Raffaella di Micco e Luca Vago

I ricercatori del San Raffaele di Milano hanno testato un farmaco sperimentale potenzialmente in grado di bloccare il meccanismo patologico

Milano – In quasi la metà dei casi di recidiva dopo trapianto di midollo osseo, ciò che permette alle cellule della leucemia mieloide acuta di sfuggire al controllo immunitario non è una mutazione nella loro sequenza di DNA, ma è una cosiddetta modifica epigenetica: il DNA che codifica per le proteine HLA – le proteine che rendono il tumore riconoscibile ai linfociti del donatore – viene momentaneamente ‘impacchettato’ e nascosto.

Massimo Santoro

La scoperta proviene da uno studio diretto dal prof. Massimo Santoro, dell’Università di Padova

Un team di ricercatori coordinato dal prof. Massimo Santoro, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM), ha identificato un meccanismo di proliferazione e sopravvivenza delle cellule di melanoma derivante da un’aumentata espressione di UBIAD1, un enzima che serve alla sintesi del Coenzima Q10.

Evento sui tumori rari

In Italia l’unica esperienza di Rete a cui è possibile affidarsi è quella tecnico-professionale. Restano le difficoltà per i pazienti di ricevere diagnosi corrette o rapide, di raggiungere i centri competenti e di accedere alle terapie

Roma – È trascorso più di un anno dalla presentazione del Quaderno “Tumori Rari: quale futuro per la Rete, frutto del lavoro congiunto di clinici, società scientifiche, associazioni di pazienti e principali stakeholder del settore, coordinato dall’Osservatorio Malattie Rare, ma ad oggi, nonostante l’impegno assunto dal Ministero della Salute, con l’approvazione di ordini del giorno e mozioni, la Rete Nazionale Tumori Rari (RNTR) non è ancora stata istituzionalizzata. “Ad oggi, l’esperienza di rete sul territorio nazionale è unicamente quella tecnico-professionale costituita da esperti sanitari operanti nel settore dei tumori rari, che condividono casi clinici di pazienti con tumore raro”, ha affermato Paolo G. Casali, Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in apertura dell’evento istituzionale online organizzato da OMaR – grazie al contributo non condizionante di BeiGene, Bristol-Myers Squibb e Incyte – per fare il punto sul tema della Rete Nazionale Tumori Rari e discutere dei passi fino ad ora compiuti e delle azioni necessarie per il settore.

GIMEMA-ALLIANCE

La piattaforma digitale, attiva H24, garantisce il monitoraggio a distanza dei pazienti e aiuta i clinici nella gestione dei loro assistiti

È nata GIMEMA-ALLIANCE, la prima piattaforma che digitalizza, grazie a sofisticate tecnologie, l’assistenza sanitaria per i pazienti onco-ematologici in Italia, in grado di garantire una comunicazione tempestiva e sicura tra il medico e il paziente. La continuità assistenziale è un fattore molto importante per i pazienti affetti da tumore del sangue. Durante la pandemia di COVID-19, i sistemi digitali sanitari, in particolare la telemedicina, hanno dimostrato di essere un alleato prezioso per i medici e per i pazienti.

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Ad un paziente sono stati asportati lobo polmonare, parete toracica, diaframma e sezione del fegato

Roma - All’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE), l’equipe della Chirurgia Toracica, in collaborazione con l’equipe della Chirurgia Epatobiliopancreatica, ha eseguito un complesso intervento di asportazione di un raro sarcoma del torace. È stato asportato in blocco un lobo polmonare, la parete toracica, il diaframma e una parte del fegato. Il sinovialsarcoma è una forma molto aggressiva di malattia che tipicamente si sviluppa nei tessuti molli degli arti; rappresenta circa il 5% di tutti i sarcomi e solo lo 0,1% dei tumori primitivi del torace. Considerata la rarità della malattia, in letteratura non sono descritti casi di intervento chirurgico combinato toraco-addominale di resezione di un sinovialsarcoma.

Survey

È quanto emerge da un’indagine condotta dall’associazione EpaC Onlus

Milano – Prevalentemente di sesso maschile, con una maggiore incidenza nell’età avanzata, con un forte bisogno di assistenza nel corso della propria quotidianità e di una guida nel percorso terapeutico assistenziale: questo l’identikit del paziente che vive con epatocarcinoma (HCC), un tumore del fegato che costituisce la più grave complicanza evolutiva delle patologie epatiche rappresentando la prima causa di decesso tra i pazienti con malattie croniche del fegato.

IOV

L’istituto è stato riconosciuto come “centro esperto” a livello europeo per le neoplasie con origine dal tessuto connettivo, dal testicolo e dal cervello

È ufficiale: dal 1° gennaio 2022 l’Istituto Oncologico Veneto diventerà membro della Rete di Riferimento Europea per i tumori rari dell’adulto EURACAN (European Network for Rare adult solid Cancer). Lo IOV è stato infatti riconosciuto come “centro esperto” a livello continentale per le neoplasie con origine dal tessuto connettivo (sarcomi delle parti molli), dal testicolo e dal cervello, e accolto nel novero dei migliori poli d’Europa.

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