Fake news

Non esistono alimenti o bevande in grado di prevenire o curare il contagio. Per l'igiene personale e la pulizia della casa meglio non farsi prendere dalla psicosi

La fantasia è tanto più robusta quanto più debole è il raziocinio”, scrisse Giambattista Vico. Lo dimostra la miriade di bufale che spuntano ogni giorno sul Coronavirus. Non c'è limite alla fantasia, e le fake news riguardano ogni aspetto del SARS-CoV-2: dalla sua origine, al modo in cui si trasmette, alle categorie indicate come immuni, fino agli accorgimenti per prevenire il contagio o curare la malattia. Questa settimana parleremo di quelle che riguardano l'igiene personale, la pulizia della casa e l'alimentazione: a smontare le invenzioni che circolano sui social sono stati gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, anche se nella maggior parte dei casi sarebbe bastato il semplice buon senso.

Locandina

Si intitola “Un supereroe contro il coronavirus” e vuole aiutare i più piccoli attraverso la creatività

Il Centro Coordinamento Malattie Rare Campania ha indetto un concorso dal titolo “Un supereroe contro il Coronavirus” per coinvolgere i bambini in un progetto che possa aiutarli ad esprimere in modo chiaro e diretto le proprie prevedibili emozioni "disturbanti" (paura, ansia, rabbia), investendo sulla creatività, una delle principali risorse positive a cui si possa attingere. Il progetto prevede la concretizzazione della loro immaginazione, realizzando delle piccole opere d’arte che permettano loro di dare uno sfogo sano ai pensieri, attraverso la fantasia.

Bombole di ossigeno

Le aziende produttrici mettono a disposizione dei siti web per le segnalazioni

Oggi l’emergenza sanitaria è il COVID-19, ma chi è affetto da altre patologie continua ad avere gli stessi bisogni di prima, a fronte di minori possibilità di essere assistito da un sistema sanitario che sta impiegando tutte le sue energie per gestire la pandemia. Gli ospedali necessitano di ossigeno in quantità molto superiori rispetto alla norma e, soprattutto nelle Regioni più colpite dal virus, questo può diventare un problema per chi ne ha bisogno nella vita quotidiana: sono infatti molte le patologie, rare e non, che ne prevedono l’uso. A questo riguardo, da qualche giorno, si comincia a parlare di una difficoltà nel rifornire i pazienti a domicilio, e a far presente il problema è stato anche il Sindacato medici italiani.

Lettera aperta

I pazienti si schierano contro lo sbarramento di cure adeguate contro il COVID-19 in caso di disabilità fisica e cognitiva

UNIAMO - Federazione Italiana Malattie Rare, in collaborazione con altre associazioni del mondo delle malattie rare e croniche, ha scritto una lettera aperta destinata al Governo schierandosi contro la selezione dei pazienti da ricoverare in terapia intensiva "in cui la presenza di disabilità e in particolare di quella cognitiva rappresenterebbe un fattore di sbarramento a cure adeguate, fondato su motivazioni eterogenee". Riportiamo di seguito il testo della missiva.

Tampone

I tamponi rappresentano lo strumento diagnostico per eccellenza ma come vengono processati ed elaborati? Le risposte su OMaR

Il filmato del medico che infila il tampone nel naso del paziente e, dopo pochi secondi, lo chiude nella sua custodia per farlo analizzare per il virus SARS-CoV-2 dal laboratorio di turno lo abbiamo visto almeno un migliaio di volte al telegiornale. Inoltre, all’interno del tabellone giornaliero con i dati dei contagiati emesso dalla Protezione Civile, più o meno tutti facciamo scorrere lo sguardo al totale dei tamponi eseguiti in ogni regione, auspicando che quel numero cresca sempre più insieme a quello dei guariti. Ma ciò che qualcuno ancora si chiede è che tipo di esame sia il “tampone” di cui si sente tanto parlare e quale affidabilità abbia nella ricerca del virus e, ancora, che differenza intercorra tra questo e il test anticorpale. Per chiarire questi dubbi e comprendere quali siano le modalità d’esecuzione dei test per la diagnosi della COVID-19 abbiamo interpellato il prof. Stefano Vella, virologo e già direttore del Centro per la Salute Globale presso l’Istituto Superiore di Sanità nonché professore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Hubert de Ruty

L’azienda è impegnata nella ricerca per il vaccino, con la cessione gratuita di idrossiclorochina e molto altro

Milano – Continuare a dare il proprio contributo in quello che si sa fare meglio, ossia prendersi cura della salute delle persone. E farlo sempre attraverso un’offerta integrata, declinata su ricerca e produzione. Così Sanofi Italia scende in campo per l’Italia e per il Sistema Sanitario Nazionale nell’emergenza Coronavirus con l’operazione #NoiCiSiamo. Si tratta di un’iniziativa su più fronti che si propone di garantire la continuità terapeutica per i pazienti, grazie alla produzione e alla fornitura di farmaci essenziali, e al contempo la sicurezza dei propri collaboratori.

L'esperto risponde

Oltre 1000 richieste nelle prime due settimane. Troppi dubbi su chi debba fare certificati

Roma – Il COVID-19 preoccupa la popolazione, ma ad aggiungersi alla paura di contrarre il nuovo Coronavirus c’è anche quella legata alle certificazioni da portare sul posto di lavoro, soprattutto per chi, avendo già una patologia o un certo grado di invalidità, si sente più esposto al rischio di complicanze. Il risultato è che nelle prime due settimane di attivazione sono arrivate al servizio “L’esperto risponde dell’Osservatorio Malattie Rare (OMaR) oltre mille domande.

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