I pazienti spesso richiedono molteplici procedure di sedazione ad alto rischio, ma la gestione messa a punto dall'ospedale ha evitato il verificarsi di gravi complicanze

MONZA – La sindrome di Cornelia de Lange è una malattia congenita rara, caratterizzata da dismorfismi facciali tipici, disabilità dello sviluppo e difetti agli arti. Sono state descritte varie malformazioni congenite e complicazioni mediche, con il reflusso gastroesofageo che figura come quella principale. I pazienti spesso richiedono molteplici procedure di anestesia ad alto rischio: per questo motivo all'Ospedale San Gerardo di Monza la loro gestione è abitualmente organizzata attraverso un protocollo standard ed è stato implementato un team dedicato all'anestesia pediatrica.

Alcuni pazienti hanno mostrato un aumento persistente dei livelli di emoglobina e la scomparsa della dipendenza trasfusionale

ROMA – Allo stato attuale, sono disponibili pochi dati sul deferasirox nel trattamento di pazienti affetti da neoplasie mieloproliferative Philadelphia-negative in fase fibrotica e dipendenza trasfusionale. Per colmare questa lacuna, un team di ematologi romani ha eseguito un'analisi retrospettiva di 28 pazienti (22 maschi e 6 femmine) con questa malattia del sangue e un sovraccarico di ferro secondario alla dipendenza dalle trasfusioni: i partecipanti al trial sono stati arruolati fra quelli presenti nel database del gruppo cooperativo regionale che avevano ricevuto un trattamento con deferasirox.

L'azienda farmaceutica Merck ha annunciato i vincitori del Grant for Growth Innovation (GGI) 2016, un premio istituito per sostenere progetti innovativi per il progresso della scienza e della ricerca medica nel campo dei disturbi della crescita. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri a Parigi (Francia), in occasione del 55° meeting della European Society for Paediatric Endocrinology (ESPE). Uno dei tre vincitori è l'italiano Antonio Cittadini, dell'Università Federico II di Napoli, che ha ottenuto il riconoscimento grazie al proprio progetto Treatment of growth hormone deficiency associated with chronic heart failure: A randomized, double-blind, placebo-controlled study.

MILANO - Attraverso il sequenziamento del DNA di oltre 400 persone affette da rene policistico in tutta Italia, i ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo San Donato – hanno costruito per la prima volta una mappa che mette in relazione il tipo di mutazione genetica all’aggressività e alla precocità della malattia.

Dal 2002 al 2011 sono 204 i cuoricini che hanno ricominciato a battere nel cuore di piccoli pazienti italiani. Il 54% dei pazienti soffriva di cardiomiopatie e il 31% di problemi congeniti. Bambini anche molto piccoli: il 16% dei trapiantati aveva tra 4 e 8 anni, il 22% tra 9 e 13 e un altro 22% tra 14 e 17. I trapianti pediatrici in Italia sono una realtà solo nel 2011 ne sono stati effettuati 161 di cui 28 di cuore anche se ben 55 sono rimasti il lista di attesa.

Sono state scoperte altre caratteristiche non riportate precedentemente: dismorfismi facciali, problemi comportamentali, otite ricorrente e deficit dell'ormone della crescita

RIYADH (ARABIA SAUDITA) – La disabilità intellettiva legata al gene ADAT3 è stata recentemente descritta in 24 persone provenienti da otto famiglie saudite che avevano deficit cognitivo e strabismo. Altre caratteristiche comuni a questa mutazione sono i disturbi della crescita, la microcefalia, le anomalie del tono muscolare, l'epilessia e altre anomalie cerebrali non specifiche.

Le reazioni avverse dipendono principalmente dalla loro preparazione e somministrazione

LE KREMLIN-BICÊTRE (FRANCIA) – Molti pazienti trattati con immunoglobuline per via endovenosa (IVIg) hanno un'età superiore ai 60 anni, e la loro tollerabilità in questa fascia d'età deve ancora essere dimostrata. A farlo è stato un gruppo di ricercatori francesi, che nel loro studio retrospettivo pubblicato sulla rivista Muscle and Nerve hanno valutato le reazioni avverse tra i pazienti trattati con immunoglobuline per via endovenosa per disturbi neurologici. Sono stati registrati i fattori di rischio, e calcolati i rischi relativi e di correlazione in base all'età, alla dose giornaliera, alla concentrazione, alla preparazione e alla durata del trattamento. È stato inoltre applicato un protocollo di infusione e monitoraggio.

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