Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

L’iniziativa è sostenuta da Abbott e Diabete Italia. Presso le oltre 1.000 farmacie aderenti sarà possibile incontrare uno specialista della nutrizione e scoprire quello che ancora non sappiamo su una corretta alimentazione

E' stata avviata appena qualche giorno fa la campagna informativa “Diabete Insieme”, sostenuta da Abbott: un nuovo modo di affrontare e condividere una malattia che interessa oltre 3 milioni di italiani e che costa ogni anno circa 9 miliardi di euro, in gran parte a causa delle complicanze. Una fitta rete di farmacie in tutta Italia ospiterà le giornate Diabete Insieme, fatte per moltiplicare le occasioni d’incontro e dialogo tra persone con diabete che fanno uso di insulina ed esperti della nutrizione, per ricevere nuovi suggerimenti e consigli utili e per rispondere a domande sui comportamenti da attuare per minimizzare i disagi quotidiani. Perché a una migliore informazione e un’autogestione consapevole corrisponde una netta riduzione delle principali complicanze della malattia e un miglioramento della qualità di vita.

In dubbio il rapporto beneficio – rischio del farmaco di Pfizer, che chiede una rivalutazione

UE - Pfizer ha annunciato con un comunicato stampa che il CHMP (Committee for Medicinal Products for Human Use, il comitato scientifico della European Medicines Agency che si occupa dei medicinali per uso umano) ha espresso parere negativo riguardo all'uso del farmaco Xeljanz nel trattamento di pazienti adulti affetti da forme moderate o gravi di artrite reumatoide (RA).
Il CHMP non ha autorizzato la commercializzazione del farmaco nei Paesi dell'Unione Europea ritenendo che l'impiego di Xeljanz non possa ancora considerarsi sufficientemente vantaggioso dal punto di vista del rapporto rischio/beneficio. Pfizer, appellandosi contro questa decisione, ha immediatamente comunicato l'intenzione di chiedere un riesame della valutazione da parte del CHMP.

USA - Un nuovo studio, pubblicato su Cell Metabolism, suggerisce la possibilità che i farmaci per abbassare il livello del colesterolo nel sangue potrebbero essere efficaci come trattamento per la degenerazione maculare senile, una malattia cronica che solo in Italia colpisce 63 mila persone ogni anno.
La degenerazione maculare senile sembra avere, infatti, qualcosa in comune con l’aterosclerosi : l’impossibilità di rimuovere accumuli di grassi e colesterolo. Grazie a un lungo lavoro di ricerca condotto sul modello animale e sulle cellule umane coltivate in laboratorio si è scoperto che i depositi di colesterolo contribuiscono alla degenerazione maculare.

La ricerca in soccorso di 122mila casi l’anno. I test proposti dalla Società Italiana di Allergologia e Immunologia

Oggi essere celiaci può non essere più un grave problema sia medico sia sociale. La celiachia viene riconosciuta e conosciuta e la ricerca ci aiuta per una malattia “sociale” che desta comunque preoccupazione. Un italiano su cento non potrebbe mangiare pasta, pane, pizza, biscotti. Insomma tutti gli alimenti che contengono glutine, prodotti ad esempio con le farine di grano, orzo o segale. Pena svariate patologie, dal malassorbimento dovuto all'abbassamento dei villi intestinali fino a scompensi del sistema immunitario. Sono 122mila i casi accertati ogni anno, ma sono 600mila i "sommersi". Ci si nasce, celiaci, ma ci si diventa, anche.

Milano - E’ stato recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Molecular Cell Biology il risultato di uno studio dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano, che ha realizzato un metodo  che permette di studiare i meccanismi intracellulari che regolano l'anomalia delle sinapsi, strutture altamente specializzate che consentono la comunicazione fra neuroni e che sono danneggiate nelle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer (AD).

Uno studio italiano chiarisce l’importanza dello ‘share decision making’. I pazienti ancora troppo poco coinvolti

La collaborazione tra medico e paziente per la riuscita di un percorso terapeutico è un concetto che si è diffuso piuttosto tardi, ma che finalmente trova un suo riscontro anche nella comunità scientifica. Il processo decisionale condiviso (il cosiddetto sharing decision making) e la partecipazione attiva del paziente sono ancora più importanti  quando si parla di malattie croniche invalidanti come la sclerosi multipla.

La sclerosi multipla colpisce soprattutto le donne in un rapporto di 2:1 rispetto agli uomini; nel nostro Paese ne sono affette circa 43.000

E’ giunta alla quinta edizione il Programma Bollini Rosa, promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N. Da.), che per la prima volta quest’anno prevede un focus sulla sclerosi multipla, reso possibile grazie al contributo incondizionato di Biogen Idec. Ideato con l’obiettivo di individuare, collegare e premiare gli ospedali italiani attenti alla salute della donna, ovvero quelle strutture che offrono servizi dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle principali patologie femminili, il Programma si pone l’obiettivo di aiutare la donna a compiere una scelta consapevole del luogo di cura in cui poter ricevere un’assistenza mirata, efficiente e di qualità.

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