Il tumore al colon-retto è il terzo tipo di neoplasia più diffusa in Italia, con circa 35 mila nuovi casi l’anno. La malattia è abbastanza rara prima dei 40 anni e si manifesta più frequentemente dopo i 60 anni. In genere si sviluppa a partire da polipi, ovvero delle piccole escrescenze sulla mucosa intestinale che si formano a causa di una proliferazione cellulare anomala. In molti casi i polipi sono benigni, soprattutto se di piccole dimensioni, e la probabilità che si trasformino in tumore è piuttosto bassa (inferiore al 10%). La trasformazione in senso maligno di un polipo, invece, porta alla proliferazione tumorale della mucosa intestinale e alla possibile diffusione del tumore anche verso il fegato, l’organo più strettamente collegato al distretto colorettale.

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Questo farmaco orare è in studio anche contro i GIST resistenti alle terapie di prima linea.

Sabato scorso, nel corso di un Simposio di Oncologia Gastrointestinale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO-GI) a San Francisco, sono stati presentati come Late Breaking Abstract i dati dello studio di fase tre CORRECT - Colorectal cancer treated with regorafenib or placebo after failure of standard therapy, relativi appunto alla terapia con Regorafenib, farmaco di Bayer in avanzata fase di sperimentazione sia per la lotta a questo tipo di tumore che come opzione terapeutica nei casi di GIST – Tumore stromale gastrointestinale che siano progrediti nonostante un trattamento precedente con altre opzioni terapeutiche, come imatinib e sunitinib. Si tratta di dati positivi visto che questo farmaco orale si è dimostrato in grado di aumentare sia la sopravvivenza globale dei pazienti che la sopravvivenza libera da progressione.

La molecola di Bayer, giù usata come farmaco orfano nei GIST, aumenta la sopravvivenza  nei casi in progressione dopo le terapie standard

Per chi è affetto da un cancro al colon retto metastartico (mCRC) che nonostante le terapie standard continua a progredire potrebbe esserci a breve una nuova speranza, si chiama Regorafenib ed è un inibitore sperimentale orale multi-chinasico dei recettori tirosin-chinasici stromali, oncogenici e dell’angiogenesi di Bayer HealthCare. Pochi giorni fa, infatti, la casa farmaceutica tedesca ha anticipato i risultati positivi dello studio di fase tre che aveva come obiettivo di valutare l’efficacia della molecola regorafenib (BAY 73-4506) nel trattamento di questi pazienti refrattari alle terapie standard. Risultati decisamente buoni soprattutto sotto il profilo della sopravvivenza del paziente, al punto che Dietro raccomandazione del DMC - Independent Data Monitoring Committee dello studio CORRECT (Patients with metastatic colorectal cancer treated with regorafenib or placebo after failure of standard therapy) ai pazienti in trattamento con placebo verrà offerta la possibilità di assumere regorafenib. Questo anche perché dallo studio non sono emerse nuove o inaspettate tossicità rispetto agli studio di fase due compiuti in precedenza.

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