Lucentis® (ranibizumab) è ora rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale anche per le persone affette da diminuzione visiva causata da neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (mCNV). Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n 144 del 24 giugno 2014), sarà effettivo a partire dal 9 luglio 2014.
Ranibizumab è il primo farmaco anti-VEGF (ovvero che agisce contrastando il fattore di crescita vascolare endoteliale) autorizzato e rimborsato per tale indicazione ed è al momento l’unico approvato e rimborsato per cinque patologie retiniche: degenerazione maculare neovascolare legata all’età (AMD), diminuzione visiva causata da edema maculare diabetico (DME) e da occlusione venosa retinica sia centrale (CRVO) sia di branca (BRVO), e neovascolarizzazione coroideale secondaria a miopia patologica (mCNV).

Al Centro Diagnostico Italiano di Milano è disponibile il primo test in Italia che attraverso l’analisi del DNA rileva il rischio genetico di sviluppare ipertensione ed è in grado di individuare paziente per paziente la terapia personalizzata più efficace

Il Centro Diagnostico Italiano di Milano mette a disposizione dei pazienti, per primo in Italia, un test sul DNA in grado di rivelare il rischio di soffrire, nel corso della vita, di pressione arteriosa troppo alta. Grazie a questo esame è anche possibile identificare quali farmaci contro l’ipertensione risultano più efficaci per il singolo paziente.

Nasce la Società Italiana di GastroReumatologia (SIGR) per la ricerca e la migliore gestione di pazienti complessi

Artrite reumatoide, Spondiloartriti, Morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa ,quest’ultime due denominate malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), sono apparentemente malattie diverse, senza grandi punti di contatto. Solo di recente si è individuato un meccanismo eziologico comune: “Sia nelle malattie gastrointestinali che in quelle reumatologiche infatti c’è un aumento dell’infiammazione mediato da molecole chiamate citochine, che producono il danno articolare da una parte e della mucosa intestinale dall’altra” spiega il Prof. Vincenzo Bruzzese, presidente della nuova società scientifica SIGR e Direttore della UOC di Medicina Interna Servizio di Reumatologia dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma.

Durante il 37° Congresso dell’Associazione Italiana sullo Studio del Dolore (AISD), tenutosi a Stresa, sono stati divulgati i risultati di uno studio, realizzato da ricercatori dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Terni  sotto la guida del Prof. Stefano Coaccioli e pubblicato sulla rivista Recenti Progressi in Medicina, secondo cui il dolore cronico (significativamente in crescita) sarebbe associato in particolar modo alla condizione di obesità.
Questo dato sarebbe particolarmente significativo per il genere femminile.

Il 65% delle persone con diabete insulino trattate non misura correttamente la glicemia, va incontro a crisi ipoglicemiche tre volte di più di chi si controlla regolarmente e viene ospedalizzato il doppio delle volte con un costo a carico del SSN del 66% superiore.
Lo studio, condotto da CliCon e promosso da Abbott, riferito a circa 4.000 persone con diabete statisticamente rappresentative della realtà italiana, analizza per la prima volta in Italia gli esiti dell’autocontrollo della glicemia e le sue conseguenze cliniche ed economiche nella gestione del diabete.

La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione al commercio per Entyvio ® (vedolizumab) un anticorpo monoclonale umanizzato per il trattamento di adulti con colite ulcerosa (CU) e malattia di Crohn (MC) da moderatamente a gravemente attive che hanno avuto una risposta inadeguata, una mancata risposta o sono risultati intolleranti alla terapia convenzionale o all'antagonista del fattore di necrosi tumorale alfa.
La malattia di Crohn e la colite ulcersa sono le due patologie infiammatorie intestinali più comuni, interessano infatti più di 4 milioni di persone in tutto il mondo, di cui circa 2,2 milioni in Europa.

Un articolo pubblicato su The New England Journal of Medicine riporta il caso clinico di un bambino, nato da genitori apparentemente sani, che a due ore dal parto presenta un’eruzione cutanea di colore rosso brillante sul viso.
Trovandosi difronte ad un caso clinico non immediatamente riconoscibile, i medici decidono di sottoporre il bambino ad ulteriori esami di laboratorio sulla base dei quali viene effettuata la diagnosi: Lupus Eritematoso Sistemico (LES) neonatale.
Il lupus è una malattia cronica autoimmunitaria, che può colpire diversi organi e tessuti del corpo. Il 30% dei pazienti manifesta segni dermatologici e le manifestazione cutanea più comune è il rash (eritema) cutaneo che si localizza a livello delle ali del naso e della regione zigomatica, per questo definito rash a farfalla.

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