Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ha adottato un parere positivo raccomandando l'approvazione di bortezomib in combinazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone, per il trattamento di pazienti adulti non precedentemente trattati con linfoma mantellare (MCL), che non sono adatti per il trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

Menarini e Oxford BioTherapeutics (OBT) stanno testando un nuovo anticorpo per i linfomi Non Hodgkin e per i tumori solidi. La molecola, MEN1309, è per ora stata sperimentata solo su modello animale.

MEN1309 appartiene ad una nuova classe di farmaci biologici anti-tumorali che agiscono secondo il meccanismo ADC, Antibody Drug Conjugate, e che per questo sono denominati “anticorpi armati”. Queste molecole funzionano come armi capaci di colpire il bersaglio con estrema precisione.

Il Presidente Borloni ringrazia ed auspica che venga confermato dall'iter parlamentare

In riferimento all’approvazione da parte della Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento sul finanziamento del CNAO di Pavia (Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica) con 30 milioni di euro per i prossimi tre anni, Erminio Borloni, presidente del CNAO, dichiara:

“Sono molto soddisfatto che sia stato approvato in Commissione Bilancio l’emendamento che consente la prosecuzione delle attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici con un contributo fino a 15 milioni di euro per l’anno 2015, a 10 milioni di euro per l’anno 2016 e a 5 milioni di euro per l’anno 2017 e mi auguro che venga confermato dall’iter parlamentare. Desidero ringraziare il Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin e tutti coloro che si sono adoperati per garantire il futuro del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica che è e rimarrà non solo una speranza ma una realtà di cura per i pazienti che ne avranno bisogno. Mi auguro di poter ricevere al più presto il Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin al nostro Centro, non appena le sarà possibile.”

Isis Pharmaceuticals ha recentemente annunciato che i dati relativi a due farmaci anti-cancro, STAT3 Rx e ISIS-AR Rx, saranno presentati dai ricercatori AstraZeneca durante il 26 °simposio a cui parteciperanno l’Organizzazione europea per la ricerca e Trattamento del Cancro (EORTC), il National Cancer Institute (NCI) e l'American Association for Cancer Research (AACR).

I ricercatori hanno presentato i risultati di uno studio clinico di fase 1 /2 che avrebbero fornito la prova preliminare dell’attività antitumorale di ISIS-STAT3 Rx (AZD9150) nei pazienti con carcinoma epatocellulare metastatico (HCC).

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista specializzata Biology of Blood and Marrow Transplant, gli individui affetti da mieloma multiplo che, dopo il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche, continuano la terapia con lenalidomide, mostrano un miglioramento della risposta complessiva.
Leggi la notizia completa su Pharmastar.

Le ultime ricerche presentate all’American Thyroid Association

La prevalenza del carcinoma papillare della tiroide (PTC), il tipo più comune di cancro alla tiroide, è in rapido aumento. La rivista Science Daily ha fatto il punto sulle ultime ricerche, presentate al meeting annuale dell’American Thyroid Association.
La ricerca condotta da P. Suman e colleghi ha dimostrato il beneficio del trattamento con iodio radioattivo dopo un intervento chirurgico per rimuovere la tiroide nei pazienti con PTC. In uno studio retrospettivo di quasi 285.000 pazienti trattati nell’arco di 13 anni, con un follow-up di 7 anni, gli autori hanno rilevato che il 47% dei pazienti è stato sottoposto a terapia con iodio radioattivo e ha mostrato un piccolo ma statisticamente significativo beneficio di sopravvivenza, a prescindere dalle dimensioni del tumore.

Lo studio diretto da Fipippo Belardelli dell’ISS

Alcuni farmaci chemioterapici risultano maggiormente efficaci se aiutati da una risposta specifica del sistema immunitario, diretta cioè contro le cellule cancerose, da loro stessi potenziata. E’ quanto ha dimostrato, in uno studio pubblicato su Nature Medicine, un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, diretto da Filippo Belardelli, in collaborazione con il prestigioso istituto francese Gustave Roussy.

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