Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

I farmaci presi dai pazienti sieropositivi potrebbero essere usati per prevenire e trattare la sclerosi multipla.
Stando infatti a quanto sostenuto da un team interbazionale di ricerca, pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry, le persone con l'hiv hanno infatti un rischio molto più basso di sviluppare la sclerosi, anche se non è ancora chiaro se ciò dipenda dal virus dell'hiv o dai farmaci antiretrovirali.

I pazienti con infezione da Hiv trattati con la pillola denominata Quad, che in una sola compressa combina elvitegravir, cobicistat, emtricitabina e tenofovir, non mostrano differenze in termini di complicanze renali a lungo termine, rispetto ai pazienti trattati con altri regimi antiretrovirali standard.

E’ quanto emerso da uno studio presentato a Melbourne, in occasione della 20th International AIDS Conference (AIDS 2014), condotto dai ricercatori della Community Research Initiative of New England, Boston, Massachusetts.

Gilead Sciences ha annunciato un nuovo contratto con la fondazione Medicines Patent Pool (MPP) per ampliare l'accesso al farmaco sperimentale tenofovir alafenamide (TAF) sviluppato per il trattamento dell'infezione da HIV e dell'epatite B, previa l'approvazione del farmaco da parte dell'ente normativo statunitense competente. La notizia è stata divulgata in occasione della 20ma edizione della Conferenza Internazionale sull'AIDS tenuta a Melbourne, Australia.

Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Journal of Pediatric Gastroenterology & Nutrition, ha indagato l’aumento della patologia cronica, con particolare attenzione alla distribuzione geografica. La ricerca è stata realizzata grazie a una collaborazione tra il Dipartimento di Pediatria dell’ Università Politecnica delle Marche e il Centro per la Ricerca in Celiachia del Massachustetts General Hospital (USA).

L'aumento della prevalenza della malattia celiaca (Mc) può essere in parte attribuita al miglioramento delle tecniche diagnostiche e alla consapevolezza dell’esistenza della malattia. L’aumento dell’incidenza è più difficilmente spiegabile. La nuova epidemiologia della Mc è caratterizzata da un aumento di nuovi casi nei Paesi dove è storicamente presente (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma, più interessante, anche in nuove regioni (paesi asiatici).

Uno studio, portato avanti dall' US National Institute of Health (NIH) e pubblicato su ‘Nature Genetics’, ha identificato più di 24 fattori genetici della malattia di Parkinson. Tra questi, sei fattori sono completamente nuovi e fino ad ora non segnalati.

I ricercatori hanno esaminato i dati di 13.708 pazienti affetti da morbo di Parkinson e, attraverso 95.282 controlli, sono riusciti ad identificare le possibili varianti di rischio genetico che possono portare all'insorgere della patologia. I pazienti che possedevano un maggior numero di varianti erano maggiormente a rischio di sviluppare il morbo.

Perugia - Una nuova prospettiva per la terapia del Parkinson e relativi disordini del movimento è stata elaborata dal gruppo di ricerca del Professor Paolo Calabresi nei laboratori della Clinica Neurologica del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con l’IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma.
E’ stata pubblicata ieri sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Neuroscience, uno dei punti di riferimento assoluti per la comunità scientifica mondiale che si occupa del cervello e delle sue patologie.

Ancora non c’è grande chiarezza sulla potenziale efficacia di crenuzumab, un anticorpo monoclonale diretto contro la proteina beta amiloide sviluppato congiuntamente dalla società svizzera AC Immune e da Roche, per il trattamento della malattia di Alzheimer.

Due studi di fase II sono stati presentati qualche giorno fa alla Alzheimer Association International Conference (AAIC) di Copenaghen, in Danimarca, ma si tratta unicamente di risultati provvisori che non hanno raggiunto una significatività statistica, mostrando comunque un effetto benefico sui pazienti affetti dalla malattia in forma lieve.

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