L’aspirina presa ogni giorno per 5 anni potrebbe essere in grado di evitare che il tumore si ripresenti dopo essere stato curato o eliminato? Alla domanda cercherà di rispondere una sperimentazione senza precedenti al mondo appena partita nel Regno Unito sull'efficacia dell'aspirina nella prevenzione secondaria di diversi tipi di tumore: colon, mammella, esofago, prostata, stomaco.

Boehringer Ingelheim e Philogen collaboreranno per studiare nuovi approcci terapeutici per la Leucemia Mieloide Acuta (LMA) e avvieranno un trial esplorativo per valutare immunoterapie innovative per pazienti con LMA recidivante. Lo hanno annunciato le due aziende attraverso un comunicato stampa.

Dai risultati di uno studio prospettico di autori italiani pubblicato di recente sulla rivista Hepatology si evince che nei pazienti con carcinoma epatocellulare compensati, sospendere la terapia con sorafenib può portare a una sopravvivenza post-trattamento superiore.

I risultati di uno studio presentato in occasione dell'International Cancer Immunotherapy Conference dell’American Association for Cancer Research (AACR) dimostrerebbero che i pazienti con melanoma metastatico sembrano avere più probabilità di rispondere all’anticorpo anti-PD-1 pembrolizumab se hanno una percentuale elevata di linfociti T positivi per le proteine CD8, PD-1 e BIM.

Sabato 31 ottobre, dalle 9 alle 17.30, presso il Monastero delle Figlie della Carità a Costafabbri (Siena), si svolgerà la Seconda Giornata ATL – Associazione Toscana contro le Leucemie ed i Tumori del Bambino, in collaborazione con la Pediatria dell'AOU Senese.

In uno studio di fase II pubblicato di recente su Blood, il coniugato anticorpo-farmaco brentuximab vedotin si è dimostrato efficace come monoterapia di prima linea in pazienti con linfoma di Hodgkin al di sopra dei 60 anni, inadatti alla chemioterapia. Lo studio appena pubblicato, che ha coinvolto 27 pazienti, è il primo ad aver testato Il farmaco come monoterapia di prima linea per i pazienti anziani con linfoma di Hodgkin.

Roma – Due recenti ricerche condotte dal Dipartimento di Scienze Radiologiche del Policlinico A. Gemelli, diretto dal prof. Lorenzo Bonomo, rivelano che combinando trattamenti di radiologia interventistica e trattamenti oncologici standard in pazienti con tumore epatico avanzato si ottiene un incremento dell’intervallo libero da malattia e un aumento della sopravvivenza media.

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