L'ipertensione arteriosa polmonare (IAP) è una malattia respiratoria rara, progressiva, caratterizzata da pressione sanguigna pericolosamente alta e resistenza vascolare che determina un progressivo affaticamento per il ventricolo destro che può culminare nello scompenso cardiaco anche mortale. I sintomi sono affanno, vertigini e stanchezza. In Italia si stima che i pazienti con IAP severa sarebbero circa 2.000.
L'Ipertensione Polmonare Arteriosa è classificata come una sottocategoria dell'Ipertensione Polmonare, nello stesso sottogruppo si trova anche un'altra malattia rara, l'Ipertensione Polmonare Tromboembolica Cronica (CTEPH).
Il codice di esenzione dell'ipertensione arteriosa polmonare è RG0120 ("Ipertensione polmonare arteriosa idiopatica").

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Probabilmente nei pazienti c’è un assorbimento alterato

Nelle persone affette da ipertensione arteriosa polmonare idiopatica (IPHA) la carenza di ferro è una situazione comune, a confermarlo è uno studio pubblicato recentemente dell’European Respiratory Journal e guidato dal prof. Andries Vonk-Noordegraaf dell’ University Medical Center di Amsterdam. Oltre a voler valutare la prevalenza nei malati della carenza di ferro lo studio si proponeva anche di capire se l’integrazione per via orale di ferro in queste persone potesse essere efficace.

L'iniziativa in Italia è stata portata avanti dall'AIPI. Se ne parla al congresso internazionale in corso a Bologna fino a domani

Cinquantacinquemila impronte labiali blu raccolte in tutto il mondo che sono valse l'ingresso nel Guinness dei Primati: è uno dei risultati ottenuti dalle due campagne di sensibilizzazione internazionali promosse dalle associazioni europee per l'Ipertensione Polmonare con il contributo dell'AIPI, l'Associazione Ipertensione Polmonare Italiana,  nate con l'obiettivo di far conoscere ai cittadini i sintomi di questa patologia spesso non facilmente riconoscibili, come le labbra di colore bluastro, e suggerire a chi li manifesta una visita specialistica. I risultati delle campagne ''Bacio Blu'' e Breathtaking, che erano state organizzate anche grazie al sostegno di Bayer, saranno presentati in Italia in occasione del Congresso Internazionale sull'Ipertensione Arteriosa Polmonare, promosso dall'Università di Bologna e dal Policlinico Sant'Orsola Malpighi, che si terrà da domani al 25 giugno nel capoluogo emiliano.

Una malattia dalla diagnosi difficile, ci sono molte terapie ma non c’è una cura definitiva.
Attualmente in Italia ci sono trial clinici aperti per un nuovo farmaco orale

Ipertensione Arteriosa Polmonare, una malattia dalla diagnosi difficile – poiché i sintomi sono comuni a molte alte malattie respiratorie e all’inizio la sensazione di affanno provocata dalla malattia viene spesso sottovalutata. Sky Tg 24 ha dedicato, nella puntata del 13 giugno scorso, un approfondimento alla malattia raccontando brevemente le storie di due fratellini, Claudia e Federico, affetti da questa patologia, e la storia di Maria Pia, colpita in età adulta da una forma grave della malattia, è lei a spiegare, nel servizio di Helga Cossu, cosa vuol dire vivere con l’Ipertesione Arteriosa Polmonare. Nel servizio intervista al prof. Visca del Policlinico Umberto I di Roma.

Stando ai risultati degli studi presentati a Denver sarebbe preciso come il cateterismo

Non c’è persona che abbia una diagnosi di Ipertensione Arteriosa Polmonare che non conosca il ‘cateterismo’, la tecnica attualmente usata per valutare fino a che punto la malattia stia compromettendo la funzionalità del cuore. In sostanza si tratta di introdurre in un vaso sanguigno un sottile tubo flessibile, il catetere, abbastanza lungo da raggiungere il cuore e con questo eseguire il monitoraggio. Basta solo una piccola anestesia locale, nulla di troppo doloro, si tratta tuttavia di un metodo invasivo, una scelta sempre ‘sub ottimale’ rispetto alle tecniche non invasive. Ora, dopo numerosi sforzi della scienza in questa direzione, sembra che il metodo non invasivo, ma capace della stessa accuratezza diagnostica del cateterismo, possa essere stato trovato. Il nuovo strumento potrebbe essere NICOM di Cheetah Medical, azienda con sede principale a Tel Aviv.

Lo annuncia Pfizer dopo l’approvazione da parte dell’Ema: sarà disponibile come sospensione orale

Il sildenafil citrato, conosciuto come Revatio e prodotto dalla Pfizer, potrà essere usato in Europa anche su quei pazienti affetti da Ipertensione Arteriosa Polmonare che sono in età pediatrica, cioè nella classe fino ai 17 anni. Tale possibilità arriva dopo l’ultimo e recente ok da parte dell’Ema, l’organismo europeo che vigila sull’approvazione dei farmaci, e a darne notizia è in una nota ufficiale la stessa Pfizer. Questa nuova indicazione terapeutica viene in seguito a precisi studi clinici che dimostrano come il Sildenafil Citrato, che poi è lo stesso principio attivo del ben noto Viagra, abbia efficacia in termini di miglioramento della capacità di esercizio fisico o di miglioramento degli indici emodinamici polmonari nei casi ipertensione polmonare primaria e nell'ipertensione polmonare associata a malattia cardiaca congenita.

Ma noi malati non dobbiamo smettere di lottare e vivere

“Mi chiamo Rossella Rizzo e vivo a Pantelleria. Sono nata il 28 settembre 1977. Ho scoperto di essere affetta da Ipertensione Polmonare nell’ormai lontano 1999. Fino a questa data la mia vita scorreva in modo normale, senza particolari problemi di salute. Circa un anno dopo la nascita del mio unico figlio Loris ho cominciato ad avere i miei primi problemi, svenimenti, stanchezza e dolore al petto. Mi recai presso l’ospedale del luogo e i cardiologi mi dissero che poteva trattarsi di problemi relativi alla glicemia e mi consigliarono così di mangiare più caramelle”. Comincia così il racconto di Rossella pubblicato proprio in questi giorni su AIPI NEWS, il periodico dell’attivissima Associazione Ipertensione Polmonare Italiana Onlus, e che può essere scaricato anche da loro sito.

Dall' American Thoracic Society (ATS) Congress 2010, New Orleans,USA:
• Il primo studio di fase II, in pazienti con ipertensione polmonare conseguente a malattia polmonare interstiziale ha raggiunto gli obiettivi primari
• I primi risultati dell’ ampliamento a lungo termine dello studio di fase II nell’ipertensione polmonare conseguente  tromboembolismo cronico e nell'ipertensione arteriosa polmonare dimostrano un costante miglioramento della capacità di esercizio fisico

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