Ricerca

Un nuovo approccio terapeutico è stato sperimentato in test preclinici dai ricercatori dell’Ospedale San Raffaele

Milano – Un gruppo di ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, coordinati da Giulia Casorati, responsabile dell’Unità di Immunologia sperimentale dell’istituto, ha identificato un nuovo approccio terapeutico per trattare i tumori del sangue, ingegnerizzando in laboratorio specifiche cellule immunitarie prelevate da donatori sani. Si tratta di linfociti T geneticamente modificati con un recettore, chiamato TCR, in grado di riconoscere la molecola CD1c, presente sulla superficie cellulare e associata a un particolare antigene lipidico (mLPA), sovra-espresso nelle cellule maligne.

Sarah Tettamanti e Alice Pievan

Il dato emerge da un’indagine scientifica condotta dai ricercatori del Centro Tettamanti

Monza – Da una review di 135 studi scientifici internazionali sulla leucemia mieloide acuta (LMA), svolta dalle ricercatrici Sarah Tettamanti e Alice Pievani, coadiuvate dalla dottoressa Marta Serafini del Centro di ricerca Tettamanti, diretto dal professor Andrea Biondi, insieme ai colleghi del Lineberger Comprehensive Cancer Center del North Carolina (USA), emerge che lo studio del microambiente leucemico è fondamentale per favorire lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per questa forma di neoplasia ematologica, approcci che prevedano anche l’utilizzo delle cellule CAR-T.

laboratorio

Individuati anche due farmaci potenzialmente in grado di contrastare questo tumore cerebrale infantile

Una nuova speranza per la cura del medulloblastoma, il tumore cerebrale maligno più diffuso in età pediatrica. I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con le Università di Tor Vergata, Sapienza e di Trento, hanno scoperto il meccanismo che scatena la forma più aggressiva di questa malattia e hanno individuato due farmaci potenzialmente in grado di bloccare la crescita del cancro e delle metastasi. Lo studio, sostenuto interamente da AIRC, è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Acta Neuropathologica.

FIL

Fondazione Italiana Linfomi mette in palio un grant di 100mila euro e altri due di 5mila euro a sostegno della ricerca

La Fondazione Italiana Linfomi (FIL) Onlus conferma il suo impegno a sostegno dei giovani ricercatori attivi nello studio dei linfomi e torna con due iniziative che in questi anni si sono consolidate, contribuendo al progresso scientifico in campo onco-ematologico: il Bando Giovani Ricercatori e il Premio Brusamolino.

Lisa Licitra

Multidisciplinarietà, lavoro in rete e collaborazione sono le basi per selezionare ed accrescere il numero di pazienti e patologie trattabili

In maniera analoga alle terapie a base di cellule CAR-T, che rappresentano una delle più moderne forme di trattamento farmacologico, l’adroterapia definisce l’evoluzione della radioterapia, in termini non solo di efficacia ma anche di sicurezza. Infatti, se i linfociti T manipolati in laboratorio acquisiscono la capacità di individuare, attaccare e uccidere specificamente le cellule tumorali, i fasci di protoni accelerati nel sincrotrone, collocato sotto gli ambulatori del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia, arrivano a colpire con massima precisione i tumori resistenti ai trattamenti, risparmiando però i tessuti sani limitrofi.

PDTA al San Giovanni Addolorata di Roma

Il paziente avrà a disposizione un reparto che si prende carico di tutti i passaggi necessari, dalla diagnosi alla terapia fino al follow-up

Roma - "Sono due i messaggi che voglio lanciare: il primo è che se si ha il sospetto di malattia meglio farsi una TAC piuttosto che aspettare; il secondo è che se una persona deve farsi curare, è meglio che vada in un centro attrezzato per tutte le esigenze della malattia, lungo tutto il suo decorso. In questo caso il PDTA è una 'certificazione di qualità'". Risponde così il dottor Andrea Talacchi, direttore della UOC di Neurochirurgia presso l'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma, intervistato dall'agenzia Dire in occasione della recente attivazione, all'interno del nosocomio, del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) sui tumori cerebrali e spinali (di cui Talacchi è coordinatore).

Facciamo rete contro i sarcomi

Un video, infografiche e un filtro per Facebook promuoveranno l’iniziativa di sensibilizzazione sui canali social

Roma – Sono tumori rari e potenzialmente aggressivi, difficili da diagnosticare a causa di sintomi non specifici e richiedono un approccio multidisciplinare presso Centri di riferimento: i sarcomi interessano i tessuti di sostegno del corpo, possono insorgere in qualsiasi organo, a ogni età, e rappresentano l’1% di tutti i tumori e in Italia, in quanto ciascuno dei loro principali sottogruppi colpisce ogni anno meno di 6 persone su 100.000. Numerosi gli ostacoli che i pazienti incontrano sul loro percorso di cura a causa della rarità e della grande eterogeneità di questi tumori, di cui sono stati identificati circa 100 tipi diversi: diagnosi che possono essere inappropriate o tardive, trattamenti non ottimali, difficoltà nell’accesso ai nuovi farmaci, carenza di informazioni a partire da quelle sui Centri specialistici ai quali rivolgersi.

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