Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Secondo i risultati di uno studio retrospettivo pubblicati  sull’European Journal of Neurology,  i pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR) trattati con Interferone-(IFN-beta) non mostrano insorgenza di sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) associata alla terapia.

I ricercatori, coordinati da Helen Tremlett della University of British Columbia di Vancouver (Canada), hanno spiegato che: "I Beta-interferoni (IFN-beta) sono i farmaci più ampiamente prescritti per i pazienti con sclerosi multipla (SM). Tuttavia non era noto se il trattamento con IFN-beta potesse ritardare l’esordio di una SMSP. L’obiettivo del nostro studio, pertanto, è stato quello di esaminare l'associazione tra esposizione a IFN-beta e insorgenza di SPMS in pazienti con RRMS.

Il principio generico del farmaco glatiramer acetato- tra i più venduti al mondo per il trattamento della sclerosi multipla- è stato recentemente approvato dalla Food and Drug Administration. Il farmaco generico, realizzato da  Momenta Pharmaceuticals e Sandoz, sarà commercializzato col brand Glatopa e sarà rivolto alla forma recidivante remittente della malattia, di gran lunga quella più frequente.

Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato su Alimentary pharmacology and therapeutics, una recente revisione sistematica della letteratura ha mostrato che la talidomide può essere un agente terapeutico efficace per l'induzione della remissione nella malattia di Crohn (CD) nei pazienti pediatrici.
I risultati sono stati ottenuti da uno studio clinico randomizzato e controllato con placebo, in cui è stato messo a confronto  l’effetto del talidomide con quello placebo, nei bambini affetti dalla forma attiva del morbo di Crohn.

Nel corso della Giornata Alomar- Associazione Lombarda Malati Reumatici- che si è svolta l’11 aprile scorso, sono state presentate le nuove linee guida sull’uso dei farmaci biotecnologici, delle terapie “di fondo” dette DMARDs (Disease Modifying Anti-Rheumatics Drug) e dei farmaci “sintomatici” (analgesici, antiinfiammatori ecc.) rivolti al trattamento delle patologie reumatiche. La notizia è stata riportata dalla rivista NCF-Notiziario Chimico Farmaceutico.

Secondo quanto pubblicato sul Multiple Sclerosis Journal, potrebbe esistere un’associazione tra l’uso del farmaco natalizumab, rivolto al trattamento della sclerosi multipla (SM), e un elevato rischio di una riattivazione subclinica del virus varicella-zoster (VZV) e/o di nuovi episodi infettivi.
Questa correlazione sarebbe dimostrata da un aumento significativo del livello degli anticorpi IgG contro il virus varicella-zoster (anti-VZV) in pazienti affetti da sclerosi multipla (SM) e trattati con natalizumab.

Secondo i risultati di uno studio italiano pubblicato sull’European Journal of Neurology, utilizzando  nella pratica clinica quotidiana il Rio score modificato (MRS), piuttosto del Rio score (RS) – due sistemi di punteggio che possono identificare i fattori predittivi precoci di progressione della disabilità nella sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS) trattata con interferone-beta (IFN-beta) – sarà possibile individuare con maggior specificità e accuratezza i pazienti che avranno una scarsa risposta al trattamento a lungo termine con IFN-beta.

Gilead Sciences, Inc. (Nasdaq: GILD) ha annunciato i risultati di due studi che hanno valutato la sicurezza e l’efficacia degli usi sperimentali di regimi a base di sofosbuvir in pazienti affetti da virus dell’epatite cronica C (HCV) di genotipo 2, 3, 4 e 5. I risultati dello studio BOSON, condotto con Sovaldi® (sofosbuvir 400 mg) in combinazione con ribavirina (RBV) o con interferone pegilato (PEG)/RBV, hanno dimostrato elevati tassi di guarigione in tutti i pazienti con virus di genotipo 2 e 3. I risultati di uno studio separato di Fase II dimostrano la sicurezza e l’efficacia di Harvoni® (ledipasvir 90 mg/sofosbuvir 400 mg) nei pazienti con infezione di genotipo 4 o 5. I dati di entrambi gli studi sono stati presentati al 50° Congresso annuale (International Liver Congress™ 2015) della European Association for the Study of the Liver (Associazione europea per lo studio del fegato) di Vienna.

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