Il termine generico di neuropatia definisce tutte quelle patologie che colpiscono il sistema nervoso periferico, recando danni ai neuroni motori e sensoriali e provocando una vasta gamma di sintomi che includono debolezza muscolare, intorpidimento e dolore. Negli Stati Uniti, un team di scienziati del National Institutes of Health (NIH) ha condotto, in collaborazione con la Vanderbilt University (Tennessee) e la Yale School of Medicine (Connecticut), uno studio che ha permesso di identificare la causa genetica di una rara forma di neuropatia pediatrica progressiva.

In questa rara patologia le arterie della corteccia cerebrale si ostruiscono, causando emorragie, aneurismi e trombosi

STANFORD (U.S.A.) – La malattia Moyamoya è un'arteriopatia intracranica progressiva con alto rischio di ictus. In questa malattia le arterie della corteccia cerebrale si ostruiscono, e il flusso sanguigno è bloccato dalla restrizione dei vasi e da coaguli. Per compensare il blocco della circolazione il sangue si accumula in vasi piccoli, fragili e inclini a emorragia, aneurisma e trombosi. Con l'utilizzo dei raggi X tali vasi appaiono come una “nuvola di fumo” (in giapponese, moyamoya).

I risultati provengono da un trial in doppio cieco, controllato con placebo, con 22 partecipanti: un campione troppo ridotto per poter considerare questo risultato definitivo

DURHAM (U.S.A.) – Gli individui con sindrome di Down hanno una ridotta funzione colinergica e un profilo irregolare delle capacità cognitive, con deficit più pronunciati nell'apprendimento, nella memoria e nel linguaggio espressivo. Gli inibitori della colinesterasi possono migliorare la funzione cognitiva negli adulti e negli adolescenti con sindrome di Down, ma gli studi nei bambini sono limitati.

Le terapie mirate, ad ogni modo, migliorano la sopravvivenza in questa rara associazione di anomalie cardiovascolari

MONACO DI VESTFALIA (GERMANIA) – La sindrome di Eisenmenger è un'associazione rara e complessa tra anomalie cardiovascolari, caratterizzata da ipertensione polmonare con shunt bidirezionale o inverso con comunicazione intracardiaca o aorto-polmonare. Di solito si sviluppa prima della pubertà, ma può insorgere anche nel periodo adolescenziale o all'inizio dell'età adulta. Colpisce sia i maschi che le femmine e la sua prevalenza esatta non è nota.

Al trapianto cellulare occorre abbinare strategie dirette alla prevenzione e al trattamento dei problemi ortopedici

Per i bambini affetti dalla rara sindrome di Hurler, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) è la principale opzione terapeutica, in quanto in grado di arrestare il declino neurocognitivo dei pazienti e di condurre ad un significativo miglioramento della loro aspettativa di vita. Tuttavia, se si prendono in considerazione le complicanze ortopediche dovute alla malattia, questo particolare trattamento sembra garantire benefici piuttosto limitati. A tal proposito, la rivista Orphanet Journal of Rare Diseases ha pubblicato uno studio sulle manifestazioni muscolo-scheletriche della sindrome di Hurler in pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di staminali.

Chiarito il legame tra la proteina responsabile della patologia e la capacità delle cellule di smaltire i rifiuti

Roma – Un lavoro dei ricercatori dell’Istituto Telethon di Pozzuoli (TIGEM) ha permesso di chiarire alcune dinamiche a livello cellulare che fanno luce sull’insorgenza della sindrome di Lowe, e potrebbero costituire i primi passi per contrastare i danni causati dalla malattia. La sindrome di Lowe è una rara malattia genetica causata dalla mutazione del gene OCRL1 e caratterizzata da anomalie a carico di occhio, sistema nervoso centrale e rene: per questo è detta anche oculo-cerebro-renale. L’aspettativa di vita dei malati si aggira intorno ai 30 anni, e la principale causa di morte è rappresentata da insufficienza renale terminale.

Dovrà essere vagliata l'ipotesi di trattare precocemente i bambini asintomatici, per ritardare la degenerazione neurologica

ROMA – L'atassia telangectasia è una malattia rara ereditaria, che si trasmette come carattere autosomico recessivo e che ha, nella sua forma classica, una prognosi infausta. È caratterizzata da danni neurologici (progressiva atassia cerebellare, neuropatia periferica assonale, aprassia oculomotoria, e disturbi del movimento come distonia, coreoatetosi, mioclono, tremore, parkinsonismo). Altri sintomi sono teleangectasie, ricorrenti infezioni sinopolmonari, predisposizione al cancro, aumento dell'alfa-feto proteina, diminuzione dei livelli di immunoglobuline A ed elettrosensibilità.

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