La ricerca indica la possibilità di individuare nella popolazione i markers che potrebbero aprire la strada all’insorgenza del diabete di tipo 1 già in epoca neonatale

Firenze – Ci sono quattro firme dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer nello studio pubblicato  oggi sull’edizione on-line di Nature Nutrition and Diabetes che disegna nuove prospettive nella cura del diabete di tipo 1:  sono quelle di Giancarlo la Marca, direttore del Laboratorio screening neonatale allargato, della sua collaboratrice Sabrina Malvagia, di Sonia Toni Direttore del Centro regionale di Riferimento di Diabetologia pediatrica e della sua collaboratrice Barbara Piccini.

Del Piano Nazionale sul Diabete, patologia che colpisce sempre più italiani, si parla già da un po’ ma le azioni concretamente attuate sono ancora troppo poche. Arriva però dall’Umbria una proposta di legge che punta tutto sulla prevenzione.
Pare che in Umbria siano almeno 40 mila le persone affette da diabete, con un aumento dei giovanissimi. Per questo la proposta avanzata dalla Commissione Sanità e Servizi sociali  del Consiglio regionale, presieduta da Massimo Buconi, propone un piano pratico per combattere la patologia, collaborando strettamente con il mondo dell’associazionismo e del volontariato, soprattutto per formare una cultura  popolare tra i cittadini di tutte le età e categorie sociali.

Secondo la notizia riportata da Pharmastar grazie all'accordo firmato a Genova, nella sede regionale, tra l'Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell'Intestino (AMICI onlus) e l'Agenzia Regionale Sanitaria della Liguria (ARS), si realizzerà il  “Progetto DB-mici in Liguria”. Tale progetto avrà la finalità di creare un database contenente informazioni sui pazienti affetti da rettocolite ulcerosa, colite indeterminata e malattia di Crohn, disturbi noti come “malattie infiammatorie croniche intestinali” (MICI).

“SEMPLICEMENTE GUARDARLI” - l’invito a genitori, insegnanti e medici per cogliere i primi segni della malattia: testimonial Alessandra Amoroso
I Pediatri a fianco dei piccoli per migliorare l’accesso e il percorso alle cure

Contrariamente a quanto si è portati a credere, le malattie reumatiche sono frequenti anche in età pediatrica: sono infatti in media 10.000 i bambini che ogni anno sono colpiti da una malattia reumatica. “Semplicemente guardarli” è l’invito di APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) di Alessandra Amoroso e delle Organizzazioni del mondo pediatrico (SIP - Società Italiana di Pediatria, di FIMP - Federazione Italiana Medici Pediatri e di SIMPeF - Sindacato Medici Pediatri di Famiglia) che hanno condiviso l’appello a  saper guardare e a superare il pregiudizio che porta ad escludere nei bambini, perché considerate malattie dei vecchi, le malattie reumatiche.

In occasione del 54° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (25-28 settembre 2013, Firenze) è stato ufficialmente presentato un nuovo portale d’informazione realizzato dalla compagnia farmaceutica Baxter allo scopo di fornire un’accurata ed esaustiva informazione sull'insufficienza renale cronica (IRC) e sui trattamenti sostitutivi oggi disponibili. Il portale si chiama INFORENAL ed è già on-line.

Tuo figlio è a rischio obesità? Misura la sua "pancetta".
Al Congresso Mondiale di Endocrinologia Pediatrica precisano: chiamiamo il sovrappeso "pre-obesità"

La funzione principale del tessuto adiposo è accantonare energia nelle sue cellule e rilasciarla quando serve all’organismo sotto forma di lipidi (grassi).
Durante i primi dieci anni di vita, il contenuto lipidico delle cellule adipose viene completamente rinnovato più di 6 volte. Ma nelle cellule degli obesi questo turnover è alterato e rallentato. In presenza di un introito calorico elevato le cellule adipose vanno incontro ad una iperplasia e ipertrofia per adattarsi alla richiesta di stoccaggio dei trigliceridi.

Se il diabete non è ben controllato e la DME rimane non trattata, esiste una probabilità molto alta che la stessa porti a cecità

Berlino – Bayer HealthCare e Regeneron Pharmaceuticals, Inc. hanno presentato i nuovi dati dai trial di fase 3 VIVID-DME e VISTA-DME su VEGF Trap-Eye (aflibercept) per il trattamento dell’edema maculare diabetico (DME), che hanno dimostrato che VEGF Trap-Eye 2 milligrammi (mg) una volta al mese e VEGF Trap-Eye 2 mg ogni 2 mesi (dopo 5 iniezioni mensili iniziali) hanno ottenuto l’endpoint primario di un significativo e forte miglioramento nella miglior acuità visiva corretta (BCVA, Best Corrected Visual Acuity) dal basale a 52 settimane, messi a confronto con la fotocoagulazione laser. I dati hanno anche mostrato che tutti gli endpoint secondari anatomici e relativi all’acuità visiva sono confermativi. I risultati a un anno sono stati presentati il 28 settembre al congresso EURETINA, ad Amburgo.

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