Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

La professoressa Maria Giovanna Marrosu, oltre ad essere una delle maggiori esperte di sclerosi multipla a livello nazionale, vive e lavora in Sardegna, dove la patologia ha un’incidenza record, forse la più alta al mondo.
Professore ordinario di Neurologia all’Università di Cagliari, dirige la scuola di specializzazione in Neurologia e il Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale Binaghi del capoluogo sardo. L’abbiamo incontrata a Barcellona, in occasione del 31esimo Congresso dell’ECTRIMS (Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla), che si è svolto nella città catalana con la presenza di oltre 8.000 partecipanti.
"In Sardegna - spiega l'esperta - c’è una prevalenza estremamente elevata, pari a quella dei Paesi scandinavi, quindi stiamo parlando di oltre 200 casi su 100.000 abitanti. Quanti siano con precisione in realtà non possiamo saperlo, perché non c’è un registro, né un osservatorio epidemiologico. Si può andare per approssimazione, considerando la popolazione generale e la prevalenza che abbiamo registrato, quindi 5.000 soggetti potrebbero essere una cifra vicina alla realtà."

E' stato pubblicato sul sito della prestigiosa rivista scientifica Scientific Reports (Nature) un interessante studio intitolato "Reduced cortical microvascular oxygenation in multiple sclerosis: a blinded, case-controlled study using a novel quantitative near-infrared spectroscopy method" (Ridotta ossigenazione corticale microvascolare nella sclerosi multipla: uno studio caso-controllo in cieco utilizzando un nuovo metodo di spettroscopia quantitativa nel vicino infrarosso).

Le nuove sperimentazioni sulla sclerosi multipla hanno riempito di speranza i pazienti e la comunità scientifica. Al centro dell’attenzione, in particolare, sono stati i tre studi sul farmaco ocrelizumab, i cui risultati sono stati presentati in occasione del 31esimo Congresso dell’ECTRIMS (Comitato Europeo per il Trattamento e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla), che si è svolto a Barcellona con la presenza di oltre 8.000 partecipanti.

Qui abbiamo incontrato la professoressa Maria Giovanna Marrosu, una delle maggiori esperte di sclerosi multipla a livello nazionale. Professore ordinario di Neurologia all’Università di Cagliari, dirige la scuola di specializzazione in Neurologia e il Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale Binaghi del capoluogo sardo.

Firenze - Clara è un potente concentrato di dolce saggezza, Tommaso un giovane uomo intelligente e Sofia è uno sguardo pieno di parole. Tutti e tre hanno il diabete di tipo 1 e sono in cura al Meyer, ma soprattutto sono adolescenti. Sono loro  i protagonisti di “Settembre”, il documentario nato dalla collaborazione tra il neonato Centro Studi della Fondazione Meyer e il regista Duccio Chiarini che è stato presentato nei giorni scorsi alla stampa e debuttato a Firenze in occasione della Giornata Mondiale del Diabete.

Eliminando il virus dell'epatite C dai pazienti coinfetti con HIV, la terapia antiretrovirale funziona meglio. Combattendo l'epatite, quindi, non si permette più al virus HIV di replicarsi. Di questa sensazionale scoperta, tutta italiana, se ne è parlato durante il XIV Congresso Nazionale della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, che è terminato ieri a Catania, durante il quale sono stati presentati, in anteprima mondiale, i risultati di uno studio che la SIMIT ha svolto sul trattamento dell'epatite C per il paziente coinfetto, HIV e HCV, con tre farmaci dati in uso dalla ditta AbbVie.

E' stato presentato, per la prima volta in Italia, il Libro Bianco delle Malattie Infettive, in occasione dell'apposito incontro del XIV Congresso Nazionale della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, tenutosi nel corso di questa settimana.

Roma - Ogni anno in Italia circa 6.000 persone vengono colpite dalla malattia di Parkinson e in un caso su quattro hanno meno di 50 anni. Rimanere attivi il più a lungo possibile può prevenire il Parkinson e, insieme alle terapie più avanzate e un approccio multidisciplinare, può contribuire a rallentare la progressione della malattia e migliorare la qualità della vita in tutte le sue fasi. Questo il messaggio chiave della Giornata Nazionale Parkinson (28 novembre) promossa dall’Accademia LIMPE-DISMOV.

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