Uno studio finanziato da Telethon ha scoperto una proteina che permette alle cellule del cuore di ripulirsi dalle sostanze tossiche e rigenerarsi, prevenendo così patologie cardiologiche. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Clinical Investigation, è stata condotta da
ricercatori dell’Università di Padova e del Venetian Institute of Molecular Medicine (VIMM)

Si chiama Atrogin – 1 ed è una proteina che svolge una funzione importante per la salute del cuore: il suo compito, come evidenziato dallo studio finanziato da Telethon e condotto dai ricercatori dell’Università di Padova e del Venetian Institute of Molecular Medicine (VIMM), è individuare e smaltire le sostanze di scarto prodotte dall’attività cellulare, che sarebbero dannose per il cuore se si accumulassero all’interno delle sue cellule.

Uno studio multicentrico, presentato al World Congress on Osteoporosis, Osteoarthritis, and Musculoskeletal Diseases (WCO) a Siviglia, mostra che il denosumab sembra essere un trattamento efficace in quasi due terzi dei pazienti affetti da ipercalcemia maligna persistente o recidivante.
I ricercatori hanno esaminato gli effetti del trattamento con denosumab in 33 pazienti con una neoplasia avanzata e una conseguente ipercalcemia, che precedentemente trattati con bisfosfonati per via endovenosa non avevano risposto alla terapia o erano stati soggetti a recidiva.

L’azatioprina (AZA) è una tiopurina, che esercita un' azione immunosoppressiva come antagonista delle purine endogene componenti il DNA, l’RNA e alcuni coenzimi. L'AZA è un farmaco di prima linea contro la neuromielite ottica (NMO), ma purtroppo in alcuni casi è stata riscontrata scarsa tollerabilità.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet (Svezia) e pubblicato su JAMA Psychiatry sarebbe possibile ridurre di circa la metà il numero degli incidenti stradali causati da individui maschi affetti da sindrome ADHD (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività), tramite la regolare somministrazione di farmaci. Le persone affette da ADHD, sottoposte trattamento farmacologico, vengono attualmente trattate con farmaci stimolanti del sistema nervoso centrale che, andando ad agire nei centri cerebrali, migliorano l'attenzione e il controllo degli impulsi.

I risultati di uno studio di endocrinologi dell’Università Cattolica Policlinico A. Gemelli su pazienti colpiti da uno squilibrio degli ormoni tiroidei mostrano che l’eccesso di questi ormoni nel sangue provoca e si riconosce anche grazie a modifiche sostanziali della scrittura del paziente.

La grafia di una persona può essere influenzata anche dalla tiroide: ricercatori dell’Università Cattolica – Policlinico A. Gemelli di Roma hanno infatti scoperto che uno squilibrio degli ormoni tiroidei provoca dei cambiamenti nel modo di scrivere del paziente, in particolare che l'ipertiroidismo, ovvero l'eccesso di ormoni tiroidei nel sangue, causa significative variazioni grafiche. La scoperta è frutto di uno studio clinico supervisionato dal professor Alfredo Pontecorvi, direttore della Unità Operativa di Endocrinologia dell'Università Cattolica-Policlinico A. Gemelli di Roma e coordinato dai professori Giampaolo Papi e Salvatore Maria Corsello, in  collaborazione con il professor Lazslo Hegedus, Presidente della Società Danese di Endocrinologia e con l'avvocato Cristina Botti, perito grafologo e Segretaria dell'Associazione Grafologica Italiana (AGI).

La Celocentesi, messa a punto sulla talassemia grazie alla Fondazione Cutino al Campus di Ematologia di Palermo, eviterebbe il trauma maggiore dell’aborto terapeutico e apre a strada alla  terapia in utero

Grazie all’eccellenza scientifica palermitana potrebbe a breve essere possibile diagnosticare la sindrome di Down già dal II mese di gravidanza utilizzando una nuova tecnica chiamata celocentesi. Questa innovativa procedura di diagnosi prenatale è stata sviluppata dalla Fondazione Cutino con la collaborazione dell’Ematologia II diretta da Aurelio Maggio presso il Campus di Ematologia “Franco e Piera Cutino” all’ospedale “Cervello” di Palermo, che l’ha prima messa a punto – con ottimi risultati - su una malattia rara, la Talassemia. Ora, grazie al progetto ‘Sistema di purificazione di cellule fetali per indagini prenatali precoci’ finanziato dall’Assessorato alle attività produttive, la Fondazione Cutino in partnership con altri Enti nazionali, sta oggi portando avanti degli studi per applicarla anche nella diagnosi di patologie cromosomiche, come la Sindrome di Down.

Secondo un articolo pubblicato su India Journal of Dermatology il Pemfigo benigno cronico familiare, conosciuto anche come malattia di Hailey-Hailey (HHD), risponderebbe al trattamento con il farmaco talidomide.
Il Pemfigo benigno cronico familiare è una rara malattia autosomica dominante, caratterizzata dallo sviluppo di vesciche ricorrenti ed erosioni a carico, per lo più, delle aree localizzate nelle pieghe dei gomiti, nell'inguine e nella regione perineale (scroto, vulva). La prevalenza non è nota. Le lesioni cutanee compaiono durante l'adolescenza o, più spesso, all'età di 30-40 anni e hanno carattere recidivo e ricorrente.

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