Benedetta Donati

La Fondazione Italiana Linfomi: “Importante non fermare la ricerca sui tumori nonostante la pandemia”

L’impegno a garantire la continuità terapeutica nei pazienti onco-ematologici (leucemia acute e croniche, linfomi e mieloma) era già stato ribadito in un documento condiviso FIL, SIE (Società Italiana di Ematologia) e GITMO (Gruppo Italiano per Trapianto del Midollo Osseo) dove vengono illustrate le modalità di gestione di questi pazienti in corso di pandemia. In occasione della Riunione Plenaria della Fondazione Italiana Linfomi Onlus, che si è svolta il 12 e 13 novembre in modalità virtuale, a fronte della nuova pandemia da SARS-Cov-2, si ribadisce l'importanza di non fermare la ricerca sui linfomi.

Più forti del sarcoma

Il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: “Occorre più consapevolezza di questi tumori rari”

Circa 3.000 visualizzazioni su Instagram e oltre 6.000 su YouTube, con il supporto di oltre 30 associazioni di pazienti e società scientifiche. Questi i numeri della campagna social Più forti del sarcoma, lanciata dal Trust Paola Gonzato-Rete Sarcoma, che ha avuto migliaia di interazioni e condivisioni su Facebook e Twitter. In ultimo, quella del Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri. "Luglio - ha scritto in un tweet Sileri - è il mese internazionale del sarcoma, un'occasione per far conoscere questi tumori maligni rari e aggressivi, difficili da diagnosticare e curare, e su cui serve consapevolezza".

Farmaci

In uno studio clinico di Fase II, il farmaco è stato testato per le forme aggressive della malattia

Secondo “L’arte della guerra”, di Sun Tzu, lo stratega abile deve operare in modo tale da tagliare i contatti tra l’avanguardia e le retroguardie della colonna nemica, impedendo in tal modo il dialogo e la collaborazione tra il cuore delle truppe e i contingenti più piccoli. Questo consiglio è stato preso in seria considerazione dai medici che si avvalgono dei farmaci anti-angiogenici per contrastare il cancro: lo dimostra l’articolo pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology, nel quale la validità di questa categoria di molecole è stata oggetto di test contro il tumore fibroso solitario.

Bersaglio Melanoma

Quattro associazioni, AIMAME, APAIM, Emme Rouge e MIO, promuovono il progetto e lanciano due survey rivolte a dermatologi e pazienti

Roma – “Il nostro scopo è quello di favorire la diagnosi precoce del melanoma, capire quali sono le eventuali cause di possibili ritardi ed elaborare raccomandazioni per limitarle o eliminarle. Conoscere le difficoltà del percorso diagnostico e rimuovere le possibili cause che ritardano la diagnosi è essenziale per migliorare la prognosi nelle persone con melanoma. Linee di indirizzo, quindi, elaborate da specialisti insieme ai rappresentanti dei pazienti, che rendano il percorso del paziente all’interno del sistema sanitario efficace ed efficiente e che magari promuovano un programma di screening su tutto il territorio nazionale. Serve, da un lato uno sforzo aggiuntivo per la prevenzione e dall’altro un Percorso Diagnostico Terapeutico e Assistenziale, un PDTA, in grado di garantire uniformità nell’assistenza al paziente in tutte le regioni italiane”. Questa la dichiarazione di intenti delle quattro associazioni di pazienti – AIMAME (Associazione Italiana Malati di Melanoma), APAIM (Associazione Pazienti Italia Melanoma), Emme Rouge (Comitato Emme Rouge in ricordo di Mara Nahum Onlus) e MIO (Melanoma Italia Onlus) – promotrici di Bersaglio Melanoma”, progetto che si rivolge a dermatologi e pazienti, ma anche alle istituzioni.

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Al via la campagna nazionale “Più forti del sarcoma”, che si svolgerà per tutto il mese di luglio

Roma - Sono tumori rari (ovvero tumori che colpiscono meno di 6 persone su 100mila l’anno), insorgono nei tessuti di ‘sostegno’ del corpo (tessuto connettivo) e in Europa interessano circa 28mila persone ogni anno mentre in Italia si stimano oltre 3.600 nuove diagnosi l’anno. Sono i sarcomi e possono aver origine nei muscoli, nell’osso, nei nervi, nella cartilagine, nei tendini, negli strati profondi della pelle, nei vasi sanguigni e nel tessuto adiposo. Possono colpire quindi qualsiasi parte del corpo e ogni fascia di età, dai bambini agli adulti.

Trapianto di fegato

A dimostrarlo è uno studio multicentrico tutto italiano, pubblicato su The Lancet Oncology

Milano – Il trapianto di fegato si conferma la terapia più efficace per il carcinoma epatocellulare, la forma più comune di tumore del fegato. A dichiararlo è lo studio coordinato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Oncology, che ne espande notevolmente le potenziali indicazioni e che dimostra la superiorità del trapianto su tutte le altre terapie non-chirurgiche attualmente utilizzate per questa malattia.

AIFA

Il farmaco è indicato per il trattamento delle forme tumorali metastatiche o localmente avanzate

Milano – Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della determina che ne ammette la rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale, è da oggi disponibile in Italia cemiplimab, il primo anticorpo monoclonale anti-PD-1 specifico per il trattamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) avanzato.

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