Claudia Frizzarin

La testimonianza di Claudia, padovana: impossibile prenotare, troppe incongruenze

Nelle ultime settimane lo Sportello Legale OMaR, impegnato a monitorare quotidianamente le attività vaccinali anti-Covid a livello regionale ha raccolto moltissime segnalazioni da parte di cittadini arrabbiati e disorientati. Troppe le informazioni discordanti che circolano, tramite canali ufficiali o meno, sulle modalità di accesso al vaccino, tra prenotazione diretta, chiamata da parte dei centri di riferimento o dalla Asl, piuttosto che dal medico di base.

Bufalavirus feti e vaccino

Nessuna traccia di cellule embrionali all’interno dei vaccini e nessun commercio di embrioni abortiti in atto. La bufala smontata da Roberta Villa


Dall’omelia choc di un sacerdote di Cesena ai fantasiosi video di sedicenti biologi improvvisati, la notizia sui vaccini che contengono feti abortiti è la bufala del momento, che imperversa nel web e non solo. In realtà si tratta di una fake news ormai datata, che in questi giorni è tornata alla ribalta, insinuandosi tra le polemiche più o meno costruttive sulla campagna vaccinale anti COVID-19 in corso.
Che ci siano donne che vengono ingravidate appositamente per poi "rubare" loro il feto, abortito ma vivo (procedura tra l’altro scientificamente impossibile) e usato per sviluppare i vaccini, è assolutamente falso e inverosimile.
Ma da dove ha origine questa convinzione errata?

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L’intervista-video a Sergio Lai, vicepresidente e general manager di Sobi Italia, in occasione della settima edizione del Premio OMaR

“Riteniamo che per aiutare i pazienti affetti da malattie rare serva un impegno non solo tradizionale e farmacologico, ma anche sociale e divulgativo: dobbiamo diffondere il concetto di diversità e di rarità al di fuori del mondo ristretto dei pazienti e di chi se ne occupa”, ha affermato Sergio Lai, vicepresidente e general manager di Sobi Italia, Grecia, Cipro e Malta, in occasione del VII Premio OMaR per la Comunicazione sulle Malattie e i Tumori Rari.

Vaccino AstraZeneca, raccomandato uso over 60. Assicurata la seconda dose a tutti

Pubblicata la circolare del Ministero della Salute sulla base del parere di AIFA

La circolare del Ministero della Salute che ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino Vaxzevria di AstraZeneca è stata pubblicata e inviata a Regioni, istituzioni ed associazioni.

Il documento ribadisce che “il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età. Sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, ne raccomanda un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino.”

Annarita Egidi

La nomina succede al ruolo di Market Access Director e a quello di Country Head dell’Oncology Division

Annarita Egidi è stata nominata nuovo General Manager della divisione italiana dell’azienda farmaceutica Takeda. “Inizia ora una nuova fase per me e per Takeda Italia”, commenta Egidi. “L’Azienda ha chiuso un 2020 straordinario: in piena ondata pandemica è stata infatti completata l’integrazione con Shire e, seppur lavorando quasi interamente da remoto, l’Organizzazione ha garantito lo svolgimento di tutte le attività, mantenendo costante l’attenzione ai pazienti. La pandemia ci pone oggi di fronte ad un contesto in continua mutazione. Le nuove esigenze dei pazienti, la pressione sul sistema sanitario, il ruolo cruciale della Digital Health ci mostrano con chiarezza la necessità di una svolta”.

Malattie rare e vaccino Covid-19, ecco i codici di esenzione delle patologie con la massima priorità

Le raccomandazioni dal Tavolo Interregionale Malattie Rare, redatte già il 15 marzo. Sembra che le regioni si stiano allineando al documento. Il codici di esenzione individuati sono 115

Quale priorità vaccinale per i malati rari? Quali sono i codici di esenzione che danno diritto a rientrare nella famigerata tabella 1 delle “Raccomandazioni ad interim sui Gruppi target della vaccinazione anti SARS-CDV2/Covid19 del 10/3/2021” che esplicita i soggetti estremamente vulnerabili?  Finalmente è arrivata una prima risposta concreta, con il Documento redatto dal Tavolo interregionale Malattie Rare del 15/03/2021 che identifica i codici R di malattia rara corrispondenti alle Indicazioni Ministeriali (Allegato 1). Tale documento permette l’applicazione concreta dei codici di esenzione  per i pazienti con malattie rare in modo da definire un comportamento omogeneo tra tutte le regioni e provincie autonome. Si suppone dunque che tutte le regioni debbano ora attenersi a queste disposizioni.

Sindrome dell’intestino corto

L’iniziativa, dedicata ai giornalisti, nasce per fare luce su questa rara patologia e sui bisogni dei pazienti

Roma – Takeda è da oltre 30 anni al fianco dei pazienti con malattie gastrointestinali, per i quali ha sviluppato soluzioni innovative ed ha dato vita a campagne di sensibilizzazione e informazione. Un impegno che si rinnova ogni giorno e che oggi raccoglie l'appello dei pazienti affetti da sindrome dell'intestino corto (SBS), malattia che porta a insufficienza intestinale cronica, una condizione per cui l’intestino non riesce più ad assorbire nutrienti in maniera sufficiente. Una malattia rara, che si stima abbia una prevalenza fra 0,4 e 6 casi ogni milione di abitanti, che però non è riconosciuta come tale dalla sanità italiana, impedendo così la nascita di una rete di assistenza uniforme sul territorio. A oggi si stima che in Italia ci siano circa 800 pazienti affetti da SBS, di cui 150 bambini, che non possono contare su un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) dedicato e, a seconda della Regione in cui vivono, possono accedere ad alcuni servizi e prestazioni e non ad altre.

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