Le immunodeficienze primitive (PI) sono un gruppo di più di 250 patologie nelle quali il sistema immunitario perde, totalmente o in parte, la sua funzionalità. Normalmente, il sistema immunitario protegge il corpo umano dai micro-organismi patogeni (come batteri, virus e funghi) che possono causare malattie infettive. Quando una parte delle difese immunitarie non funziona o è assente, il paziente contrae più frequentemente infezioni e impiega più tempo per guarire da queste. Se un difetto del sistema immunitario è di origine genetica, si parla di immunodeficienza primitiva.

Il codice di esenzione delle immunodeficienze primitive è RCG160 ("Immunodeficienze primarie").

La sezione Immunodeficienze è realizzata grazie al contributo non condizionante di Pharming.

immunodeficienze, Pharming

L’esatta incidenza globale delle immunodeficienze primitive non è nota perché molte di loro sono tuttora non riconosciute, un aspetto che rende difficile la raccolta sistematica delle informazioni. Spesso, per via di una sintomatologia aspecifica che complica il riconoscimento della malattia da parte dei medici, dall’insorgenza dei primi sintomi alla vera e propria diagnosi, passano, mediamente, 5,5 anni per gli adulti e 2,5 anni per i bambini. Nel caso di immunodeficienza combinata, il riconoscimento precoce della malattia è fondamentale, soprattutto durante i primi 3 mesi di vita: in queste gravi forme di immunodeficienza, il trapianto di midollo osseo o cellule staminali è l’unico trattamento caratterizzato da un alto tasso di sopravvivenza dei pazienti.

Le immunodeficienze secondarie sono causate da vari fattori come, ad esempio, i tumori maligni, in particolare quelli a carico del sistema ematopoietico e linforeticolare. Altre cause possono essere malattie metaboliche e/o malnutrizione. Anche ustioni o infezioni gravi possono provocare un difetto nella funzionalità del sistema immunitario, indebolendo la risposta anticorpale.

Nelle immunodeficienze associate a carenza anticorpale, il trattamento privilegiato è rappresentato dalla terapia sostitutiva con immunoglobuline, il cui avvio tempestivo è fondamentale per evitare l’insorgenza di danni irreversibili causati da infezioni ad organi e apparati. La terapia con immunoglobuline è utilizzata nel trattamento della ipogammaglobulinemia, associata con la leucemia linfocitica cronica e il mieloma multiplo. Questi pazienti possono trarre beneficio dalla terapia sostitutiva con immunoglobuline in aggiunta al trattamento standard richiesto per la loro patologia primaria. La terapia sostitutiva con immunoglobuline è di due tipi: IVIG - terapia endovenosa (permette la somministrazione di ampi volumi di immunoglobuline) o SCIG - terapia sottocutanea (i volumi di immunoglobuline che possono essere somministrati sono assai inferiori).

Il farmaco costituito da immunoglobline a base di ialuronidasi ricombinante è approvato dall’ Unione Europea e potrà essere somministrato a domicilio. In Italia è disponibile ma non ancora rimborsabile. A breve il via l’iter di prezzo-rimborso


Per la terapia delle immunodeficienze primitive esiste un nuova modalità terapeutica a base di immunoglobuline e ialuronidasi, a somministrazione sottocutanea. L'AIC europea c'è già, manca solo l'iter italiano per la rimborsabilità. Per i pazienti sarà possibile effettuare la terapia anche domicilio con una frequenza ridotta rispetto alla terapia endovenosa. Lo spiega  Stefano Reggio, direttore medico di Baxter, azienda produttrice del farmaco.

In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare del 28 febbraio scorso, AIP Onlus (Associazione Immunodeficienze Primitive) ha voluto rivolgersi delle Istituzioni per risolvere un problema legato alla terapia sostitutiva delle immunoglobuline (IG), terapia elettiva per molte delle patologie di cui si occupa l’Associazione, in particolare alla metodologia che prevede l’infusione sottocutanea (SCIG) con l’utilizzo di specifici infusori.

Le Immunodeficienze Primitive sono un gruppo di patologie rare,congenite e croniche causate da alterazioni del sistema immunitario che comportano una aumentata suscettibilità alle infezioni. A soffrirne nel mondo sono più di 6 milioni di persone tra bambini e adulti, molti dei quali ottengono una diagnosi troppo tardi per una terapia efficace. Ma quali sono i sintomi e le condizioni che possono far sospettare una immunodeficienza primitiva?

Un articolo pubblicato su The Journal of allergy and clinical immunology ha riportato i progressi fatti dal ‘Primary Immune Deficiency Treatment Consortium’ (PIDTC), aggiornati a Febbraio 2014. Il ‘Primary Immune Deficiency Treatment Consortium’ (PIDTC) è una rete presente nel Nord America e costituita da 33 centri che studiano il trattamento per le forme rare e gravi di immunodeficienza primaria.

Osservatorio Malattie Rare ha intervistato la Dott.ssa Lucia Bernazzi, dell'associazione AIP - Associazione Immunodeficienze Primitive Onlus. Intervista realizzata durante il convegno "Immunodeficienze: il futuro è oggi" svoltosi a Roma il 21 maggio 2014 e realizzato grazie al contributo educazionale di Baxter.

Il farmaco è frutto di una collaborazione scientifica tra GlaxoSmithKline, Fondazione Telethon e Ospedale San Raffaele

Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE), ente che fa capo al Ministero della Salute di Londra, dopo aver considerato le evidenze disponibili e le opinioni di esperti e pazienti, ha riconosciuto che il farmaco Strimvelis® rappresenta un importante sviluppo nel trattamento dell’immunodeficienza combinata grave da deficit di adenosina deaminasi (ADA-SCID) e ne ha raccomandato l'utilizzo nei pazienti del Regno Unito.

Con le immunoglobuline sottocute il paziente può evitare le infusioni per via endovenosa e può ricevere il proprio trattamento a domicilio, traendone vantaggio per la propria vita personale e lavorativa. Il farmaco sarà presto disponibile in Italia

Sono più di 6 milioni di persone, tra bambini e adulti, a soffrire di Immunideficienze Primitive, un gruppo di malattie rare, congenite e croniche causate da alterazioni del sistema immunitario. Se è vero che per le forme più gravi di malattia l'unica soluzione è rappresentata da midollo osseo, è altresì vero che per le forme di immunodeficienza che si associano ad una carenza di anticorpi è disponibile, come trattamento di elezione un apporto periodico di immunolgobuline noto anche come “terapia sostitutiva”. Oggi esiste un farmaco grazie al quale è possibile effettuare la terapia sostitutiva una sola volta al mese, per via sottocutanea, presso il proprio domicilio.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni