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In Italia l'unico reparto interamente dedicato è a Siena, presso l'AOU Senese.
Per l'Assessore Regionale, Luigi Marroni, "è motivo di grande orgoglio avere nella nostra sanità un'eccellenza come l'immunoterapia oncologica delle Scotte"

La prestigiosa rivista scientifica americana "Science" ha messo nella top ten delle più importanti novità scientifiche del 2013, al primo posto, l'immunoterapia, come nuova arma per combattere il cancro. In Italia, l'unico reparto interamente dedicato all'immunoterapia oncologica è a Siena, presso l'AOU Senese, ed è diretto dal dottor Michele Maio.

"L'immunoterapia – spiega Maio – è stata una scommessa vinta insieme a quanti hanno creduto in questa nuova strategia terapeutica, che si affianca a radioterapia, chirurgia e chemioterapia, tra le possibilità oggi disponibili per curare i tumori. La Regione Toscana con l'Istituto Toscano Tumori sono stati lungimiranti e hanno
investito in questo nuovo settore, permettendo quindi ai pazienti senesi e toscani di poter accedere alle più innovative terapie oggi disponibili".

Lo studio, condotto grazie a una collaborazione tra 8 centri italiani, è il più vasto finora

GENOVA - Grazie alla disponibilità di trasfusioni sicure e terapie chelanti, i pazienti affetti da beta-talassemia major hanno oggi una qualità e un'aspettativa di vita nettamente migliori a un tempo, tuttavia il prolungamento della vita media dei pazienti ha evidenziato numerose condizioni associate alla malattia e alle sua cura, in particolare a carico delle ossa, come osteopenia e osteoporosi, che colpiscono trasversalmente adulti e bambini di entrambi i sessi.
Circa il 50 per cento dei pazienti in cura per beta-talassemia major infatti presenta osteoporosi e diminuzione della densità minerale ossea, che è associata all'aumento della probabilità di fratture e a dolore osseo.
Un nuovo studio di fase 2, pubblicato su "British Journal of Haematology"e svolto grazie a una collaborazione tra 8 centri specializzati in tutta Italia, ha testato l'efficacia del neridronato, molecola già studiata per la cura dell'osteogenesi imperfetta e della malattia di Paget, in 118 pazienti affetti da beta talassemia major con osteoporosi.

Uno studio pilota condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dimostrato che l’aggressività del melanoma è legata alla risposta del nostro sistema immunitario: una molecola, presente nelle cellule immunitarie dei linfonodi sentinella è in grado di dire se il paziente è esposto al rischio di recidive a 5 anni dalla diagnosi

Milano – Nei pazienti affetti da melanoma l’analisi molecolare dei “linfonodi sentinella” (i linfonodi più vicini all’area del tumore e più a rischio di metastasi) può identificare i casi a maggior rischio di recidiva nei 5 anni successivi all’intervento chirurgico di rimozione dello stesso. Queste informazioni non vengono dal tumore ma dalle nostre difese immunitarie. E’ questa la novità di uno studio pilota condotto dal gruppo di ricerca guidato da Monica Rodolfo, biologa dell’Unità di Immunoterapia dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research.

Un modo per finanziare la Ricerca, è acquistare e anche regalare direttamente alla mail di un amico, lo splendido libro di Donato Di Pierro dal titolo: "Scarpinare per la Ricerca - In viaggio con la Stargardt", realizzato per raccontare l'esperienza vissuta in occasione dell'evento "Scarpinare per la Ricerca".
Il libro è acquistabile in formato elettronico "EPUB" oppure in "MOBI" (compatibile Kindle), cliccando su http://www.ultimabooks.it/scarpinare-per-la-ricerca-in-viaggio-con-la-stargardt, dal costo di Euro 9,99.

L’Istituto Neurologico Besta ha individuato un nuovo gene la cui alterazione causa gravi patologie che portano i bambini a gravi disturbi del movimento fino all’impossibilità di camminare. Inoltre, è stato dimostrato che un integratore alimentare potrebbe essere di aiuto per contrastare la progressione di questi sintomi

L’Istituto Neurologico “Carlo Besta” ha compiuto due importanti scoperte contro gravi malattie neurologiche di origine genetica, chiamate NBIA, che colpiscono i bambini: è stato identificato un gene sinora sconosciuto che, se alterato, ne è causa e si è dimostrato che la pantetina, un integratore alimentare già approvato in USA, è efficace contro la progressione di una delle forme di queste malattie.

I ricercatori del San Raffaele hanno individuato dei nuovi target terapeutici per contrastare le neuropatie ereditarie associate a distrofia muscolare.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista "The Journal of Experimental Medicine",è stato realizzato da una équipe di medici e ricercatori guidati dal dottor Stefano Previtali, responsabile dell’Unità di Rigenerazione Neuromuscolare dell’Istituto di Neurologia Sperimentale – INSPE – IRCCS Ospedale San Raffaele e realizzato grazie all’importante contributo della Fondazione Telethon.
Le neuropatie ereditarie con difetti di mielinizzazione associate a distrofia muscolare congenita appartengono al gruppo delle malattie rare che interessano
il sistema nervoso periferico, ovvero i nervi.

Secondo un articolo scritto dal Professor Eduardo Nobile Orazio, neurologo dell'Università di Milano, i casi di Polineuropatia cronica infiammatoria demielinizzante, malattia autoimmune a carico del Sistema Nervoso Periferico, vanno trattati con una terapia a lungo termine, per evitare una successiva ricaduta e un aggravamento della patologia stessa.

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