L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha semplificato una delle procedure necessarie alla presentazione delle domande di autorizzazione per ottenere la designazione di farmaco orfano e la conseguente riduzione della tassazione perviste dalla normativa europea.
Forse in risposta al recente Rapporto in cui l’EMA stessa segnalava una minor partecipazione dei pazienti europei ai trial clinici proprio a causa delle lungaggini burocratiche, l’Agenzia Europea dei Medicinali ha deciso di snellire alcune delle procedure precedentemente previste.

Più difficile la situazione per i Paesi in condizione di austerità, che chiedono di abbassare i costi per essere resi accessibili a tutti i malati

Una notizia riportata l'8 Aprile scorso su Bloomberg.it pone l'attenzione su un importante cambiamento di politica-sanitaria che coinvolge attualmente i Paesi Europei. I medicinali per il trattamento delle malattie rare attirano l’attenzione delle case farmaceutiche che ambiscono ad entrare in un mercato esclusivo. Infatti, se da un parte la ricerca medica e lo sviluppo sul mercato dei farmaci orfani sono finanziariamente svantaggiosi per le aziende farmaceutiche, la legge prevede per tali compagnie una serie di riduzioni fiscali e regime di monopolio per un periodo esteso sino a 7 anni dopo l'immissione in commercio.

"Permettere ai produttori di evitare il rispetto degli standard qualitativi, per esempio riclassificando in modo improprio il trattamento ‘con staminali’ al di là delle autorità competenti sui farmaci, potrebbe comportare il rischio di esporre i pazienti a contaminazione incrociata e all'inadeguata caratterizzazione delle preparazioni cellulari, cosa che risulterebbe in rischi a breve e lungo termine per i pazienti stessi". E' quanto evidenzia l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) in un comunicato sulle terapie a base di cellule staminali. Un tema particolarmente caldo in Italia, dopo il via libera del Senato al discusso 'decreto Balduzzi' sulla materia.

Parigi - Mentre in Italia siamo ancora in attesa del primo Piano Nazionale per le Malattie Rare, in Francia è stato varato il secondo, in linea con le raccomandazioni dell’Unione Europea. Le principali aree di intervento previste sono tre: ricerca, assistenza sanitaria e azione a livello europeo e internazionale.

Grazie alla proposta di Eurordis ora più tutela per i pazienti

UE - In seguito all’incontro di Eurordis con il Parlamento Europeo, svoltosi a Bruxelles in occasione della Giornata delle Malattie Rare 2013, la Commissione Europea ha proposto alcune modifiche alle proprie direttive, emettendo la "Directive of the European Parliament and of the Council relating to the transparency of measures regulating the prices of medicinal products for human use and their inclusion in the scope of public health insurance systems”.

Chi ha iniziato le terapie può proseguirle. La tecnica dovrà essere riproducibile e non potrà essere commercializzata

Il Senato ha approvato ieri, 10 aprile, il Decreto legge del Ministro Balduzzi contenente la nuova normativa sulle terapie compassionevoli a base di cellule staminali e la proroga della chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
La Commissione ha approvato all’unanimità 4 emendamenti al decreto Balduzzi, tre sulle staminali, sulle regole per la sperimentazione futura delle terapie cellulari non ripetitive, e uno sugli Opg. “La soluzione trovata dalla Commissione speciale del Senato tiene bene in equilibrio le esigenze della compassione con quelle della scienza”, ha spiegato il ministro, aggiungendo che “la presenza del Centro Nazionale Trapianti sarà di garanzia per la sperimentazione”.

Il premio Nobel per la medicina 2012 punta il dito sulle decisioni del Ministro Balduzzi

Shinya Yamanaka, premio Nobel per la medicina 2012, ha duramente criticato le recenti scelte del Ministero della Sanità Italiano in merito alla ‘vicenda Stamina’. Yamanaka, presidente Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali (Isscr) e grande esperto di cellule staminali (il Nobel gli è stato assegnato per la scoperta delle staminali pluripotenti indotte), ha affermato che “la decisione di somministrare un trattamento non dovrebbe essere presa al di fuori di una sperimentazione clinica controllata, senza dati sulla sicurezza e l’efficacia".

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