Cellula tumorale

Le persone che soffrono di tumore hanno una salute più vulnerabile e dovrebbero seguire ogni possibile precauzione per prevenire il contagio

Roma – “Le persone colpite da tumore del polmone e della testa-collo potrebbero essere più resistenti all'infezione da SARS-CoV-2 rispetto alle persone sane”. Così si apre un comunicato stampa dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, che è stato rapidamente ripreso da molti media italiani. Sarebbe certamente una buona notizia se i risultati derivassero da una sperimentazione clinica e non da un’ipotesi interessante ma che ha necessariamente bisogno di conferme. A fare chiarezza sull'argomento è la nuova scheda di “Dottore... ma è vero che?”, il sito anti-bufale della FNOMCeO, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.

Smart-working

Presentata un’interrogazione parlamentare sul tema

Giovedì 29 marzo, l’On Spena ha presentato alla Camera l’interrogazione diretta, al Ministro del Lavoro e delle politiche sociali e al Ministro della Salute, sul tema della tutela dei lavoratori immunodepressi che, durante la pandemia in corso, non possono svolgere l’attività in modalità agile. Fino al 16 ottobre 2020 era previsto che per questi lavoratori il periodo di assenza dal servizio fosse equiparato al ricovero ospedaliero per patologie gravi, senza alcun effetto sul computo del periodo di comporto. La misura però non è stata prorogata.

La tartaruga Maria Stuarda

Un eBook interattivo e un’APP per accompagnare bambini e ragazzi nel percorso terapeutico

Milano – In Italia si ammalano di tumore circa 2.500 tra bambini e adolescenti, con tassi di sopravvivenza compresi tra l’80 e il 90%. Quando una famiglia viene travolta da camici, medicine e lunghe assenze da casa, molteplici sono i dubbi e le paure. Consapevoli che la conoscenza sia il miglior antidoto contro la paura, LILT Milano e Monza Brianza e l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano presentano il progetto “Te lo spiego io”.

Sindrome del cri du chat, grafico sull'età dei pazienti

Un’indagine condotta in Italia rivela il senso di abbandono provato dalle famiglie che convivono con la malattia

La primavera del 2020 è stata funestata dalla pandemia di SARS-CoV-2, che ha interessato il territorio italiano a partire da fine febbraio 2020, con un rapidissimo incremento nel numero di malati e la saturazione dei reparti di terapia intensiva. La situazione ha portato il Governo italiano a decisioni limitanti la libertà di spostamento e di aggregazione, e all’attuazione di altre misure finalizzate a ridurre la diffusione del virus. Questo intervento si è rivelato efficace nel contenimento dell’epidemia nella Penisola, con siero-prevalenza del 2,5% (range 0,3% in Sardegna e Sicilia – 7,5% in Lombardia(1)) e riduzione di mortalità e morbilità, ma contestualmente ha innescato una serie di effetti collaterali, non solo sanitari(2-3), che hanno interessato alcune fasce di popolazione e, in particolare, le sottopopolazioni fragili come i pazienti con ritardo mentale(4).

Cellule staminali

La sacca è partita dalla Banca del sangue cordonale di Sciacca, in Sicilia

Di terapie con cellule staminali si è parlato molto, in questo periodo, nel contesto del loro utilizzo per la lotta al COVID-19. Numerose sperimentazioni cliniche sono state avviate, ma ci vorrà tempo per capire se effettivamente possa trattarsi di un approccio percorribile su larga scala. Le cellule staminali ematopoietiche (HSC) sono però utilizzate da anni per trattare leucemie e malattie autoimmuni. E il sangue cordonale, prelevato dal cordone ombelicale al momento della nascita e crioconservato in apposite banche del sangue, ne è una fonte. Grazie a questa tecnica, un bambino ungherese con leucemia otterrà un trapianto di staminali provenienti dal sangue cordonale di un neonato siciliano.

Sindrome CHARGE

Per il 2021 è prevista anche la prima conferenza nazionale dedicata alla patologia

Pasquale è nato nell’aprile del 2006 a Capua, in provincia di Caserta, ed è subito stato trasferito all’Ospedale Santobono Pausilipon di Napoli, dove è rimasto oltre sei mesi: sua madre è riuscita a vederlo soltanto dopo tre giorni, e in ospedale ha imparato ad aspirargli il muco e ad alimentarlo col sondino. Oggi Pasquale si sposta in carrozzina e con la sua famiglia comunica in Lingua dei segni italiana (LIS). Ilaria è nata a maggio del 2007 a Bologna e, anche lei, i primi mesi di vita li ha trascorsi in ospedale. A due anni e mezzo di età si era già sottoposta a ben otto interventi chirurgici. Attualmente porta le protesi acustiche, e con i suoi familiari comunica in LIS. Le piace molto ballare e frequenta una scuola di ballo caraibico. Federico è nato negli ultimi giorni del 2009 a Rho, vicino Milano. Fin dal primo momento, la madre ha avvertito che qualcosa non andava, ma ci sono voluti otto mesi affinché suo figlio avesse una diagnosi, e due anni per vederlo camminare e per sentire la sua voce. Col tempo, però, Federico ha iniziato a sciare e a fare judo, e soprattutto a giocare con suo fratello Emanuele e i suoi compagni. Pasquale, Ilaria e Federico hanno tutti la sindrome CHARGE, una malattia genetica rara che rappresenta una delle principali cause di sordocecità.

Carabinieri NAS

Tra i principi attivi l'antimalarico clorochina e gli antivirali lopinavir e ritonavir, proibiti dall'AIFA al di fuori degli studi clinici condotti in ambiente ospedaliero

Roma – Altri 11 siti web che commercializzavano presunti farmaci anti-COVID sono stati oscurati dai Carabinieri per la Tutela della Salute. I NAS, in stretta collaborazione con il Ministero della Salute, hanno dato esecuzione a ulteriori 11 provvedimenti “d'inibizione all'accesso emessi dalla competente autorità amministrativa, nei confronti di altrettanti siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori fittizi, sui quali venivano effettuate la pubblicità e l'offerta in vendita, anche in lingua italiana, di medicinali sottoposti a particolari restrizioni all'utilizzo clinico”, riferiscono i NAS in una nota. “L'attività di monitoraggio telematico ha consentito di individuare piattaforme online che mettevano in vendita illegalmente una molteplicità di medicinali, tra cui alcuni con indicazioni asseritamente terapeutiche per il trattamento del COVID-19”.

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