Milano – MolMed S.p.A. ha annunciato nuovi e importanti dati sul profilo di sicurezza del progetto di immunoterapia anticancro CAR-CD44v6. I risultati, provenienti da modelli preclinici in vivo, sono stati presentati a Berlino (Germania) lo scorso venerdì 27 ottobre, durante il 4° International Congress on Stem Cell Transplantation and Cellular Therapies (COSTEM), in un seminario tenuto dal dottor Attilio Bondanza, responsabile dell’Unità di Immunoterapie Innovative presso la Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano.

SIFI è lieta di annunciare che l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha rilasciato l’autorizzazione ufficiale ad avviare in Italia la sperimentazione clinica di Fase III (ODAK 043/SI) dello studio finalizzato a valutare efficacia, sicurezza e tollerabilità di una soluzione oftalmica allo 0,08% di poliexametilene biguanide (PHMB) in pazienti affetti dalla cheratite da Acanthamoeba, una rara infezione oculare che se non adeguatamente trattata può compromettere irreversibilmente la vista del paziente.

Origgio – Novartis ha annunciato nuovi dati di Fase IV che confermano l’elevata efficacia del regime a base di everolimus nei pazienti sottoposti a trapianto di rene. I dati, presentati al congresso della European Society of Organ Transplantation (ESOT) a Barcellona (Spagna), riguardano l'impiego di everolimus in associazione a una ridotta esposizione all’inibitore della calcineurina (CNI), in confronto all'uso di acido micofenolico (MPA) con esposizione standard al CNI. I CNI sono agenti noti per il loro potenziale nefrotossico, e possono determinare, nel lungo termine, complicanze cardiovascolari o sviluppo di neoplasie maligne. I dati clinici dimostrano che, a causa delle complicanze dovute ai CNI, solo il 50% dei pazienti sottoposti a trapianto renale sopravvive più di 10 anni dopo l’intervento.

Il dato emerge da un'analisi dello studio CANTOS, condotto per valutare gli effetti del farmaco in pazienti con problemi cardiovascolari

Milano – Novartis ha reso noti i principali risultati relativi a CANTOS, studio di Fase III che valuta gli effetti di iniezioni trimestrali di ACZ885 (canakinumab) in soggetti con precedente infarto e aterosclerosi con componente infiammatoria. Lo studio ha mostrato che ACZ885 ha portato a una significativa riduzione del 15% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori (MACE), che comprendono infarto non fatale, ictus non fatale e morte cardiovascolare, rispetto al placebo.

Somministrazione di farmaciNegli Stati Uniti, meno del 2% degli adulti con cancro partecipa alle sperimentazioni. Tra le cause i requisiti di ammissibilità eccessivamente restrittivi

Uno dei settori più studiati nel generale contesto della ricerca medica è sicuramente quello dei tumori, condizioni che, pur essendo accomunate da un elemento di fondo, ossia la crescita anomala, incontrollata e dannosa di tessuto organico, si contraddistinguono per un'elevata eterogeneità, in relazione, soprattutto, alle cause scatenanti, ai fattori di predisposizione e ai diversi organi coinvolti. Oltre ai trattamenti convenzionali, come la chemioterapia, la radioterapia e gli interventi chirurgici, negli ultimi anni si sta assistendo all'elaborazione di nuovi approcci farmacologici, sempre più innovativi e mirati a specifiche tipologie di tumore. Un elemento imprescindibile, nell'ambito del lungo e complicato processo di sviluppo di qualsiasi medicinale, è rappresentato dagli studi clinici, noti anche come 'trials' in inglese, sperimentazioni che coinvolgono direttamente i pazienti e che risultano essenziali per la validazione generale delle nuove terapie, in modo particolare dal punto di vista della sicurezza.

Secondo i risultati di una recente sperimentazione, pubblicati sulla rivista Alimentary Pharmacology and Therapeutics, oltipraz, un dithiolethione di sintesi, avrebbe dimostrato di avere un effetto antisteatosico, inibendo l'attività del recettore del fegato LXR-alfa.

Basilea (SVIZZERA) – Novartis ha annunciato i risultati aggiornati dello studio di Fase III MONALEESA-2, i quali avvalorano l’efficacia e la sicurezza di Kisqali® (ribociclib) + letrozolo nelle donne in post-menopausa con carcinoma mammario metastatico o in fase avanzata con recettori ormonali positivi, negativo per il recettore 2 del fattore di crescita dell’epidermide umano (HR+/HER2-). Dopo altri 11 mesi di follow-up, è stata osservata una sopravvivenza mediana libera da progressione (PFS) di 25,3 mesi (IC 95%: 23,0-30,3) per ribociclib + letrozolo e di 16 mesi (IC 95%: 13,4-18,2) per letrozolo in monoterapia (HR = 0,568 [IC 95%: 0,457-0,704; p <0,0001]). I dati della sperimentazione sono stati presentati a Chicago (USA), durante il 53° Meeting annuale della American Society of Clinical Oncology (ASCO).

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