I ricercatori di 9 fra i principali istituti ed ospedali Argentini, guidati dalla Dott.ssa Salinas, illustrano sul Journal of Clinical Rheumatology che l'idrossiclorochina (PlaquenilÒ, Sanofi-Aventis) sembra prevenirne l’insorgenza di una sindrome metabolica in corso di artrite reumatoide.
In Argentina la prevalenza di MS in corso di AR non era mai stata valutata e, per tale ragione, i vari istituti e ospedali delle principali città del paese, coordinati dall’Hospital Privado di Córdoba, hanno aderito ad uno studio volto a determinare e comparare la frequenza della SM in pazienti affetti da AR e in un gruppo di controllo, nonché a determinarne i fattori associati.

Secondo recenti scoperte pubblicate sulla rivista European Journal of Clinical Investigation le terapie ipocolesterolemizzanti, cioè quelle terapie che mirano ad abbassare il livello ematico di colesterolo LDL (conosciuto come 'cattivo') nel sangue, devono fare i conti con le caratteristiche metaboliche individuali del paziente. Le terapie più diffuse vanno comunque ad agire sulle funzioni delle HDL (colesterolo 'buono') potenziandone l'attività. Le attuali linee guida raccomandano un trattamento ipolipemizzante nella prevenzione primaria di malattie cardiovascolari nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 (T2DM).

Secondo uno studio recentemente pubblicato su Annals of the Rheumatic Diseases i ricercatori americani hanno condotto uno studio di fase IIb su pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) nelle forme da moderata a grave precedentemente trattati, senza successo, con anti-TNFalfa e avrebbero dimostrato che olokizumab, anticorpo monoclonale umanizzato anti-interleuchina 6 ha determinato, rispetto al placebo, una riduzione statisticamente significativa del Disease Activity Score-28 (DAS28) dopo 12 settimane di trattamento.

Uno studio condotto da ricercatori italiani dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed mostra che modello alimentare regola il numero di piastrine e leucociti, due importanti marker infiammatori


La Dieta mediterranea, ormai affermata in tutto il mondo e celebrata come una potente arma di prevenzione contro gravi patologie, da quelle cardiovascolari a quelle neurodegenerative, segna oggi un altro punto a suo favore. Secondo uno studio condotto da ricercatori dell’IRCCS Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli, in Molise, questo modello alimentare potrebbe infatti portare vantaggi anche per quella forma di infiammazione cronica non ancora manifesta a livello clinico, oggi ritenuta un fattore di rischio comune a numerose malattie croniche degenerative. I risultati della ricerca, pubblicata sulla rivista statunitense Blood, considerata la più importante a livello internazionale nel campo dell’ematologia, vengono dal progetto Moli-sani, il grande studio epidemiologico condotto in Molise su 25mila persone.

Durante la 9° edizione del congresso della ECCO (European Crohn's and Colitis Organisation) sono stati presentati i risultati di diversi studi di fase III (tra cui il GEMINI 1 e 2) secondo i quali i pazienti affetti da malattia di Crohn o colite ulcerosa, non responsivi ad una terapia di 6 settimane con vedolizumab, risponderebbero al trattamento prolungato con lo stesso farmaco.
Secondo i ricercatori gli individui raggiungono la remissione clinica della malattia dopo 10, 14 o 52 settimane di trattamento con  vedolizumab.

Associazione Culturale Pediatri sul caso della bambina alla quale è stata diagnosticata una “sindrome autistica post vaccinale” (indagine della Procura di Trani)

Per ACP: "il nesso vaccinazione trivalente MPR e autismo non è dimostrato, la Procura di Trani si affidi a una commissione scientifica indipendente. Il vaccino MPR salva la vita di milioni di bambini, è necessaria una nuova politica vaccinale per assicurare la piena copertura in tutte le aree del Paese, ferma al 90%”. Bene il ministro Lorenzin che invita a non creare allarmismi non sostenuti da evidenze scientifiche. Le campagne antivaccinali sono irresponsabili perché confondono i genitori e rischiano di far diminuire l’adesione dell’opinione pubblica anche su vaccini sicuri e provati da decenni come l’antipolio, che ha contribuito a migliorare la salute pubblica in tutto il mondo.

Scrittori, registi, attori e sportivi all'Auditorium San Paolo per l'autismo

Scrittori, registi, attori e sportivi saranno in prima fila nella VII Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo: a Roma l’appuntamento è dopodomani all’auditorium San Paolo (via Ferdinando Baldelli 38) dove si terrà il convegno nazionale della rete di volontariato che aiuta il mezzo milione di famiglie con un bambino o un adulto affetto da un così grave disturbo.

È la lotta contro il loro isolamento il filo conduttore dell’evento promosso da Fantasia (la federazione che riunisce le principali associazioni di genitori) in collaborazione con Anffas onlus e l’unità operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù e con la partecipazione dell’Osservatorio epidemiologico sull’autismo della Asl Roma F.

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