Neonato prematuroOggi, i bambini prematuri colpiti dalla sindrome hanno a disposizione il surfattante alveolare, realizzato 25 anni fa da Chiesi Farmaceutici in collaborazione con il Karolinska Institute di Stoccolma

Anche John e Jacqueline Kennedy hanno conosciuto la sofferenza di imbattersi in una malattia rara. Tra le tragedie che colpirono la famiglia presidenziale statunitense c'è la morte, a due giorni dalla nascita, dell’ultimo dei quattro figli, Patrick, avvenuta nel 1963 a causa di un disturbo polmonare raro, la sindrome da distress respiratorio neonatale.

C'è ancora da attendere per la decisione definitiva sul caso

Tempo e nuovi dati. Questo è quanto chiede il giudice Nicolas Francis per decidere se far curare o meno il piccolo Charlie con il trattamento che un team di ricerca internazionale ha inviato al Great Ormond Street Hospital tramite l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Prima di decidere, Francis vuole conoscere nel dettaglio le condizioni del piccolo, a cui viene somministrata morfina dallo scorso fine settimana.

Bambino malato - Immagine esemplificativaSi attende a breve il pronunciamento dell’Alta Corte di giustizia inglese. All’Ospedale Bambino Gesù di Roma tutto pronto per accoglierlo

Il 29 giugno scorso la Corte Europea dei diritti dell’uomo si era pronunciata in via definitiva sul caso Charlie Gard: i medici del Great Ormond Street Hospital erano stati autorizzati a staccare le macchine che tenevano in vita il piccolo. A fronte di una decisione simile, che ha scosso l’opinione pubblica su temi controversi, che giacciono in quella delicata intersezione tra scienza, politica ed etica, i grandi della Terra si sono mossi. Papa Francesco si è pronunciato sul caso, chiarendo che la difesa della vita umana costituisce un dovere, soprattutto quando questa è afflitta dalla malattia. Il presidente americano Trump aveva chiarito che qualora gli Stati Uniti avessero potuto aiutare il piccolo, sarebbero stati lieti di poterlo fare.

Milano – Terza causa di morte, prima di invalidità e seconda di demenza. Parliamo dell’ictus cerebrale, patologia grave e disabilitante che, in Italia, colpisce circa 200.000 persone ogni anno, di cui circa 15.000 nella sola Lombardia. Le persone che hanno avuto un ictus e sono sopravvissute, con esiti più o meno invalidanti, sono oggi circa 940.000, ma il fenomeno è in costante crescita. Fondamentale per la prevenzione è l'adeguata consapevolezza da parte dei cittadini dei fattori di rischio che da soli o, ancora di più, in combinazione, aumentano le probabilità di avere un ictus: ipertensione arteriosa, obesità, diabete, fumo e alcune anomalie cardiache e vascolari.

Roma - Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, estende la pro-pria presenza sul web: dopo YouTube, e MerckforLife.it, oggi è infatti attiva la pagina LinkedIn Merck Italia. La proposta di questo nuovo asset digitale non si limiterà alle offerte di lavoro per i professionisti del settore Healthcare: l’intento è quello di fornire costantemente news ed approfondimenti, per tenere i follower della pagina aggiornati su tutte le iniziative di Merck, azienda sempre più orientata a proporre un approccio alla salute che vada oltre il farmaco.

Matteo BertelliIl presidente Matteo Bertelli, nella sua relazione all'Assemblea Mondiale della Salute, ha illustrato le attività diagnostiche svolte dall'Istituto di ricerca

Ginevra (SVIZZERA) – Se individuare le malattie rare di origine genetica è complicato anche nei Paesi in cui la sanità è più avanzata, lo è ancora di più in quelli in via di sviluppo, dove spesso una diagnosi di questo tipo equivale a una condanna. E purtroppo, in genere, non si arriva neppure ad ottenere una diagnosi. Sin dal 2006, MAGI Group è una realtà che si occupa di ricerca e diagnosi delle malattie genetiche e rare, sia in Italia che all'estero, con diversi programmi di cooperazione.

Milano – Per offrire nuove opportunità ai giovani ricercatori contrastando la 'fuga dei cervelli', e per contribuire a mantenere solida ed elevata la qualità della ricerca in Italia, Celgene annuncia il Celgene Research Award. L'azienda, nella cui mission è centrale da sempre l’attenzione alla ricerca, si unisce ad AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), SIE (Società Italiana Ematologia) e SIR (Società Italiana Reumatologia) per premiare i 4 migliori progetti di ricerca con un grant di 25.000 euro l’anno ciascuno, per due anni. I progetti dovranno essere presentati entro il 15 settembre.

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