprono una gamma di malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide, la malattia di Crohn, la colite ulcerosa, la spondilite anchilosante, l'artrite psoriasica e la psoriasi.

La Società Italiana di Reumatologia denuncia: solo il 6% dei pazienti è curato in maniera adeguata

In Italia sono più di 700 mila le persone affette da malattie reumatiche croniche. Le più invalidanti sono l’artrite reumatoide, l’artrite psorisiaca e la spondilite anchilosante. Sono solo 50 mila però i pazienti ad avere accesso alle cure più innovative, rappresentate dai farmaci biologici.
Si tratta di farmaci che permetterebbero ai pazienti un netto miglioramento, con un grande risparmio per la sanità pubblica.

Roma - Garantire continuità assistenziale ai pazienti pediatrici affetti da malattie congenite o complesse quando diventano adulti. È lo scopo dell'accordo siglato pochi giorni fa tra l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico “A. Gemelli” e l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
La convenzione riguarda la “transizione” dei pazienti affetti in particolare da patologie correlate alla cardiologia, alla fibrosi cistica, all’apparato urogenitale e all’endocrinologia, e prevede la creazione di percorsi clinico-assistenziali specifici attraverso l’interazione di professionisti dell’adulto con équipe di tipo pediatrico. Ai pazienti verranno offerti accompagnamento e cura in un ambiente più appropriato alla loro età.

Progettato un gel iniettabile in grado di regolare l’insulina nel sangue per diversi giorni

Una recente pubblicazione apparsa su Medical Design Technology Magazine ha prospettato l’ipotesi della creazione di nanoparticelle iniettabili, in grado di monitorare i livelli di zucchero nel sangue e di secernere insulina quando necessario.
Si tratta di un progetto di ricerca del MIT (Massachusetts Institute of Technology), presso il quale un gruppo di ricercatori si sta concentrando proprio sulla possibilità di semplificare la vita dei pazienti diabetici. Questo nuovo approccio nanotecnologico potrebbe infatti eliminare la necessità, per i pazienti con diabete di tipo 1, di monitorare costantemente i propri livelli di zucchero del sangue e delle costanti iniezioni di insulina.

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