I ricercatori del Moffitt Cancer Center (Florida, USA) hanno diretto uno studio clinico di Fase II per valutare la sicurezza e l'efficacia dell'impiego combinato dei farmaci lenalidomide e rituximab nel trattamento di pazienti affetti da linfoma a cellule mantellari (MCL), un raro tumore maligno non-Hodgkin che colpisce i linfociti B in una regione dei linfonodi definita 'zona mantellare'. In base ai risultati della sperimentazione, pubblicati sul New England Journal of Medicine, la terapia è stata in grado di produrre risposte positive e durature nella maggior dei partecipanti.

Roma - Annunciato il vincitore del primo Premio per il miglior progetto di management multidisciplinare dei tumori della testa e del collo promosso dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e sostenuto da Merck Serono S.p.A., affiliata italiana di Merck: il Dottor Gianmauro Numico.

Roma - Celgene International Srl, società interamente controllata da Celgene Corporation, ha annunciato che la Commissione europea ha approvato Vidaza (azacitidina per iniezione) per il trattamento di pazienti adulti con leucemia mieloide acuta (Lma) di età inferiore ai 65 anni non eleggibili al trapianto di cellule staminali emopoietiche (Hsct). L'autorizzazione all'immissione in commercio per Vidaza è stata aggiornata per includere questa nuova indicazione nella Lma relativa ai pazienti con >30% di blasti nel midollo osseo; in precedenza, l'indicazione riguardava i pazienti con Lma con <30% di blasti.

Cambridge, Mass e Osaka, Giappone – Takeda Pharmaceutical Company Limited ha annunciato che presenterà i dati dello studio clinico di fase 3 TOURMALINE-MM1 su ixazomib al 57° Annual Meeting dell'American Society of Hematology (ASH) che si terrà a Orlando, Florida, dal 5 all'8 dicembre 2015. Al meeting di quest’anno sono stati accettati un totale di 19 abstract a testimonianza dell’ampiezza e della profondità del portfolio di Takeda in ematologia e oncologia.

Formare nuovi vasi sanguigni, attraverso un processo chiamato angiogenesi, è indispensabile perché i diversi tessuti e organi che compongono gli organismi ricevano l’ossigeno e le sostanze nutrienti indispensabili alla loro sopravvivenza. Questo processo è però determinante anche nella progressione tumorale in quanto, fin dalle prime fasi del proprio sviluppo, le cellule cancerose stimolano la formazione di nuovi vasi per sostenere la propria crescita e disseminazione metastatica.

Non solo la soppressione immunitaria quale causa di sviluppo ma “anche l’esistenza, dimostrata, della proteina p17 che dopo essersi accumulata nei tessuti linfoidi, è in grado di promuovere la proliferazione dei linfociti”. I dati relativi alla scoperta sono stati ottenuti da ricercatori di diverse istituzioni italiane e straniere, coordinati da Riccardo Dolcetti dell’Istituto Nazionale Tumori CRO di Aviano e da Arnaldo Caruso dell’Università degli Studi di Brescia, e pubblicati dalla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

I fattori di trascrizione, gli oncosoppressori e gli oncogeni protagonisti del processo di cancerogenesi possono essere paragonati ai giocatori di squadra di calcio: alcuni assomigliano agli attaccanti che finalizzano le azioni e cercano il risultato ed altri, pur non essendo altrettanto conosciuti dei primi, sono specializzati nel dialogare con tutti i giocatori della squadra per favorire l’esecuzione dei passaggi che portano a capitalizzare il successo.

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