Approvazione

L’autorizzazione si basa sui dati di un programma di sperimentazione clinica che ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale

Roma – La Commissione Europea (CE) ha approvato venetoclax in combinazione con un agente ipometilante, azacitidina o decitabina, per il trattamento di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta (LMA) di nuova diagnosi non idonei alla chemioterapia intensiva. L’approvazione è valida in tutti i 27 Stati membri della UE, oltre che in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Questa è la terza estensione di indicazione per venetoclax, un farmaco che si lega selettivamente alla proteina del linfoma a cellule B -2 (BCL-2), inibendola. BCL-2 è una proteina che impedisce alle cellule tumorali di subire l’apoptosi, il processo che porta alla morte naturale o all’autodistruzione delle cellule tumorali.

Approvazione

Il farmaco è stato raccomandato per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule e del carcinoma basocellulare

Milano – Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) si è espresso positivamente nei confronti dell’impiego del farmaco cemiplimab in monoterapia in due tumori avanzati. Il CHMP ha raccomandato infatti l’approvazione di cemiplimab come trattamento di prima linea nei pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) che esprime PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali senza aberrazioni EGFR, ALK o ROS1. I pazienti devono avere una malattia metastatica o localmente avanzata e non candidabile alla chemioradioterapia definitiva. Cemiplimab è stato anche raccomandato per l'approvazione nei pazienti adulti con carcinoma basocellulare (BCC) localmente avanzato o metastatico in progressione di malattia o che sono intolleranti a un inibitore del pathway di hedgehog (HHI). La Commissione europea dovrebbe prendere una decisione su entrambe le indicazioni nei prossimi mesi.

Antonio Sica

Uno studio dimostra per la prima volta il ruolo cruciale dell’enzima eme-ossigenasi

Milano - L’immunoterapia ha rappresentato il grande cambiamento nella cura del melanoma metastatico, ma ad oggi non tutti i pazienti rispondono nello stesso modo ai farmaci utilizzati. Una possibile svolta arriva dai risultati di uno studio, appena pubblicato su Nature Immunology, che ha visto la collaborazione di ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale. La ricerca ha ricevuto il sostegno di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro.

 Davide Melisi

L’analisi genetica del tipo di tumore permette di individuare nuove terapie personalizzate. Il prof. Davide Melisi (Verona): “È in arrivo un farmaco che può prolungare la sopravvivenza”

Colangiocarcinoma: più che il nome di un tumore raro sembra uno scioglilingua, eppure questo termine definisce una condizione clinica che riguarda la colecisti e le vie biliari. Sotto il cappello del colangiocarcinoma, infatti, si tende a raggruppare tutti i tumori che si sviluppano all’interno e all’esterno del fegato e che riguardano il sistema dei dotti biliari, nei quali circola la bile necessaria per la digestione e l’assorbimento dei grassi. Purtroppo però, riunire molti elementi in un unico insieme a volte non semplifica le cose, bensì produce confusione.

Fegato

L’iniziativa di Roche ha coinvolto gli specialisti per sviluppare idee in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti e i percorsi terapeutici

Monza – Sviluppare nuove soluzioni per i pazienti che vivono con carcinoma epatocellulare (HCC) – una delle prime cause di morti oncologiche al mondo – e i bisogni ancora non soddisfatti nella gestione della patologia, attraverso il coinvolgimento multidisciplinare degli specialisti. Questo l’obiettivo di “Hack for HCC”, l’Hackathon promosso da Roche in collaborazione con H-FARM, che ha visto la partecipazione di oltre 70 esperti, provenienti dai maggiori centri clinici e di ricerca italiani.

Approvazione europea

Il farmaco ha determinato un tasso di risposta globale del 37% e una durata mediana della risposta di 8 mesi

La Commissione Europea (CE) ha approvato pemigatinib per il trattamento dei pazienti adulti con colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico con fusioni o riarrangiamenti del recettore 2 del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR2) e con progressione di malattia dopo almeno una precedente linea di terapia sistemica. La decisione fa seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel gennaio 2021, che ha raccomandato l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio condizionata di pemigatinib.

Ubaldo Pagano

Tra i temi l’istituzionalizzazione della Rete Tumori Rari, il finanziamento delle ERN e l’inserimento dei test molecolari nei LEA

L’Onorevole Ubaldo Pagano, attraverso un ordine del giorno presentato al Decreto Milleproroghe ed esaminato ieri alla Camera dei Deputati, ha posto l’attenzione su alcune delle necessità che caratterizzano l’ambito dei tumori rari. Con questo documento, l’On. Pagano ha impegnato il Governo a considerare, appunto, le necessità del settore, e a valutare di intraprendere le azioni ritenute adeguate ed opportune per farvi fronte. Tra le priorità evidenziate l’istituzionalizzazione della Rete Tumori Rari, ma anche il finanziamento delle Reti di Riferimento Europee (ERN), per l’implementazione di strumenti quali la telemedicina, e l’inserimento dei test molecolari nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) potrebbero rappresentare i primi e più significativi interventi per consentire un’adeguata presa in carico dei pazienti con tumore raro.

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