Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

USA e FRANCIA - Regeneron e Sanofi hanno annunciato che la terapia sperimentale dupilumab è stata in grado di raggiungere gli endpoint primari in due studi clinici di Fase III condotti negli Stati Uniti e in Europa su pazienti affetti da dermatite atopica (AD), una grave malattia infiammatoria della pelle caratterizzata da eruzioni cutanee diffuse, prurito e disturbi psicosociali associati. I dati approfonditi di queste due sperimentazioni verranno presentati nel corso di uno dei prossimi convegni medici.

Quali saranno le malattie del prossimo futuro? Attualmente non esiste un elenco esaustivo ma sicuramente obesità e malattie metaboliche avranno un ruolo da protagoniste, insieme alla steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e soprattutto la sua forma più grave, la steatoepatite non alcolica (NASH), il cui onere clinico ed economico diventerà "enorme". E’ quanto emerge da una meta analisi pubblicata sulla rivista Hepatology, nel quale i ricercatori hanno esaminato diverse banche dati in tutto il mondo alla ricerca di lavori pubblicati tra il 1989 e il 2015 che avevano affrontato epidemiologia e progressione della NAFLD e della NASH.

Il 2 aprile si celebra la nona edizione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, una sindrome definita come una combinazione tra predisposizione genetica o ereditarietà e molteplici cause esterne, molte delle quali sconosciute. Esistono, infatti, infinite combinazioni della sindrome del Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) i cui sintomi, compaiono di solito entro i primi tre anni.

Studi scientifici confermano come il consumo di olio d’oliva, frutta, verdura e pesce azzurro possa ridurre il rischio ictus fino al 20%. L’ictus cerebrale, purtroppo, rappresenta ancora la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei paesi industrializzati. E le previsioni non sono delle migliori: entro il 2020 la mortalità per ictus rischia di raddoppiare a causa dell’invecchiamento della popolazione. L’ictus cerebrale, però, non solo si può curare ma si può prevenire nell’80% dei casi: le linee guida sia nazionali che internazionali raccomandano di seguire adeguati stili di vita, che portino a controllare l’eccessivo peso corporeo e l’obesità, attraverso l’attività fisica moderata e costante, e un’alimentazione sana come quella che prevede la dieta mediterranea. Il controllo della pressione arteriosa è fondamentale, fino dai 40 anni, ancora più importante nei diabetici, così come il riconoscimento della aritmia cardiaca definita fibrillazione atriale e l’astensione dal fumo.

Il trapianto di neuroni è da tempo indagato come potenziale opzione terapeutica per le persone che sono colpite da malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson (PD). Purtroppo, i progressi ottenuti in questo campo sono stati, finora, piuttosto limitati, principalmente a causa del fatto che le singole cellule nervose non risultano in grado di sopravvivere per molto tempo se iniettate presso il tessuto cerebrale. Un nuovo impulso alla ricerca potrebbe venire da un'innovativa tecnologia 3D ideata e sperimentata da un team di studio multidisciplinare finanziato dal National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti.

Aiutare i bambini con autismo a diventare adulti sempre più autonomi e realizzare per loro progetti di vita indipendente, eliminando la condizione senza spazio e senza tempo dei ‘figli per sempre’: è questo l’obiettivo della Fondazione Oltre il Labirinto, Onlus formata da genitori con figli autistici, che lavora per offrire una risposta concreta ai bisogni dei ragazzi e delle famiglie coinvolti in questa disabilità. Per farlo nel 2010 ha dato vita in provincia di Treviso al Villaggio “Godega 4Autism”, esempio di cohousing per autismo e modello di sostegno e partecipazione che integra le strutture residenziali a quelle lavorative e di produzione artigianale.

Takeda Pharmaceutical Company Limited ha annunciato che, in occasione del Congressointernazionale della European Crohn’s and Colitis Organisation (ECCO) 2016 che si è svolto ad Amsterdam, Olanda, dal 16 al 19 Marzo sono stati presentati  i dati preliminari di efficacia a lungo termine dello Studio GEMINI LTS.
 I dati hanno dimostrato che i pazienti che affetti da Malattia di Crohn e colite ulcerosa (CU) moderata-grave che erano in remissione o risposta dopo un anno di trattamento con Vedolizumab, mantengono il beneficio clinico dopo ulteriori due anni di osservazione (Settimana 152 dall’inizio del trattamento con vedolizumab).

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