Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Grande riscontro di pubblico al convegno a più voci, perché “la malattia di Alzheimer non può e non deve essere affrontata da soli”

Si è celebrata il 21 settembre scorso la XXI Giornata Mondiale Alzheimer. Istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e Alzheimer’s Disease International (ADI), ha rappresentato il culmine del Mese Mondiale Alzheimer, ideato tre anni fa da ADI per meglio contrastare l’emarginazione sociale legata alla malattia. La Federazione Alzheimer Italia, rappresentante di ADI per il nostro Paese, ha organizzato numerose iniziative in molte città italiane che si sono affiancate agli eventi in programma in tutto il mondo.

Questa la denuncia dell'Associazione ammalati di maculopatia

L'Associazione ammalati di maculopatia lancia un allarme: il reparto di oculistica del Presidio Ospedaliero Santa Chiara di Trento, a causa di un'insufficienza nel personale medico, molto probabilmente non sarà più in grado di garantire l'adempimento delle prestazioni già prenotate, tanto meno potrà prendere in carico nuovi pazienti. La situazione appare piuttosto grave, soprattutto se si pensa che in Trentino i pazienti con maculopatia sono circa 19 mila.

Presidente Salvini Porro: “Il Rapporto pone come priorità globale l'inserimento dell'Alzheimer e delle altre demenze nei Piani nazionali di salute pubblica.
In Italia stiamo mettendo finalmente le prime basi”

La Federazione Alzheimer Italia (rappresentate per l’Italia di ADI - Alzheimer’s Disease International) ha presentato per la prima volta in Italia il nuovo Rapporto Mondiale Alzheimer 2014, intitolato “Demenza e riduzione del rischio: analisi dei fattori di protezione modificabili”.
“Il Rapporto Mondiale Alzheimer 2014 presenta una importante analisi critica dei potenziali fattori di rischio di demenza relativamente a quattro ambiti principali: evolutivo, psicologico e psicosociale, legato allo stile di vita e cardiovascolare”, ha commentato Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia.

Bayer presenta il nuovo autoiniettore BETACONNECT

Diventa finalmente automatizzata e interamente elettronica – grazie all’autoiniettore BETACONNECT – l'iniezione di Betaferon per chi è affetto da sclerosi multipla: un nuovo approccio che aiuterà i pazienti a migliorare l’aderenza al trattamento. La nuova tecnologia offre infatti una personalizzazione dell’iniezione attraverso promemoria di iniezione visivi e sonori e la possibilità di modificare la profondità e la velocità di iniezione in base alle esigenze del paziente. Inoltre, i pazienti avranno la possibilità di condividere le loro informazioni di iniezione elettronicamente e in tempo reale con gli operatori sanitari attraverso la tecnologia Bluetooth o USB. La possibilità, poi, di collegarsi via Bluetooth è una caratteristica unica di BETACONNECT, non essendo attualmente disponibile in altri autoiniettori per il trattamento della patologia.

Secondo una notizia apparsa su Multiple Sclerosis News Today la società farmaceutica Genzyme (Sanofi) ha presentato al 30° Congresso del Comitato Europeo per la Ricerca e la Cura nella Sclerosi Multipla (ECTRIMS), tenutosi a Boston tra il 10 e il 13 settembre scorso, la sua nuova pipeline rivolta al trattamento della patologia.
Al congresso sono stati presentati gli ultimi risultati degli studi di estensione CARE-MS 1 e CARE MS 2 su Lemtrada (alemtuzumab) e i risultati degli studi condotti su Aubagio® (teriflunomide), tra cui quello pubblicato recentemente su The Lancet.

Da quanto si legge sul sito del Sole 24 Ore, sembra assolutamente promettente il trattamento a base di cellule staminali mesenchimali per la cura della sclerosi multipla, testato su 81 pazienti, di cui 28 italiani, grazie al progetto internazionale Mesems, che si concluderà nel 2016, e che è coordinato dal neurologo Antonio Uccelli dell'Università di Genova. I risultati sono stati annunciati a Boston al Congresso mondiale sulla patologia. Il coordinamento del progetto è tutto italiano, ma coinvolge ricercatori di Spagna, Francia, Inghilterra, Svezia, Danimarca, Svizzera, Canada e Australia. Nel dettaglio, Mesems è il primo studio internazionale di fase II, effettuato in doppio cieco e impegnato a sperimentare la sicurezza di un trattamento con cellule staminali mesenchimali su pazienti con sclerosi multipla.

Secondo una notizia pubblicata sulla pagina on line di Medical Daily a causare la malattia di Crohn (CD) sarebbero delle mutazioni epigenetiche (o epimutazioni).
I ricercatori dell'Università di Edimburgo, guidati dal Professor Jack Satsangi, avrebbero individuato tali alterazioni nel DNA di bambini affetti da questa patologia cronica.
Le mutazioni epigenetiche sono particolari cambiamenti che si verificano a livello degli istoni (proteine basiche che si legano al DNA) e del DNA, con conseguenti modificazioni nella conformazione del complesso DNA-istoni e nella disponibilità del DNA genomico a modifiche trascrizionali e traduzionali.
Lo studio ha fornito prove sostanziali di alterazioni nel DNA in diverse regioni del genoma in bambini con CD.

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