Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Le linee guida per ridurre la colesterolemia e il rischio cardiovascolare, uscite in America lo scorso novembre, hanno suscitato molte critiche soprattutto in Europa. Gli Annals of Internal Medicines hanno pubblicato una sinossi riassuntivi per fare chiarezza sui punti delle raccomandazioni ACC/AHA (American College of Cardiology/American Society of Cardiology) criticati dalla European Atherosclerosis Society (EAS).

Dal 1 febbraio 2014 AstraZeneca ha rilevato a livello globale i diritti per sviluppare, produrre e commercializzare i prodotti della Bristol-Myers Squibb per il trattamento del diabete di tipo 2. “Si tratta di un’importante operazione – ha affermato Nicola Braggio, Presidente di AstraZeneca Italia- che rafforza il nostro impegno nella ricerca in quest’area, ed è coerente con la nostra strategia di crescita. Quella del diabete è un’area terapeutica cruciale, che impatta la vita di milioni di persone in tutto il mondo, alle quali vogliamo fornire terapie sempre più efficaci e innovative”.

Secondo quanto sostenuto da uno studio condotto dai ricercatori italiani e pubblicato su “Journal of Acquired Immune Deficiency Syndrome” (Jaids), l’avvento della terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART) inciderebbe notevolmente sull’aspettativa di vita dei pazienti contagiati dal virus HIV. Tanto da renderla paragonabile a quella dei soggetti sani.
Lo studio è stato realizzato grazie a Italian Collaborative HIV Aging Cohort (ICHAC), un network di quattro centri di riferimento per la cura dell'infezione da HIV del nostro Paese: il San Paolo e l’Ospedale S. Raffaele di Milano, il Policlinico di Modena e il Centro Oncologico di Aviano.

Secondo i risultati di uno studio, condotto dai ricercatori del Minnesota VA Health Care System di Minneapolis, recentemente pubblicati sul network "jama”, la vitamina E (alfa-tocoferolo) sarebbe in grado di rallentare la perdita funzionale correlata alla malattia di Alzheimer (AD) di grado lieve e moderato, con conseguenze positive sia per il paziente che per il caregiver. Tali risultati sono stati ottenuti da uno studio controllato con placebo.
I ricercatori hanno anche indagato la differenza d'azione tra il complesso alfa-tocoferolo-memantina e la sola memantina ma non hanno riscontrato  differenze significative di risultato.

Secondo ben due articoli pubblicati sullo stesso numero del “New England Journal of Medicine”, gli anticorpi monoclonali umanizzati solanezumab e bapineuzumab, diretti contro la beta-amiloide non mostrerebbero reali miglioramenti nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer (AD) di grado lieve a moderato. Secondo quanto riportato in questi studi, non si riscontrano miglioramenti né per quanto concerne le funzioni cognitive né per quelle funzionali.

Arriva da uno studio italiano la conferma che è possibile migliorare parametri e qualità di vita degli individui affetti da malattie croniche, ottimizzare le tempistiche riguardanti medici e pazienti, alleggerire la pressione esistente su ospedali e ambulatori e far così risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale.
Tali risultati sono raggiungibili attraverso il monitoraggio remoto che, grazie a un kit di dispositivi medici certificati, permette ai pazienti di tenere sotto controllo la propria patologia, di misurare autonomamente i propri valori e inviarli, in un secondo momento, al medico.

Il servizio della Federazione Alzheimer Italia, nato per sostenere e assistere i familiari dei malati di Alzheimer, risponde ogni anno a 7mila richieste di aiuto

E' partita il 2 febbraio scorso e si concluderà il 16 febbraio la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi organizzata, dalla Federazione Alzheimer Italia, tramite SMS solidale al 45596 per sostenere Pronto Alzheimer, primo telefono Alzheimer in Italia e primo servizio di aiuto concreto ai familiari dei malati. Si può inviare un SMS al numero 45596 da tutti i cellulari personali TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca per donare 1 euro. Chiamando lo stesso numero da rete fissa TeleTu e TWT si donano 2 euro. Si possono inoltre donare 2 o 5 euro chiamando da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb.

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