Un gruppo di ricercatori francesi coordinati dal dott. Emmanuel Flamand-Roze, dell'Ospedale de la Pitié-Salpêtrière (Parigi), ha sperimentato l'impiego di zonisamide, un farmaco che in Europa è già approvato per il trattamento di alcune forme di epilessia, in pazienti affetti da sindrome da distonia mioclonica (MDS), una malattia rara del sistema nervoso. I promettenti risultati ottenuti da questo studio, condotto presso il Centro di indagine clinica dell’Institut du Cerveau et de la Moelle épinière (ICM), sono stati da poco pubblicati sulla rivista Neurology.

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD), è una rara malattia causata dall’accumulo di grasso a livello epatico che in alcuni casi provoca infiammazione che può portare a danno permanente e quindi alla cirrosi con danneggiamento della funzione epatica. Le linee guida pubblicate dalla World Gastroenterology Organisation evidenziano che la prevalenza di NAFLD è duplicata negli ultimi 20 anni e che nel mondo oggi interessa il 20% della popolazione.

La carenza di vitamina D sarebbe collegata all’insorgenza e/o al peggioramento di numerose patologie, tra cui la steatosi epatica non alcolica. E’ stata pubblicata infatti recentemente sull’American Journal of Gastroenterology uno studio clinico in cui si evidenzia che la carenza di vitamina D aumenterebbe il rischio di steatoepatite non alcolica nei pazienti con steatosi epatica non alcolica. Gli autori sottolineano nelle conclusioni del lavoro come bassi livelli plasmatici di tale vitamina D peggiorerebbero la gravità istologica della malattia.

Un unico farmaco contro tutte le infezioni virali, capace di colpire la proteina che i virus utilizzano per moltiplicarsi, potrebbe diventare realtà nel prossimo futuro. A sostenerlo è un importante lavoro scientifico, pubblicato dalla prestigiosa rivista americana PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto in collaborazione tra Università di Siena e il Cnr, che ha individuato nuove molecole capaci di inibire la proteina umana DDX3, di cui ‘si nutrono’ i virus.

Qualche anno fa, un team di scienziati americani ha scoperto che l'esofagite eosinofila (EoE), una rara forma di malattia infiammatoria cronica che colpisce l'esofago e che è tipicamente scatenata da un'ipersensibilità allergica a determinati cibi, sembra essere strettamente legata all'attività del gene CAPN14, responsabile della produzione della 'calpaina 14'. Oggi, lo stesso gruppo di ricercatori ha ulteriormente chiarito il ruolo di questa proteina nello sviluppo dei danni esofagei associati ad EoE, aprendo la strada a nuove potenziali strategie terapeutiche per la patologia.

Roma – Merck, azienda leader a livello mondiale in ambito scientifico e tecnologico, lancia “MERCK FOR HEALTH”, progetto di open innovation in ambito healthcare.
L’iniziativa, in partnership con H-FARM, si pone l’obiettivo di favorire l’utilizzo e la nascita di nuove tecnologie a sostegno dei settori della sanità e della salute.

Un nuovo accordo di collaborazione strategica sul fronte della terapia genica è stato stipulato fra l'azienda biotecnologica TxCell con quartier generale a Valbonne, in Francia, e l'Irccs San Raffaele di Milano, struttura del gruppo ospedaliero San Donato. L'intesa riguarda lo sviluppo e la sperimentazione di cellule T del sistema immunitario geneticamente modificate per combattere la nefrite lupica: una malattia cronica autoimmune che colpisce circa 5 milioni di persone nel mondo.

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